Pagina di archivio degli articoli da gennaio a giugno 2007

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Archivio articoli 2° semestre 2007

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26 giugno 2007

Un'ingiustizia cronica

Stenta a prendere piede in Italia un’adeguata politica per l'assistenza alla cronicità. Nonostante i dettami europei

 

relatività di EsherL’Italia è in forte ritardo nell'attuazione di una valida politica per chi è affetto da malattie croniche. Lo rivela l’ultimo Rapporto sulle politiche della cronicità, un’indagine condotta da Cittadinanzattiva – Coordinamento nazionale associazioni malati cronici. Manca una gestione integrata della patologia e non sono garantite la continuità assistenziale, la multidisciplinarietà e la deospedalizzazione delle cure. Il rapporto ha passato al vaglio il rispetto dei 14 diritti della Carta europea dei diritti del malato nelle varie regioni italiane, trovando molte lacune e lungaggini. Dati poco confortanti, se si pensa che la percentuale di cittadini affetti da cronicità è in crescita e arriva a toccare il 36,6 per cento, con picchi di oltre il 40 nel centro Italia. 

Poco più del 3 per cento del budget del sistema sanitario italiano è dedicato alla promozione della salute e alla prevenzione delle malattie croniche, malgrado la normativa richieda il 5 per cento. Così la prevenzione pesa sulle famiglie e sui pazienti. Nel 60 per cento dei casi le organizzazioni segnalano lunghi tempi di attesa per accedere a prestazioni utili per prevenire la patologia e le sue complicanze, e di conseguenza diagnosi tardive. Nel 62,5 per cento dei casi si segnala la mancanza di servizi di assistenza psicologica e la carenza di un supporto in seguito alla diagnosi, soprattutto se neonatale. Non solo: le associazioni denunciano nel 43,8 per cento dei casi un mancato accesso a farmaci indispensabili e insostituibili, con costi superiori ai 300 euro al mese soprattutto per le patologie rare; nel 46,8 per cento dei casi la necessità di acquistare in proprio i farmaci necessari e nel 40,6 segnalano che i pazienti sono costretti a comprare presidi, protesi o ausili per il supporto alla loro autonomia con costi anche superiori ai 10.000 euro l’anno.

Poco tutelato anche l’accesso ai benefici dell’invalidità e il diritto all’informazione. Su 21 regioni, solo 13 hanno dato seguito alla legge 80/2006 che ha semplificato e unificato i percorsi dell’invalidità e handicap, mentre il 55,2 per cento delle organizzazioni segnala che i propri pazienti non hanno accesso a informazioni fondamentali per gestire la propria patologia. Non va meglio la questione tempi. I lunghi tempi di attesa, così come la frammentazione del sistema sanitario, comportano sprechi di tempo, disorientamento e un aumento dei costi. A ciò si aggiunge la mancata presa in carico del paziente (60,7 per cento), aggravato dall’elevato tempo di cura che in molti casi supera le 12 ore al giorno e raggiunge le 24 ore per le patologie più complesse, come l’Alzheimer, il Parkinson in fase avanzata, la Corea di Huntington, le patologie pediatriche.

fonte: Galileo (r.p.)

 

 

20 giugno 2007

A Pavia si parla di Vita Indipendente

L'Associazione PaviainserieA con il Coordinamento pavese per i problemi dell’handicap lancia un 'altra sfida verso la conquista di spazi culturali e sociali. Presso i Giardini Malaspina di Pavia, da mercoledì 20 giugno 2007 a sabato 23 , si terrà UpPavia il cui filo conduttore è il divertimento unito alla solidarietà!

Uno spazio sarà dedicato al confronto sul tema: "Vita indipendente: una realtà anche a Pavia"!

 

In questo modo si intende favorire l'interscambio tra le forze presenti sul territorio e le energie provenienti dall'esterno.

Il programma musicale prevede la partecipazione di gruppi cittadini e complessi di fama nazionale. Inoltre una rassegna di spettacoli teatrali, animazione per bambini, un'esposizione permanente di artigianato artistico e una cittadella delle associazioni operanti sul territorio. Nell'occasione, sarà presentato il sistema espositivo "My Wonderful place" che si propone come un gioco di fantasia e immaginazione in cui lo spettatore è chiamato a partecipare e ad interagire con le opere d'arte presentate per vivere una nuova definizione di giardini pubblici: un'opera d'arte globale per valorizzare un luogo conosciuto.

Nelle scorse edizioni PaviainserieA ha finanziato progetti di solidarietà per decine di migliaia di euro e ha ospitato centinaia di contributi musicali, artistici e sociali.

Anche l'edizione 2007 del Festival si configura come raccolta pubblica di fondi, quest’anno  mirata al finanziamento di progetti atti a garantire il diritto all'autonomia e all'indipendenza di persone con grave disabilità!

 

OBIETTIVO: favorire il diritto alla vita indipendente!

DESTINATARI: persone con grave disabilità!

 

Una serie di diritti fondamentali troppo spesso dati per scontati ma che per molte persone è ancora un traguardo lontano.

I disabili chiedono una vita indipendente, l'autonoma di poter affrontare il proprio percorso di vita non più delegata ad altri ma che affermi il diritto di ognuno a vivere autonomamente.

Sulla base di questo concetto nasce il PROGETTO DI VITA INDIPENDENTE, una filosofia e un diritto, una modalità di servizio nuova ed innovativa che considera il disabile come soggetto protagonista delle scelte inerenti la propria vita e non solo oggetto di cura!

Per illustrare la normativa e portare le proprie esperienze interverranno tra gli altri: Ida Sala del Comitato lombardo vita indipendente, Cinzia Rossetti e Roberto Tarditi.

 

Guarda il programma (formato Pdf)

 

 

13 giugno 2007

Vita Indipendente in tutta l'Italia: verso la Conferenza Nazionale

In questi giorni l’Agenzia per la Vita Indipendente Onlus sta cercando di definire i primi dettagli per l’organizzazione della Conferenza Nazionale sulla Vita Indipendente delle persone con disabilità. Come previsto nelle deliberazioni adottate nel Forum di Lignano si sta lavorando per realizzare a Roma, probabilmente nel mese di ottobre, la seconda tappa di avvicinamento alla definizione del Coordinamento Nazionale per la Vita Indipendente. In questa fase si sta cercando di comprendere e condividere i confini che il movimento vuole darsi rispetto alla partecipazione, che dovrà essere necessariamente qualificata e rappresentativa dei movimenti locali: “I comitati regionali”.

La fase preparatoria è un momento delicato, in cui è necessario condividere i valori essenziali del percorso da svolgere insieme. La Conferenza dovrà essere:

  1.  l’occasione per rendere operative alcune scelte su argomenti già sottoposti all’attenzione a Lignano. Primo fra tutti la strutturazione del Coordinamento Nazionale, elemento imprescindibile per dare il senso della rappresentatività reale e unitaria che il movimento intende dare all’esterno.

  2. Sarà indispensabile affrontare alcuni elementi di contenuto, rispetto le scelte di campo in materia di “diritti maturi”, intendendo con questo termine la capacità del movimento a trasferire al proprio esterno la nostra filosofia che prevede l’assunzione di responsabilità dirette ed oneri che l’autodeterminazione individuale comporta.

  3. Sarà necessario creare le condizioni per essere riconosciuti interlocutori qualificati e privilegiati, soprattutto su alcuni temi del vivere sociale. Interlocutori sia nei confronti delle reti associative nazionali, che nei confronti delle istituzioni.

Tre direttrici a cui la Conferenza Nazionale, a mio modo di vedere, non può prescindere e a cui, pertanto, non può prescindere il Coordinamento Nazionale. Nelle poche giornate che avremo a disposizione in questo meeting dovranno essere tracciati i solchi all’interno dei quali il nostro movimento dovrà gettare i semi della Vita Indipendente in tutta Italia e lavorare affinché crescano nel tempo i frutti dei “diritti maturi” per tutti. Ho l'impressione che il movimento ha la necessità di passare dalla logica di strategia a quella di diffusione di un modello, che per considerarsi tale non può prescindere dall’effetto propagazione.

Dobbiamo essere in grado di trasferire e rendere trasferibili le nostre buone pratiche, creando le condizioni, attraverso un processo di accompagnamento, da noi gestito, che consenta al maggior numero di persone di poter cogliere il senso della vita indipendente e soprattutto di una vita indipendente possibile. Allargare i confini del movimento italiano è un obiettivo che dobbiamo prendere in seria considerazione. In questo periodo mi sono adoperato per comprendere fino a dove si era diffusa la filosofia della vita indipendente e ho avuto, troppo spesso, l’impressione che Roma fosse un confine a sud dell’Italia per la vita indipendente.In questo quadro di visione ho cercato in questo periodo di intraprendere, con la preziosa collaborazione di Elisabetta Gasparini, la strada della militanza attiva in quelle regioni in cui si inizia a parlare di vita indipendente. Ringrazio Domenico Costantino e Pietro Ciarciaglino del Molise, Cinzia Di Sebastiano e Nicolino Di Domenica dell’Abruzzo, Giulio De Rosa e Cira Solimene della Campania, per aver accolto con entusiasmo l’invito a mettersi in gioco. Ma proprio in questi giorni di prima verifica dei comitati da invitare ho constatato con amarezza che, cercando con i motori di ricerca di internet, le parole “vita indipendente abbinato al nome di alcune regioni del sud Italia” non ho trovato risultati compatibili con il nostro movimento. "Obiettivo sud", direi, se vogliamo essere effettivamente un movimento nazionale. Sono sicuro che insieme ce la faremo.       

 

Dino Barlaam (AVI)

pagine correlate: forum di Lignano

 

 

 12 giugno 2007

La Mozione conclusiva di Aniep all'Assemblea Nazionale 2007

Bellaria, Nel riconfermare l’impegno politico e culturale per la inclusione dei disabili nella scuola, nella formazione, nell’università, nel lavoro, ANIEP rileva un progressivo deterioramento delle condizioni concrete di vita, nonostante vi sia stata la ripresa dei rapporti con il mondo politico, che si erano interrotti durante il precedente Governo.
In particolare ANIEP sottolinea come fatto di grande rilevanza l’impegno che il 30 marzo scorso l’Italia ha assunto per  la ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e chiede che entro il 2007 il Governo vari una normativa accorpata sull’handicap, un Testo unico aderente alla Convenzione rivolto anche e soprattutto alla eliminazione delle difficoltà applicative che oggi compromettono l’esigibilità effettiva dei diritti.
Siamo alle soglie di un cambiamento giuridico epocale, ma si tratterà comunque di tempi troppo lunghi per chi deve vivere con problemi impellenti cui ancora a tutt’oggi non si risponde in modo dignitoso, mentre lo stesso trattamento verso i cittadini disabili registra sostanziali differenze da regione a regione, vanificando quanto ANIEP ha sempre sostenuto: a bisogni uguali devono corrispondere uguali prestazioni.
La ripresa degli organismi consultivi che assicurano il rapporto continuo con le forze politiche costituisce indubbiamente un segnale positivo, ma è necessario un coinvolgimento anche economico del Governo che dia spessore a scelte di civiltà che sono imprescindibili.
Bisogna constatare amaramente invece che gran parte delle richieste rivolte  alle forze politiche al termine dell’Assemblea dello scorso anno sono rimaste inascoltate ed assumono quindi una urgenza ancora maggiore. In particolare sono necessari provvedimenti legislativi in merito a: 

ANIEP lamenta inoltre eccessi di burocrazia, al limite dell’accanimento persecutorio nei seguenti casi visite per l’accertamento dell’invalidità, spesso con attese di anni, i cui criteri è urgente ridefinire e i cui ricorsi dovrebbero prevedere procedure semplici e veloci, col ritorno al ricorso amministrativo, mentre risultano ancora ingiustamente difficili: verifiche di controllo con visite mediche mortificanti a persone con disabilità gravi dovute a patologie che non regrediscono col tempo, visite che dovrebbero assolutamente cessare; iter farraginosi per ottenere la fornitura degli ausili, spesso insoddisfacenti per il ricorso a gare di appalto che peggiorano la qualità ed allungano i tempi di attesa L’impegno culturale per superare l’immagine delle persone con disabilità come incapaci e bisognose, i cui diritti dipendono da benevolenza e pietismo rimane per ANIEP il compito primario. Occorre quindi sollecitare i disabili ad una vita attiva, di relazione e di reciprocità, ricordando contestualmente alle forze politiche che la civiltà di una nazione si misura sul diritto alla dignità per tutti i cittadini nella concretezza della vita quotidiana. La grande complessità del welfare non costituisce alibi per dimenticare che giustizia e dignità sono le nostre affermazioni contestuali alla rivendicazione dei diritti, cui le forze politiche e sociali devono rispondere nella pienezza delle loro responsabilità.

fonte: ANIEP Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti Civili e Sociali degli Handicappati.
 

 

1 giugno 2007

A Verona una palestra per l'autonomia


Dare una casa accessibile a persone con disabilità per promuoverne l'autonomia e rendere possibile il passaggio verso una vita adulta e indipendente, in un contesto condiviso, protetto e inserito nel territorio: è questo lo scopo del nuovo servizio sperimentale, attivo a partire dal prossimo mese di settembre, nelle unità abitative di Verona in Via Carisio, 21, inaugurate qualche giorno fa, grazie alla partnership tra il Centro Polifunzionale Don Calabria, l'AGEC (Azienda Gestione Edifici Comunali), la Fondazione Cariverona, il Comune scaligero e l'ULSS 20.
L'abitazione, formata da quattro miniappartamenti con spazi personali e spazi comuni, la cui ristrutturazione è stata completata in poco più di cinque mesi, è dotata di innovative configurazioni per l'accessibilità ed è predisposta per ulteriori elementi di domotica. Essa può ospitare quattro persone con disabilità motoria di medio-lieve grado e un operatore per la supervisione.
Ogni ospite, oltre alla supervisione dell'operatore messo a disposizione dal Centro Don Calabria, potrà poi contare sul supporto di propri assistenti personali, autogestiti con i fondi messi a disposizione dalla Regione Veneto, nell'ambito dei cosiddetti "Progetti di Vita Indipendente" per la gestione della vita quotidiana.
A tagliare il nastro per l'inaugurazione, sono stati i rappresentanti degli enti partner, a partire da Stefano Schena, direttore del Centro Don Calabria, oltre che gestore del progetto, il quale ha voluto sottolineare il significato della presenza del Centro nel quartiere in cui è stato per oltre cinquant'anni, «presenza sollecitata dallo stesso quartiere».
Per l'AGEC, l'azienda che ha concesso l'immobile in comodato gratuito per vent'anni e seguito i lavori di ristrutturazione, era presente Patrizia Bravo, presidente dimissionario, che ha precisato la volontà di tutto il Consiglio d'Amministrazione di sostenere l'iniziativa, augurandosi «che altre di questo genere, utili all'autonomia delle persone con disabilità, vengano ripetute in diversi quartieri della città».
Dal canto suo, Carlo Vivenza, intervenuto per la Fondazione Cariverona, ha sottolineato come il progetto risponda pienamente alle finalità della Fondazione stessa, soffermandosi sull'importanza del coinvolgimento del territorio e della comunità per questa abitazione, mentre Ivan Zerbato, rappresentante del Comune, ha ricordato «l'impegno e la sensibilità di Verona e l'importanza di iniziative come queste che danno risposte positive alla collettività».
E ancora, Angelo De Cristan, direttore dei Servizi Sociali dell'ULSS 20, ha anticipato la nascita di un progetto consequenziale di lavoro per le persone con disabilità.
Infine, l'assessore regionale alle Politiche Sociali, Stefano Valdegamberi, ha evidenziato l'importanza del risultato ottenuto da più istituzioni pubbliche e private «che hanno unito le forze per dare un'opportunità a persone non autosufficienti».
«Questo servizio sperimentale per la nostra città - dichiara Marco Piccoli, nuovo responsabile dell'area sociale del Centro Polifunzionale Don Calabria, oltre che di questo progetto - assume un significato particolare poiché risponde a numerose esigenze e richieste delle persone con disabilità adulta che stanno per iniziare il difficile percorso di Vita Indipendente o che hanno bisogno di un supporto transitorio per recuperare autonomie perdute in seguito a traumi o cerebropatie acquisite. In questo modo, gli ospiti, con la supervisione di un operatore, sono messi in condizione di gestire le attività della vita quotidiana e l'ambiente domestico, sviluppando spazi di autonomia e relazioni sociali con il quartiere e il territorio. Si tratterà, in pratica, di una sorta di "palestra per l'autonomia" che per qualche ospite potrà anche diventare una soluzione a lungo termine, intesa come alternativa alla comunità alloggio».
Un nuovo servizio, dunque, che rappresenta certamente un buon supporto alle necessità delle persone con disabilità, alle loro crescenti esigenze e aspirazioni di autonomia e alle richieste delle famiglie preoccupate per il futuro dei figli non autosufficienti, una volta diventati adulti e che in una prospettiva di indipendenza e non di puro assistenzialismo, richiederà agli ospiti della casa un contributo per sostenere le spese di gestione della vita quotidiana.
fonte superabile(Ada Sinigalia)
 
Per ulteriori informazioni:
Segreteria Centro Polifunzionale Don Calabria, tel. 045 8184127
segreteriadirezione@centrodoncalabria.it oppure info@centrodoncalabria.it.

 

 

27 maggio 2007

Conferenza Nazionale sulla Famiglia a Firenze: sintesi dei tre giorni di lavori

Chiusa a Firenze la tre giorni (24-25-26 maggio)che ha raccolto associazioni, enti locali, parti sociali e politici. Presente nel giorno conclusivo anche il premier Prodi. Ai nastri di partenza l'elaborazione di un Piano nazionale sulla famiglia: ecco in sintesi gli impegni del governo:

Fondo per la non autosufficienza molto più consistente e permanente, reddito minino formato famiglia, sistema di agevolazioni fiscali diverso dal quoziente familiare (anche se sulla formula si può discutere), sostegni alle famiglie dal punto di vista della responsabilità dei genitori, sostegno anche alle famiglie divorziate e soprattutto alle famiglie che hanno bambini, introduzione del Tribunale della famiglia, lotta alle molestie e agli abusi, ripensamento delle proposte sulle convivenze, ma cercando di superare le contrapposizioni che rischiano di far scontrare i diritti della famiglia con quelli degli individui. E ancora superamento delle odiose divaricazioni economiche e sociali e lotta alla povertà. "Non si inverte in pochi mesi un ritardo di trent'anni" - ha detto il Ministro Bindi: "Dobbiamo avere la pazienza di disegnare un progetto di legislatura, e forse che vada anche oltre la legislatura": in ogni caso - assicura - "c'à da parte nostra l'assicurazione che la politica in questo paese non ha nessuna intenzione di abdicare di fronte alle proprie responsabilità".

La sfida più impegnativa è il Fondo per la non autosufficienza, sono quei 100 milioni di euro ad esso destinati. La fragilità che vive la famiglia fa i conti con i problemi di ogni giorno e a Firenze si cercano risposte e soluzioni: i fondi sono pochi, e allora diventa prioritario comprendere come utilizzarli al meglio, e per che cosa. L'aspetto della non autosufficienza e della disabilità acquisisce allora un"importanza fondamentale, perché quando la sofferenza si fa quotidiana le risposte devono essere ficcanti ed efficaci. Attira l'attenzione il gruppo di lavoro "Famiglia e fragilità": "Ma non è solo un problema di risorse" - precisa Romolo De Camillis, dirigente della divisione per le politiche sulla disabilità del Ministero della Solidarietà Sociale. Il ministro Ferrero - come annunciato - non si vede, ma c'è la componente tecnica del suo ministero, e il tema è quanto mai sentito".
"Entro la fine dell'autunno - annuncia - ci aspettiamo la ratifica della convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità", che il ministro ha firmato per l'Italia alle Nazioni Unite il 30 marzo scorso

E dopo aver sposato il metodo Isee come modalità principale per definire le condizioni delle famiglie, la Bindi ha affrontato nuovamente il problema della destinazione del tesoretto ("va destinato alle famiglie", dice soddisfatta dopo aver appena sentito il presidente del Consiglio Prodi sostenere che i due terzi devono essere dedicati proprio alle politiche familiari), e il tema della revisione delle tariffe, sulle quali peraltro l'apertura del premier Prodi era stata più cauta. Tutte le misure che saranno attuate nell'ambito del Piano nazionale dovranno avere la capacità - ha ricordato la Bindi - di "coniugare diritti della famiglia e diritti della persona, "che non sono mai in contraddizione": rimane fermo che "la famiglia costituzionalmente definita è quella fondata sull'art. 29 della Costituzione", ma al tempo stesso va trovata una sintesi, "senza negare, senza mortificare e senza imbavagliare, ma anche senza far cadere i confini e i limiti". Per intendersi, insomma, "non si negano i diritti delle persone" e dunque, ha detto fra gli applausi, "non negheremo mai a un bambino, figlio di genitori non sposati, l'accesso ad un asilo nido e non potremo mai ignorare i diritti dei bambini nati fuori dal matrimonio". Da Superabile
 

La spesa per l'assistenza sociale è la Cenerentola delle risorse destinate al welfare. E a livello territoriale, il nord registra una disponibilità di risorse procapite di oltre tre volte di quella spesa al sud.
L'Istat ha rilevato che a ricevere maggiori risorse è stata la formazione, che dal 1996 ha registrato l'incremento medio maggiore (+10,6% annuo). Anche la spesa per istruzione e sanità ha ottenuto rilevanti incrementi (rispettivamente +6% e 5,9%). Ultima invece la spesa sociale, che è aumentata in dieci anni del 2,3% in media annua, perdendo quindi terreno, in termini reali, rispetto al complesso delle funzioni di spesa per la protezione sociale.
Nei confronti dei 15 paesi dell'Ue (2004), la spesa sociale ha assorbito il 27,6% del Pil (Italia al 26,1%), con un crescita di meno di un punto percentuale rispetto al 2000.
Nel 2004 la spesa per l'assistenza sociale erogata dai comuni italiani è ammontata a 5,4 miliardi, lo 0,4% del Pil. Nel Nord-Est i comuni spendono per questa funzione 135 euro per abitante, quelli del sud 38 euro. Il 76% della spesa è gestita direttamente dalle amministrazioni comunali.
L'83% della spesa sociale complessiva è destinata all' assistenza alle famiglie, agli anziani e ai disabili. Il 7% è allocato nelle politiche di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale; il 3% all'assistenza agli immigrati e ai tossicodipendenti.
L'annuario dell'Istat conferma la disparità di risorse disponibili a livello regionale. Il Nord-Est oltre a spendere 135 euro per abitanti in generale, destina 173 euro per ogni anziano e 4.182 per ogni disabili. Al sud queste quote sono rispettivamente 36 euro, 46 e 448. La spesa per le strutture residenziali, inoltre, assorbe il 20% del totale della spesa sociale dei Comuni, che ammonta ad oltre un miliardo di euro; la spesa per gli asili a 850 milioni (15%) mentre per l'assistenza domiciliare 569 milioni (10,6%).

Per un chiaro quadro sui dati è a disposizione il dossier dell'ISTAT presentato alla Conferenza Nazionale della Famiglia (versione Pdf, 865Kb)

 

25 maggio 2007

Disabili italiani: 2,6 milioni sono assistiti solo da famiglie

Si prendono cura, "senza alcuna assistenza pubblica domiciliare", di oltre 2 milioni di persone diversamente abili. Sono le famiglie italiane, che provvedono da sole alle necessità di circa 2,6 milioni di non autosufficienti, di cui 2 milioni di anziani. Sono i dati resi noti dall’Istat. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, ben un milione 300 mila è segregato in casa, spesso solo e costretto a ricorrere all'aiuto di vicini o amici per assolvere anche alle piccole incombenze quotidiane. L’allarme lo ha lanciato Federanziani, presente alla Conferenza nazionale sulla famiglia, in corso a Firenze. Secondo i dati Istat - sottolinea in una nota il presidente di Federanziani, Roberto Messina - l'80% delle famiglie che devono fare fronte alle necessità delle persone diversamente abili non ha alcuna assistenza pubblica domiciliare. Poco più di un terzo sono disabili single, per il 6,5% si tratta di coppie con impedimenti di tipo fisico o psichico, mentre il 58% ha almeno un componente sano che si prende cura del partner". Non a caso, nei giorni scorsi, l'organizzazione che si occupa della terza età ha inviato una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella quale viene sottolineato il "disinteresse" del Paese nei confronti di questo problema. "Malessere - aggiunge Messina - associato anche alla condizione di indigenza in cui vive il 30% degli 'over 65' costretto, secondo l'Istat, a tirare avanti con meno di 500 euro al mese". Messina richiama quindi le Istituzioni a vigilare su queste situazioni che rappresentano "veri e propri fattori di disuguaglianza, e che possono risultare destabilizzanti per il Paese".

fonte nonsoloabili

 

20 maggio 2007

Regione Piemonte: 63 milioni per i servizi socio-assistenziali

Approvato dalla Giunta l'accantonamento delle risorse regionali destinate agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e alle province per l'istituzione degli uffici di pubblica tutela.
In attesa che venga ripartito il fondo nazionale tra le Regioni, l'assessorato al Welfare ha ritenuto di procedere alla assegnazione delle risorse regionali in modo da assicurare la continuità dei servizi socioassistenziali. Complessivamente vengono assegnati 63 milioni di euro. "La Regione destina quest'anno circa 3 milioni di euro in più all'attività dei servizi sul territorio,- dichiara l'assessore regionale Migliasso - "si tratta di una boccata di ossigeno per gli enti gestori delle funzioni socioassistenziali che potranno contare su un aumento dei trasferimenti per la programmazione dei servizi e la loro implementazione". Sono inoltre stati destinati 135 mila euro alla formazione per gli operatori sociosanitari che operano nell'area della disabilità, con l'obiettivo di diffondere l'utilizzo della classificazione Icf, come prescritto dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Sono stati infine assegnati 50. 000 euro alla Città di Torino per attività volte a contrastare gli effetti del caldo estivo sulla popolazione anziana. Tali risorse, non più garantite da qualche anno al capoluogo torinese dal Ministero alla salute, sono state reperite e destinate dall'Assessorato regionale al Welfare nella consapevolezza che la situazione estiva a Torino sarà particolarmente difficile, soprattutto per le persone anziane. Saranno comunque confermate le risorse per progetti e azioni, realizzate di concerto con gli organismi di collegamento e coordinamento del volontariato, in tutto il Piemonte.

Aspettiamo fiduciosi la ripartizione relativa alla "Sperimentazione dei Progetti di Vita Indipendente" che pubblicheremo non appena sarà disponibile.

 

 

19 maggio 2007

Ripensare la 328: è uno degli obiettivi del ministro della Solidarietà sociale

ROMA - "I nostri tre obiettivi principali in questo momento sono l'aumento della spesa sociale in Italia, la definizione dei profili professionali nell'ambito di tutte le attività sociali e la definizione della Carta dei servizi che era già stata prevista dalla legge 328 del 2000. In questo contesto sarà necessario definire al più presto con le Regioni un sistema informativo sulle dinamiche reali della spesa sociale''. Per avviare queste riflessioni il governo aprirà presto dei tavoli dedicati ai singoli temi. Ma l'obiettivo più urgente è relativo alla definizione dei livelli essenziali di assistenza (1). Siccome, oggi (data l'attuale disponibilità di risorse), non è praticabile definire tutti i livelli essenziali, la cosa più saggia sarà quella di concentrarsi su un settore. E il settore scelto per la prima sperimentazione-definizione dei livelli essenziali di assistenza sarà quello della non autosufficienza. Il ministro per la solidarietà sociale Paolo Ferrero, partecipando al convegno organizzato a Roma dall'Arci sullo stato di attuazione della legge 328 del 2000 (2), è tornato sulla questione del cosiddetto "tesoretto", ovvero le risorse in più che sono scaturite dalla maggiori entrate fiscali, e ha ribadito la necessità di utilizzare questi soldi per aumentare la spesa sociale, che rimane la più bassa in Europa.
Il ministro ha spiegato che l'attuale governo si è trovato di fronte a una situazione disastrosa che è stata eredita dal precedente governo di centro-destra. La prima cosa è stata dunque il ripristino dei livelli di finanziamenti alla spesa sociale. Il fondo, che con la destra si era ridotto a 500 milioni, è stato aumentato prima a 800 e ora a 945 milioni. Solo per arrivare alla definizione dei livelli minimi di assistenza per le persone autosufficienti ci vorranno 2 miliardi di euro. E siccome - ha spiegato Ferrero - è il massimo che si possa fare in questa situazione, è bene puntare per ora solo sull'obiettivo dei livelli minimi di assistenza per i non autosufficienti. Una volta raggiunto quell'obiettivo, sarà facile (o meno difficile) allargare il discorso dei livelli minimi anche ad altri problemi e ad altre tematiche. Bisogna comunque fissare un punto, anche perché con il Titolo quinto il governo nazionale è stato molto indebolito nella gestione diretta delle spese sociali che oggi spetta essenzialmente (o prioritariamente) alle regioni.
Riguardo alle Regioni il ministro è tornato poi anche sulla polemica dei tagli al sociale ed ha ricordato che il ministero della Solidarietà Sociale non solo non ha tagliato i fondi, ma li ha aumentati (di circa 140 milioni rispetto all'anno precedente) ed è riuscito anche a dare i soldi in due rate alle Regioni, anticipando l'andazzo solito che vedeva i finanziamenti arrivare sempre alla fine dell'anno, in genere alla fine di novembre.
fonte: superabile.it

-1- II nuovo titolo V della Costituzione, che stabilisce una esclusiva competenza delle Regioni in materia di assistenza, mantiene in capo allo Stato una funzione strategica per la governance del sistema di welfare nazionale: la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) concernenti i diritti civili e sociali.
I LEP rappresentano, quindi, il principale strumento per il governo delle politiche sociali nazionali, in un sistema integrato dei servizi che si articola, da un lato, su piani istituzionali differenti, dall'altro, in una rete di soggetti pubblici e privati che concorrono alla erogazione dei servizi e degli interventi…

-2- Il Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS) è la fonte nazionale di finanziamento specifico degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, così come previsto dalla legge quadro di riforma del settore, legge 328/2000.  Il Fondo Sociale va a finanziare un sistema articolato di Piani Sociali Regionali e Piani Sociali di Zona che descrivono, per ciascun territorio, una rete integrata di servizi alla persona rivolti all'inclusione dei soggetti in difficoltà, o comunque all'innalzamento del livello di qualità della vita…da www.solidarietasociale.gov.it

 

 

11 maggio 2007

Spagna: barella a motore in autostrada

La polizia stradale di Naròn, città della regione spagnola della Galizia, non poteva credere ai propri occhi. Venerdì 4 maggio, quando erano da poco passate le ore 21, un'autopattuglia ha fermato un "veicolo non omologato" che circolava in piena autostrada: il veicolo era una barella motorizzata guidata da una persona tetraplegica e controllata con la bocca. Alla guida c'era il 42enne Antonio Navarro, paralizzato al 95% e da circa dieci anni degente in un centro di Sampedro de Leixa. L'uomo ha spiegato agli agenti di essere uscito come al solito per fare una passeggiata e di aver sbagliato rampa di accesso, ritrovandosi così in autostrada. Navarro ha percorso circa tre chilometri prima di essere fermato. La notizia è stata resa nota ieri sul sito on line del quotidiano spagnolo "El mundo".
fonte: Nonsoloabili.org

 

 

10 maggio 2007

'La casa di Tolkien', un libro che racconta la disabilità

E' in commercio 'La casa di Tolkien', un romanzo di Andrea Pedrana e Roberta Pellegrini, edito da Nutrimenti. Un testo originale che racconta la storia di Sofia e Teo, che vivono a Torino nella casa di piazza Gran Madre. In una variopinta odissea di subbugli del cuore, fatiche, handicap fisici e affettivi, fughe di notte sotto i portici, chiacchiere e confessioni, lettere, e-mail e sms, La casa di Tolkien racconta con delicatezza, ironia, sensualità e con una contagiosa allegria, il mondo delle diverse abilità (il mondo dei disabili e il mondo dei normodotati, che poi sono geograficamente lo stesso mondo) e si intrufola con affetto per i quartieri, le strade, i portici di una Torino brumosa ma vitale, trascinandoci in un caleidoscopio di emozioni e avventure fino a un sorprendente, inatteso finale

È un libro bellissimo, è una storia bellissima. E la leggi davvero d'un fiato, e ti dispiace che finisca. Così presto – ti ritrovi a pensare. Raccontamene ancora un po’ – ti viene da chiedere. È così che dovrebbero essere i libri, no? Irrinunciabili. Indispensabili”. (Dalla prefazione di Lella Costa).

Cercatelo alla Fiera del Libro di Torino Lingotto Fiere 10-14 maggio 2007

 

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3 maggio 2007

Vita Indipendente: diritto di scelta

Diffondere gli obiettivi e le opportunità offerte dall'idea di Vita Indipendente per le persone con disabilità, promuovere una legge regionale in Abruzzo sulla questione: questi gli obiettivi principali del convegno che si terrà a Lanciano (Chieti) il 5 maggio, a cura della locale sezione dell'AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) e di Comunicabile.

Alla giornata di Lanciano - che sarà coordinata dal consigliere regionale abruzzese Maria Rosaria La Morgia e alla quale porteranno i propri saluti anche il sindaco Filippo Paolini, il presidente della Provincia di Chieti Tommaso Coletti, l'assessore regionale alle Politiche Sociali Elisabetta Mura, il presidente nazionale dell'AIAS Francesco Lo Trovato, la presidente dell'AIAS di Lanciano Cinzia Di Sebastiano e la project manager di Comunicabile Federica Ballone - parteciperanno Nina Daita, responsabile nazionale dell'Ufficio per le Politiche della Disabilità della CGIL, Pietro V. Barbieri, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap), Elisabetta Gasparini, del Comitato Vita Indipendente del Veneto - UILDM Veneto (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), Dino Barlaam, dell'Agenzia per la Vita Indipendente di Roma - Comitato per la Vita Indipendente del Lazio e Meri Breschi, del Centro Studi e Documentazione sull'Handicap di Pistoia.
Durante l'incontro sarà proiettato anche un video realizzato da ENIL Italia sulla Vita Indipendente.

Per consultare il Programma (in Pdf) Vedi qui

 

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29 aprile 2007

Pubblicata la nuova GUIDA FISCALE 2007 per le persone disabili dall'Agenzia delle Entrate

Roma. Sul sito dell'Agenzia delle Entrate è disponibile il nuovo opuscolo con tutti i benefici fiscali per le persone con disabilità inserite nella Finanziaria 2007 e su come ottenerle.

I temi trattati dalla guida sono decisamente numerosi: agevolazioni per l'assistenza personale, acquisto e mantenimento di veicoli, altri mezzi di ausilio e sussidi tecnici e informatici, figli a carico e spese sanitarie, abbattimento delle barriere architettoniche. L'opuscolo può essere scaricato dal sito delle Agenzie delle Entrate oppure cliccando qui (file in formato pdf).

 

Di seguito alcune delle agevolazioni e novità inserite in finanziaria

Agevolazioni per l'assistenza personale
Si chiariscono, all'interno della Guida, termini, condizioni e modalità sulla possibilità di dedurre dal reddito complessivo gli oneri contributivi, fino a un massimo di 1,549,37 euro, versati per dotarsi di addetti ai servizi domestici e all'assistenza personale o familiare.
Novità, invece, sulla possibilità di detrarre, a partire dal 1° gennaio 2007, il 19 per cento delle spese sostenute per gli addetti all'assistenza personale, da calcolare su un ammontare di spesa non superiore a 2100 euro, a condizione che il reddito del contribuente non risulti superiore a 40mila euro. Naturalmente, ma soltanto per il periodo d'imposta 2006, si continuerà ad applicare una deduzione dal reddito imponibile fino all'importo massimo di 1.820 euro calcolato sulle spese pagate dal contribuente agli addetti (badanti) alla propria assistenza personale, o di quella delle persone indicate nell'articolo 433 del codice civile, nei casi di non autosufficienza. In questo caso però, l'agevolazione scatta ma in misura diversa, a seconda del reddito complessivo del contribuente.
Acquisto e mantenimento di veicoli
Per quanto riguarda l'acquisto di veicoli, vengono passati in rassegna tempi e modalità pratiche relative alla detrazione dall'Irpef del 19 per cento della spesa sostenuta e all'applicazione dell'Iva agevolata al 4 per cento. Mentre, in riferimento alle eventuali spese di mantenimento del mezzo acquistato, si sottolinea l'esenzione dal versamento del bollo auto e dell'imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà. Da notare che l'ufficio competente ai fini dell'istruttoria della pratica di esenzione dal bollo auto è l'ufficio tributi dell'ente Regione, ma che alcune regioni come Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia, Toscana, Umbria e le province di Trento e Bolzano, per la gestione delle pratiche di esenzione dal pagamento della tassa automobilistica, si avvalgono dell'Aci. Nelle Regioni in cui tali uffici non sono stati istituiti il disabile può rivolgersi all'ufficio locale dell'Agenzia delle entrate).
La legge finanziaria 2007 ha stabilito, inoltre, che le agevolazioni previste sui veicoli utilizzati per la locomozione dei portatori di handicap sono riconosciute a patto che gli autoveicoli siano utilizzati in via esclusiva o prevalente dai beneficiari degli sconti fiscali e che in caso di trasferimento del veicolo a titolo oneroso o gratuito prima del decorso del termine di due anni dall'acquisto è dovuta la differenza fra l'imposta dovuta in assenza di agevolazioni e quella risultante dall'applicazione delle agevolazioni stesse ad eccezione del caso in cui il disabile, a seguito di mutate necessità legate al proprio handicap, ceda il veicolo per acquistarne uno nuovo sul quale realizzare nuovi e diversi adattamenti.
Altri mezzi di ausilio e i sussidi tecnici e informatici
Oltre agli autoveicoli, ampio spazio è riservato agli altri mezzi di ausilio tra i quali, un ruolo rilevante e sempre più diffuso, spetta ai sussidi tecnici e a quelli informatici per i quali è espressamente prevista la possibilità di detrarre dall'Irpef il 19 per cento dell'eventuale spesa. Anche in questo caso, come per l'acquisto di veicoli, scatta l'Iva al 4 per cento. Naturalmente, spazio anche alla detrazione dall'Irpef del 19 per cento delle spese d'acquisto e mantenimento del cane guida per i non vedenti.
Figli a carico e spese sanitarie
Il volume ricorda che, per ogni figlio portatore di handicap fiscalmente a carico, fino al 31 dicembre 2006 spetta una deduzione dal reddito imponibile di 3.700 euro. Questo importo non è fisso, ma diminuisce con l'aumentare del reddito conseguito nel corso dell'anno. A partire dal 1° gennaio 2007, grazie alle recenti novità normative e in sostituzione delle deduzioni, per il figlio portatore di handicap si applicano invece le detrazioni d'imposta pari a 1.120 euro per il figlio di età inferiore a tre anni e di 1.020 euro per il figlio di età superiore a tre anni, mentre con più di tre figli a carico la detrazione aumenta di 200 euro per ciascun figlio, ma a partire dal primo.
Le nuove detrazioni, come le precedenti deduzioni, sono in funzione del reddito complessivo posseduto nel periodo d'imposta. In pratica, il loro importo diminuisce con l'aumentare del reddito fino ad annullarsi quando oltrepassa la soglia dei 95mila euro. Nessuna modifica invece sulla deduzione, dal reddito complessivo, dell'intera somma indirizzata sul capitolo delle spese mediche sia generiche che di assistenza specifica.

Abbattimento delle barriere architettoniche
Si applica la detrazione d'imposta del 36 per cento (del 41 per cento soltanto per le spese sostenute dal 1 gennaio 2006 al 30 settembre 2006) sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2007 per la realizzazione di interventi finalizzati all'abbattimento delle barriere architettoniche.

fonte: Agenzia Entrate e Superabile

 

 

 

 

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27 aprile 2007

In acqua a Loano (Sv) con il Tiralò

SAVONA- E' stata ripresentata nei giorni scorsi l''iniziativa "Spiaggia per tutti" promossa dall'assessorato ai Servizi sociali del Comune di Loano, che propone l'integrazione balneare per le persone con gravi disabilità motorie, anche attraverso l'attivazione del servizio delle carrozzine da mare (Tiralò). La carrozzina da mare permette ai disabili di raggiungere comodamente la riva e di liberarsi del sostegno della carrozzina, galleggiante, una volta arrivati in acqua. La carrozzina galleggiante è dotata di due braccioli e di tre larghe ruote pneumatiche che, garantiscono un agevole transito su sabbia e sassi.
Le carrozzine da mare sono dallo scorso anno in dotazione in alcune spiagge libere attrezzate gestite dal Comune. Il servizio sarà attivato anche quest'anno e sarà gratuito grazie all'intervento dell'assessorato ai Servizi sociali del Comune di Loano. Il comune in provincia di Savona, per l'estate 2007, offrirà ai turisti non solo strutture balneari totalmente accessibili ai disabili, con ascensori e accessi facilitati, ma anche un servizio che consentirà l'effettiva balneazione per le persone con gravi disabilità motorie. Il Tiralò è un prodotto francese, consultabile sul sito www.tiralo.org

fonte Superabile.it

Per informazioni sui servizi dedicati ai bagnanti con disabilità è possibile contattare l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Loano (SV) telefonicamente allo 019.6766036 oppure via email all’indirizzo porro@comuneloano.it. Maggiori dettagli possono essere richiesti anche all’associazione ABC Liguria al numero 349.6205015.

 

 

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19 aprile 2007

Ma qual è il soggetto veramente debole?

Vogliamo riportare l'articolo seguente dal sito di Superando, di grande importanza ed attualità, che tratta di un quesito quanto mai attuale:il rapporto di lavoro tra badante e persona con grave disabilità. Una recente sentenza a Udine si segnala per l'intelligente umanità nel cogliere la grave situazione in cui si può trovare una persona fisicamente non autosufficiente, quando improvvisamente viene a mancare l’assistenza.

 

Su richiesta delle parti, il giudice per le udienze preliminari di Udine Paolo Lauteri, ha applicato la pena di due mesi e venti giorni di reclusione e il pagamento di 600 euro per le spese della parte civile, nei confronti di una badante - regolarmente assunta da una persona con disabilità motoria grave - che non si era presentata al lavoro.
La vicenda, patrocinata dalla UILDM di Udine (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), riguarda una persona costretta in carrozzina dalla distrofia muscolare che, senza alcun preavviso, si è trovata in grave difficoltà per la mancanza improvvisa di assistenza notturna.

Si tratta di una sentenza quanto mai emblematica poiché estende il dovere giuridico previsto per la custodia e la cura di figure parentali anche alla situazione di un rapporto di lavoro.
L’articolo 591 del Codice Penale punisce infatti la condotta di chi abbia la custodia o debba avere cura di persona incapace, qualora violi il dovere di assistenza, sotto una qualunque forma, in particolare quando potrebbe derivarne «uno stato di pericolo anche solo potenziale per l’incolumità della persona».
Il giudice ha ritenuto dunque che la fattispecie di una badante che abbandoni l’assistito senza motivo, anche qualora ciò provochi solo danni potenziali, configuri un reato penale punibile fino a sei mesi di reclusione.   

«Nella mia esperienza - ha dichiarato la persona assistita, delle quale per ragioni di riservatezza omettiamo le generalità - da molti anni sono costretta a ricorrere all’aiuto di “badanti” per poter soddisfare i bisogni primari e condurre una vita dignitosa. Ho avuto modo, quindi, di incontrare persone di grande generosità, serietà e professionalità, ragazze e donne nigeriane, etiopi e italiane, che si sono rivelate ottime assistenti. Al tempo stesso, però, altre persone delle stesse nazionalità si sono rivelate assolutamente inaffidabili, scortesi e maleducate. Purtroppo spesso accade che le persone che svolgono il lavoro di assistenza non siano preparate adeguatamente per un compito delicato che richiede senso di responsabilità e serietà morale e professionale, qualità spesso riconducibili più alla persona che alla formazione scolastica».

La signora protagonista suo malgrado della vicenda è pienamente consapevole della delicatezza di tale materia e ritiene che «solo adesso si sia iniziata a considerare l’importanza di una selezione attenta e mirata delle persone». «Purtroppo - ha dichiarato ancora - comprendo l’urgenza di collocare al lavoro persone disoccupate, ma ciò non può avvenire a danno di chi ha già seri problemi di gestione del quotidiano, a scapito cioè di un “datore di lavoro particolare” che ha bisogno di un rapporto fiduciario con il proprio “dipendente”. Ciò dovrebbe portare anche il sindacato a riflettere sul fatto che non sempre il soggetto sociale debole è il lavoratore».

«Voglio ancora sottolineare - conclude la signora - un aspetto non secondario: spesso le persone anziane e quelle con disabilità sono garantite da familiari che sovrintendono e controllano il lavoro dei badanti; chi invece vive da solo deve affidarsi completamente a chi lo assiste. Fortunatamente esistono anche gli amici che, senza avere l’obbligo della cura, con generosità se ne fanno carico, evitando così situazioni di grave difficoltà».

Dal canto suo, Anna Maria Cassina, difensore di fiducia dell'assistita, ha così commentato la sentenza: «Una particolare situazione processuale ha consentito al giudice per l’udienza preliminare, in presenza di una sentenza di applicazione della pena (sentenza che, pur di condanna, non si addentra in una valutazione nel merito della questione), di approfondire la fattispecie del reato di abbandono di incapace. Infatti, l’imputata era legata alla persona offesa da un rapporto contrattuale di assistenza e, dopo un periodo di ferie concordato, non si era ripresentata sul luogo di lavoro nel termine pattuito, rendendosi inoltre irreperibile. La persona offesa, affetta da una grave distrofia muscolare, per la quale è necessaria la costante presenza di un’assistente, era stata quindi costretta a rivolgersi d’urgenza a conoscenti e amici, per garantirsi un’assistenza d’emergenza, del tutto precaria e occasionale». 


Altri interessanti dettagli vengono evidenziati dall'avvocato Cassina: «Il giudice, acclarata la condizione di incapacità della persona a provvedere a se stessa - presupposto della fattispecie penale - ha ribadito dunque il costante orientamento della Suprema Corte, nell’affermare che l’elemento materiale del reato è costituito da qualunque azione o omissione che contrasti con il dovere giuridico che grava sull’obbligato e da cui derivi uno stato di pericolo non necessariamente effettivo, ma anche solo potenziale».

«Con tale provvedimento - conclude Cassina - è stato anche ribadito che la condotta punibile è a forma libera, potendo consistere in qualunque forma di violazione del dovere di assistenza, così ricomprendendo anche l’inadempimento contrattuale previsto per la presa in custodia o cura della persona. Pur non essendo quindi la vicenda stata sviscerata nel corso di un giudizio dibattimentale, la stessa costituisce un significativo precedente in materia».

Soddisfazione è stata infine espressa anche da Innocentino Chiandetti, vicepresidente della UILDM di Udine, che sottolinea in particolare come la sua associazione abbia voluto «promuovere e sostenere la causa anche per dare visibilità ad un fenomeno che ha una preoccupante diffusione, per richiamare l’attenzione e la sorveglianza di enti pubblici e privati e per lanciare un monito alle troppe badanti improvvisate e disinvolte in circolazione. Sempre più spesso, infatti, ci vengono segnalate storie di persone assistite da badanti che hanno provocato disagi, condizionamenti psicologici, ricatti e vessazioni, quando non anche danni e pericoli per l’incolumità delle persone assistite».

Anche il problema della mancanza di continuità delle assistenti viene messo pienamente in luce da Chiandetti: «Spesso esse rimangono al lavoro solo qualche mese, mettendo quindi in gravi difficoltà le persone assistite. L’assistenza a persone non autosufficienti è un lavoro difficile e delicato e non può essere affidato al primo che capita. Appare dunque necessario attuare delle selezioni rigorose sulle capacità, le attitudini, l’onestà e l’affidabilità delle persone che si offrono per queste mansioni, fermo restando che conosciamo molte situazioni di badanti italiane e straniere straordinariamente disponibili e capaci».

«Non possiamo quindi - conclude Chiandetti - che dichiararci soddisfatti per l’esito della vicenda e per l’intelligente umanità che traspare dalla sentenza, con la quale si è saputo cogliere appieno la grave situazione in cui si può trovare una persona fisicamente non autosufficiente, quando improvvisamente viene a mancare l’assistenza».
fonte: www.superando.it

 

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16 aprile 2007

"Oltre gli ostacoli": una guida aggiornata sulle agevolazioni fiscali per i disabili e la rimozione delle barriere architettoniche

Parte la campagna informativa "Oltre gli ostacoli", promossa dalla direzione regionale Liguria dell'Agenzia delle Entrate e dal Comune di Genova, volta a far conoscere le principali agevolazioni fiscali per i disabili ed in particolare le norme sulla rimozione delle barriere architettoniche. In occasione dell'Anno Europeo delle Pari opportunità per Tutti, e alla luce delle novità previste dalla Finanziaria 2007, sono state raccolte in un'agile guida la normativa e le agevolazioni previste per offrire un risparmio fiscale ai disabili e alle loro famiglie. La guida, in formato Pdf, è consultabile QUI ed anche sul sito dell'Agenzia delle entrate della regione Liguria: http://liguria.agenziaentrate.it/site.php?id=761

 

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12 Aprile 2007

Camera. Non autosufficienza. Ferrero annuncia il disegno di legge del governo

“Nel giro di poche settimane, il Consiglio dei ministri approvi un disegno di legge che sancisca finalmente, anche in questo paese, livelli essenziali di assistenza...vai alla pagina dedicata

 

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10 Aprile 2007

Rai, firmato il Contratto di servizio: è una rivoluzione

Più qualità nell’offerta, innovazione tecnologica e tutela dei diritti delle persone con disabilità: siglato dal ministro Gentiloni e dal presidente Rai Petruccioli il documento che stabilisce i doveri del servizio pubblico per il 2007/2009. Recepite tutte le richieste dell’ente nazionale sordi: dovrà essere accessibile il 60% dell’intera programmazione


ROMA - Più qualità nell'offerta, innovazione tecnologica e impegno nella tutela dei diritti dei telespettatori più deboli. C'è tutto questo nel Contratto di servizio 2007-2009 firmato nei giorni scorsi dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni e dal presidente dell'ente radiotelevisivo Claudio Petruccioli: lancio del digitale terrestre, sostegno alla produzione audiovisiva, potenziamento dell'offerta multimediale, nascita di un indicatore di qualità che integri l'Auditel per la considerazione del successo dei programmi e poi, soprattutto, attenzione alla programmazione sociale e ai diritti delle persone con disabilità. In modo particolare, l'articolo 8 introduce a quest'ultimo riguardo importanti novità, ad iniziare dall'obbligo per ciascuna rete di trasmettere un telegiornale nella lingua dei segni e da quello di sottotitolare una serie piuttosto rilevante di eventi sportivi nazionali, di tribune politiche elettorali e di programmi politici di approfondimento. La Rai dovrà progressivamente incrementare, nell'arco del triennio del contratto, il numero dei programmi sottotitolati fino a raggiungere una quota pari ad almeno il 60 per cento non solo della programmazione complessiva, ma anche delle tipologie di generi di programmazione, anche con riferimento dunque alle trasmissioni culturali e a quelle di approfondimento e informazione a tema. Non solo film dunque, ma ogni genere di programmi.
Pienamente recepite dunque le proposte che erano state elaborate in tema di accessibilità e integrazione dall'Ente nazionale sordi:la Rai sarà tenuta a rendere accessibile almeno il 60% di tutti i programmi messi in onda, diritto che in altre televisioni d'Europa è già garantito.
Un successo indiscutibile per il ministro Paolo Gentiloni, che ricorda anche però che vi saranno problemi di natura finanziaria nel raggiungere tutti gli obiettivi (già solo la copertura del digitale terrestre per l'85% della popolazione costerà 100 milioni di euro) e per questo nascerà presto una commissione ministero-Rai che studierà le problematicità "sia finanziarie sia tecniche che sorgeranno". E spiega anche l'avvento di quello che qualcuno ha definito "Qualitel": "Viene introdotto un binario parallelo all'Auditel: si punta su un indicatore di qualità definito valore pubblico, che mette insieme questo indice con ascolti e giudizio sulla reputazione dell'azienda. Nascerà anche per questo un comitato che entro sei mesi indirà una gara per chi effettuera' la rilevazione'', ha detto Gentiloni
"Il nuovo contratto" - ha affermato dal canto suo il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Mario Landolfi, "contiene novità assolutamente rilevanti per la Rai: dal bollino che consentirà agli utenti di distinguere i programmi finanziati dal canone da quelli finanziati dalla pubblicità all'introduzione della lingua dei segni nei tg, ai meccanismi di meritocrazia e trasparenza nella gestione aziendale senza trascurare le questioni legate alla qualità della programmazione, all'innovazione tecnologica e ad una più efficace e puntuale tutela dei minori: insomma, una piccola ma significativa rivoluzione che consentirà alla Rai di essere più vicina ai cittadini e quindi di recuperare il senso di un autentico servizio pubblico radiotelevisivo".

fonte: superabile.it

 

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1° Aprile 2007

Conferenza stampa del Ministro Ferrero da New York sulla Convenzione ONU

La giornata comincia presto, con un cielo limpido e un freddo umido, ma sopportabile. Partecipiamo di prima mattina alla conferenza stampa della delegazione italiana nella sede della Missione italiana alle Nazioni Unite con la presenza dei corrispondenti dei maggiori quotidiani (16 giornalisti). Speriamo finalmente che il silenzio assordate che la stampa italiana ha prestato all’evento possa essere superato.

Il ministro Ferrero è molto chiaro: la Convenzione parte da un cambiamento di approccio: ognuno di noi sarà nel corso della propria vita non autosufficiente, quindi bisogna affrontare questo problema passando da un a visione caritativa ad un processo di responsabilizzazione della società nel suo complesso, perchè vengano costruite società inclusive.

Il governo italiano sta già lavorando per un processo di ratifica rapido, partendo da una condivisione dei principi della convenzione tra maggioranza e opposizione. Questo è un tema che sicuramente sarà affrontato in maniera bipartizan. Il ministro si è augurato che il processo di ratifica sia completato nei prossimi mesi.

L’impegno del governo – ha sottolineato il ministro - è quello di legare la convenzione alla realizzazione di politiche sulla disabilità, dando continuità alle scelte ed agli impegni.

“Particolare attenzione sarà dedicata alle questioni del lavoro ed al cambiamento della legislazione italiana: bisognerà superare il regime delle multe e la cultura del doppio mercato, che vede i lavoratori con disabilità solo all’interno delle cooperative sociali e non nel emrcato ordinario. Bisognerà migliorare i controlli sull’applicazione della legge 68/1999 e renderli efficaci”. Il livello discriminazione per i lavoratori con disabilità è altissimo, ha sottolinato nella conferenza stampa il Consiglio Nazionale sulla Disabilità: mentre nel mercato ordinario il tasso di disoccupazione è del 6,8% per le persone con disabilità sale a circa il 76%.

Altri impegni del governo sono quelli di un disegno di legge sulla LIS (Lingua Italiana dei Segni), rispettosa però di tutte le forme di comunicazione  e di linguaggio, la costruzione di centri informativi nei centri per l’impiego, l’impegno sui servizi educativi, lavorativi e di trasporti. L’Italia ha una scuola inclusiva che non esclude nessuno. La polemica sul numero di insegnanti che sembra esagerato deve tener conto che noi siamo l’unico sistema scolastico inclusivo del mondo.

Il sottosegretario Donaggio ha sottolineato la necessità di una attenzione alla discriminazione multipla che colpisce le donne (su 3 persone con disabilità che lavorano solo 1 è donna) e la necessità di includere e tutelare i diritti delle persone che non possono rappresentarsi da sole.

Il ministro ha ancora sottolineato il processo partecipativo che ha contraddistinto la negoziazione sulla convenzione e il ruolo importante giocato dalle associazioni: questo è un punto fermo dell’iniziativa di governo, che vuole mantenere in Italia nei processi di ratifica, monitoraggio ed implementazione.

Altro tema trattato è quello della riforma del sistema di accertamenti, in particolare per le persone non autosufficienti. L’Italia oscilla tra 800.000 a 2.400.000 persone non autosufficienti, secondo il sistema di valutazione utilizzato. Bisogna superare questa situazione definendo un sistema chiaro. Per quanto riguarda l’iter della Convenzione in Italia, il percorso sembra ormai tracciato. Su iniziativa del Ministro della solidarietà sociale in accordo con il Ministro degli affari esteri sarà presentato un disegno di legge del governo probabilmente assegnato alle commissioni affari sociali della Camera e del Senato. Per accelerare l’iter potrebbe essere decisa l’assegnazione in sede legislativa alle suddette commissioni. Il testo del governo sembra sarà quello tradotto da FISH e CND e revisionato dalla prof.ssa Maria Rita Saulle. Probabilmente vi sarà un gruppo di lavoro sul testo (dovremmo esserci!).

fonte G. Griffo (membro Consiglio Mondiale DPI) dal sito Superando.it

Guarda l'elenco dei Paesi che hanno firmato la Convenzione

 

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30 marzo 2007

Oggi 650 milioni di persone attendono la ratifica della Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità.

Frutto di un lavoro di stesura lunga 5 anni, ha visto scendere a fianco delle istituzioni per la prima volta anche le associazioni di rappresentanza, con l'obiettivo di garantire che le persone diversamente abili godano degli stessi diritti degli altri individui, e conducano a pieno titolo una vita da cittadini, essendo messi in grado di dare un contributo significativo alla società sulla base della garanzia delle medesime opportunità.
La Convenzione rivendica i diritti alla non discriminazione e all'uguaglianza di fronte alla legge, alla libertà e alla difesa dell'individuo, all'accessibilità, alla mobilità personale, all'indipendenza, alla salute, al lavoro e all'istruzione, alla partecipazione alla vita politica e culturale e una piena integrazione in tutti gli ambiti della vita sociale: lavoro, istruzione, salute, vita di relazione.
A ospitare l'evento della ratifica è l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York.  
Per l'occasione partecipano più di venti Paesi che hanno già dato la disponibilità alla firma del trattato, i rappresentanti di oltre quattrocento organizzazioni di persone con disabilità provenienti da tutto il mondo, alla presenza del vice-segretario generale dell'Onu, Asha-Rose Migiro, dell'Alto Commissario per i diritti umani, Louise Arbour, e di Yannis Vardakastanis a nome dell'International Disability Caucus.
 In rappresentanza dell'Italia, saranno presenti il Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero, Giampiero Griffo, membro del Consiglio Mondiale DPI (Disabled Peoples' International) e Nicola Fazzi, il figlio di Luisella Bosisio Fazzi, presidente del Consiglio Nazionale sulla Disabilità, e Pietro Barbieri, presidente della Fish.
Per l'Italia la partecipazione all'evento newyorkese rappresenta un evento storico: per la prima volta viene coinvolta nel lavoro di stesura di un trattato dell'ONU sin dal primo atto.
Una nota dolente però c'è: l'assenza ufficiale delle Santa Sede che ha lasciato sconcertati un pò tutti.
"Dopo i tanti ostacoli e opposizioni che abbiamo superato durante la discussione nel Comitato Ad Hoc da parte di Paesi dove i diritti umani non sono garantiti ai cittadini" spiega Giampiero Griffo, "ci sembra paradossale che ora sia la Santa Sede a porre in dubbio la necessità di rimuovere le profonde ingiustizie che vivono le persone con disabilità nel mondo".
Insieme alla Convenzione, verrà aperto alla firma un Protocollo Facoltativo di 18 articoli, che permetterà ad individui e a gruppi di appellarsi a un comitato di esperti in caso di presunte violazioni dei loro diritti una volta che il ricorso alle autorità nazionali sia esaurito.
fonte: disabili.com

Pagine correlate:

La Convenzione ONU

 

 

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20 marzo 2007

TRIMESTRALE DI CASSA: REDISTRIBUIRE LE MAGGIORI ENTRATE CON TEMPESTIVITA’ E CONCRETEZZA



Buone notizie dal Ministero per l’Economia il cui titolare Padoa-Schioppa ha reso noto che circa 2,5 miliardi di euro di maggiori entrate potranno essere redistribuiti.
Fondi che, almeno in parte, devono essere concretamente e immediatamente messi a disposizione dei cittadini”.
Così dichiarano Maria Guidotti e Vilma Mazzocco, portavoce del Forum del Terzo Settore “Giusto pensare a eventuali imprevisti futuri e quindi non impiegarli in toto, come suggerisce il Ministro Padoa Schioppa, ma ancor più giusto pensare alla risoluzione di vere e proprie emergenze sociali
Tra di esse indichiamo il fondo per la non autosufficienza cui serve un’adeguata dotazione che superi la forma puramente simbolica dei 100 milioni fissati in Finanziaria per il 2007 : basti pensare che sono quasi 3 milioni i cittadini non autosufficienti di cui oltre il 60% vive in casa solo
E ancora – proseguono Mazzocco e Guidotti - la definizione dei Livelli essenziali di assistenza previsti dalla Legge 328/00 con un loro adeguato finanziamento che ne concretizzi la esigibilità a livello nazionale; il sostegno ai redditi più bassi che paradossalmente proprio in quanto tali non ottengono benefici dagli interventi di defiscalizzazione e/o abbassamento delle aliquote; iniziative strutturali che affrontino in maniera decisa quella che ormai è una vera e propria ’emergenza abitativa’ quali il contenimento degli affitti o le opere di edilizia pubblica

Roma, 20 marzo 2007
Comunicato 07/07

fonte : Forum Terzo settore

 

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15 marzo 2007

In tv si parlerà di disabili

ROMA - Sono 1 milione e 130 mila i disabili gravi in Italia, quasi la metà di tutte le persone con disabilità. A loro è dedicata la prossima puntata di "Fa' la cosa giusta", condotta da Giovanna Rossiello, la nuova rubrica settimanale del Tg 1 dedicata alla solidarietà in onda all'interno di "Uno mattina". La nuova finestra d'informazione, che sarà trasmessa martedì 20 marzo alle 8.40, ospiterà un'intervista a Simone Cristicchi, che ha vinto l'ultimo Festival di Sanremo con una canzone sui "matti" (ultimo tassello di un lavoro all'interno di alcuni centri di salute mentale italiani), un servizio su una struttura per disabili in Croazia e un'anticipazione del convegno "Oltre la disabilità", che vede la partecipazione di Superabile.it, che si terrà dal 23 al 25 marzo a Ruvo di Puglia (in provincia di Bari).

Il 2,1% degli italiani risulta confinato in un letto, su una sedia a ruote a causa di livelli di autonomia pressoché nulli, o "murato" in casa per via di un altro impedimento fisico o di forti disturbi mentali. Tra le persone anziane la percentuale dei non autosufficienti sale all'8,7%, per le donne la quota è il doppio degli uomini (10,9% contro il 5,6%), mentre tra gli ultraottantenni arriva addirittura al 22,3% (ed è sempre più elevata tra le donne, 25,5% contro 16,1%). A dare i numeri è l'indagine multiscopo "Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari" condotta dall'Istat su 60 mila famiglie per conto del ministro Livia Turco. La ricerca integra gli ultimi dati disponibili, che risalgono al 2005. In totale sono 2 milioni e 800 mila le persone disabili in Italia, e la maggior parte di loro vive in famiglia.

Quella di martedì è solo la prima delle puntate che "Fa' la cosa giusta" dedicherà alla disabilità. I telespettatori possono comunque segnalare le proprie esperienze e le proprie storie di solidarietà scrivendo a g.rossiello@rai.it.
fonte: superabile.it

 

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12 marzo 2007

Veneto, contributi regionali direttamente ai non autosufficienti e libertà di scelta delle strutture

Approvato dalla giunta regionale il provvedimento - in vigore dal primo luglio - che farà scattare la concorrenza tra le case di cura per anziani. Il presidente Galan parla di ''svolta storica'' nei servizi residenziali, "una vera liberalizzazione"

VENEZIA - "Una grande rivoluzione di libertà, una vera liberalizzazione. Da domani i contributi che la regione Veneto riconosce agli anziani non autosufficienti non vanno più alle strutture residenziali, che così detengono un monopolio e un anziano si può rivolgere solo a quelle, i finanziamenti regionali vanno all'anziano ed è lui a scegliere dove andare a farsi assistere". Così il presidente della regione Veneto Giancarlo Galan ha sintetizzato il provvedimento regionale (delibera n. 457 del 27 febbraio 2007) con il quale il governo veneto ha deciso le "impegnative di residenzialità per l'assistenza sociosanitaria alle persone non autosufficienti", titolo rilasciato al cittadino per accedere alle prestazioni rese nei centri di servizio residenziali e semiresidenziali della regione Veneto. Provvedimento "d'importanza epocale" lo ha definito Galan, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi a Venezia nella sede della Giunta, perché "la libertà di scelta del cittadino trasformerà il sistema e farà migliorare le strutture". Galan era affiancato dall'assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi, da Giancarlo Ruscitti, segretario regionale alla Sanità e ai Servizi sociali, da Claudio Beltrame, dirigente della Direzione regionale dei servizi sociali. "In questo modo - ha aggiunto - il Veneto rivoluziona il sistema dei servizi residenziali per gli anziani non autosufficienti. Il pubblico' si ritira. La Regione farà quello che deve fare - individuare i parametri e gli standard, programmare il bisogno, definire l'accreditamento - e non altro. Per il resto ci sarà l'assoluta libertà e questo avrà come conseguenza la corsa al miglioramento dei servizi da parte delle case di riposo (sono oltre trecento). Non ci saranno più casermoni con centinaia di posti letto per anziani che non possono vivere serenamente la loro vecchiaia ma strutture che si fanno concorrenza sulla qualità dei servizi forniti. Tutto questo - ha concluso Galan - conferma che il Veneto è all'avanguardia in Europa nel welfare, in particolare per quanto riguarda gli anziani non autosufficienti, distaccando sempre più le altre Regioni". Il provvedimento entrerà in vigore dal primo luglio 2007. "In questo modo - ha spiegato Valdegamberi - il Veneto porta a compimento un processo di rivoluzionamento e di svolta per il sistema dei servizi residenziali per gli anziani non autosufficienti. Mettiamo al centro delle politiche sociosanitarie del Veneto la persona e i suoi bisogni di cura e assistenza, adeguati all'aumento della popolazione anziana, e a criteri innovativi di libertà di scelta della struttura dove andare da parte dell'anziano stesso, che diventa titolare dell'impegnativa di residenzialità', unico titolo riconosciuto per avere accesso all'assistenza nelle strutture residenziali". Si tratta di oltre 23 mila posti ("impegnative"). Gli aventi diritto al contributo sono valutati attraverso la scheda S.Va.M.A. che 'misura' il bisogno assistenziale del cittadino con criteri uniformi su tutto il territorio regionale. Valdegamberi ha ricordato, tra l'altro, che il Veneto per il 2007 ha assegnato a bilancio per la residenzialità dei non autosufficienti l'importo di 416 milioni di euro (con 16 milioni di euro in più rispetto al 2006) con un trend di spesa (composta anche da risorse regionali proprie) in continuo aumento dal 2000, quando era di 225 milioni di euro. Il valore delle quote di rilievo sanitario è tra i più alti d'Italia, con una retta media pro capite di oltre 52 euro e a livello nazionale è del 2,6% dei posti letto sul totale della popolazione anziana che, nel Veneto, è di circa 900 mila persone. Le Aziende Ulss predisporranno, a realizzazione della delibera regionale, un registro unico della residenzialità, e rilasceranno l'impegnativa ai cittadini.
fonte: Superabile.it
 

--> Anche in Piemonte occorre ricordare che, come in Veneto, è possibile accedere al servizio di pagamento indiretto tramite l'assegno di cura, il buono servizio o il buono famiglia, che rientrano nel Programma di interventi economici a sostegno della domiciliaretà, consultabile alla pagina dedicata del sito della Regione Piemonte: http://www.regione.piemonte.it/polsoc/int_domic.htm

 

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9 marzo 2007

NUOVO CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO SULLA DISCIPLINA DEL RAPPORTO DI LAVORO DOMESTICO
 

In vigore dal 1° marzo 2007 il nuovo contratto per i lavoratori domestici valevole fino al 2011, presenta alcune novità importanti che riguardano la figura della cosiddetta "badante", che viene inquadrata con diversi profili che interessano coloro che devono accingersi a fare un nuovo contratto per l'assistenza personale...Vai alla pagina dedicata

 

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7 marzo 2007

Il 26 aprile prove di assenza di gravità per l'astrofisico Stephen Hawking

Lo scienziato, da anni su una sedia a ruote a causa di una malattia degenerativa, si prepara per il viaggio nello spazio decollando a bordo di un jet della Nasa dal Centro spaziale Kennedy in Florida

ROMA - Mezzo minuto di assenza di gravità per prepararsi ai cieli extraterrestri. Lo sperimenterà il 26 aprile l'astrofisico britannico Stephen Hawking, che avra' il suo 'battesimo' dell'aria per prepararsi al suo viaggio nello spazio. La notizia è stata riportata dal sito Msnbc.com. Hawking, 65 anni, uno dei maggiori astrofisici viventi è da anni su una sedia a ruote a causa di una malattia degenerativa che lo ha quasi totalmente paralizzato e gli consente di comunicare solo tramite un computer. Decollera' a bordo di un jet delle Nasa dal Centro spaziale Kennedy, in Florida.

L'opportunita' gli e' stata offerta dalla Zero Gravity Corp, una societa' californiana, e sara' il primo passo verso il volo spaziale vero e proprio, che Hawking conta di fare entro il 2009. ''Essendo uno che ha studiato la gravita' e i buchi neri per tutta la vita, sono eccitato all'idea di sperimentare, in prima persona, l'assenza di peso e un ambiente a gravita' zero'', ha detto oggi lo scienziato in una dichiarazione scritta diffusa dalla Zero Gravity. ''Sono riconoscente verso la Zero Gravity Corp. per aver messo questa esperienza alla portata del pubblico e specialmente dei disabili'', ha detto Hawking. Durante il volo sull'aereo senza gravita' - un Boeing 727-200 modificato appositamente - si crea per circa mezzo minuto una condizione di assenza di peso, quando l'aereo raggiunge il culmine di una parabola ascendente, a circa 10.000 metri di quota.

Gia' 2.500 persone hanno pagato migliaia di dollari per godere di questa esperienza; ma Hawking sara' il primo tetraplegico a farlo, con la sponsorizzazione di una societa', la Space Florida. Il volo servira' anche a raccogliere fondi per alcune organizzazioni caritatevoli, ciascuna delle quali avra' a disposizione due posti a bordo che potranno vendere all'asta.
fonte: Superabile.it

 

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5 marzo 2007

II° Forum Nazionale per la Vita Indipendente "Organizziamoci"

Si è appena concluso a Lignano Sabbiadoro (Ud) l'incontro fra tutte le Associazioni Nazionali,  i Comitati Regionali e le rappresentanze del Governo impegnati nel raggiungimento del diritto di scelta della assistenza personale autogestita per una propria vita indipendente. Il consiglio direttivo della nostra associazione ha partecipato attivamente al dibattito ed alla conclusiva creazione della Carta di Lignano...vai alla pagina dedicata

 

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26 febbraio 2007

Fondo per le non autosufficienze: il Governo si ricordi dell'ordine del giorno su Vita Indipendente

Intervento dell'on Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, segretario della Commissione Affari Sociali e Membro della Giunta dell'Associazione Coscioni*.

Il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero ha detto oggi al margine di un incontro dei pensionati Cisl, che entro marzo sara' presentata una proposta di legge per la gestione del Fondo per le non autosufficienze previsto nella legge Finanziaria 2007.
Non posso che essere contenta di questo annuncio, considerato che fino a qualche settimana fa di questo Fondo e dei suoi 500 milioni di euro da spalmare fino al 2009 non se ne sapeva praticamente nulla.
Come previsto nel mio ordine del giorno sulla vita indipendente (1) presentato e accettato in Finanziaria, auspico che questi soldi non siano diretti solo a sostegno delle non autosufficienze dovute all'avanzare dell'eta' ma anche per tutte quelle dovute ad altri tipi di disabilita' che necessitano di progetti e tecnologie che consentano liberta' di parola, lettura, scrittura e comunicazione; cioe' una vita indipendente per tutti gli invalidi, per una piena partecipazione alla vita civile, sociale e politica.

(1) http://www.donatellaporetti.it/comu.php?id=196

26 Febbraio, 2007 - 18:00

fonte: *Associazione Luca Coscioni http://www.lucacoscioni.it/node/8062

 

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23 febbraio 2007

Uno, nessuno, novecentonovantanove

In tv "Il figlio della luna", la storia del fisico nucleare Fulvio Frisone: la trasformazione di una storia ordinaria in una straordinaria. Ma la disabilità appartiene all'ordinarietà della vita o per attirare attenzione su di sé ha necessariamente bisogno di appellarsi alla straordinarietà degli eventi? E' la sindrome dell'uno su mille ce la fa. E gli altri novecentonovantanove?

"Solo facendo parlare di lui gli daranno attenzione… a lui e a tutti gli altri nelle sue condizioni… chi sta bene si può stare zitto… chi ha bisogno dell'aiuto dello Stato, delle Istituzioni… deve gridare": a parlare è Lucia Frisone, la madre di Fulvio, affetto da tetraplegia spastica distonica dalla nascita, ora quarantenne fisico nucleare. Con queste parole viene introdotta la fiction di Rai 1: "Il figlio della luna" andata in onda proprio ieri sera. Mi stupisce in positivo il fatto che l'azienda Rai abbia investito un capitale in una fiction in prima serata su un argomento sempre molto difficile da affrontare come questo. Ciò è un chiaro segno di come la disabilità sia ormai entrata in commercio, di come abbia acquisito un certo peso. La disabilità esce dal "settore specializzato" e si rivolge al grande pubblico.

Il rischio che vedo in tutto ciò è che una storia ordinaria venga trasformata in una storia straordinaria: secondo voi la disabilità appartiene all'ordinarietà della vita o per attirare attenzione su di sé ha necessariamente bisogno di appellarsi alla straordinarietà degli eventi? Mi domando perché sia stato girato un film solo su Fulvio quando in Italia ci sono tanti altri fisici nucleari. Questo mi fa riflettere sul fatto che il fulcro della questione non è il "fisico nucleare" ma la compensazione dell'handicap. Cerco di spiegarmi meglio: in questo caso si risana lo scompenso della disabilità con il successo, ma è una visione deviata della realtà: casi come questo sono solo uno su un milione. Con ciò non voglio dire che raggiungere la propria realizzazione sia una cosa di pochi eletti, anzi, ma che si vende l'immagine di un disabile realizzato come una storia straordinaria. Ecco perché una fiction incentrata su questo argomento rischia di incrementare la sindrome dell' "uno su mille ce la fa" che appartiene a molti altri oltre a Gianni Morandi … Se un giorno incontrassi l'eterno ragazzo gli chiederei notizie degli altri novecentonovantanove, gli domanderei che fine hanno fatto, stanno bene? Che lavoro fanno? Stanno ancora in salita? O sono ruzzolati per la discesa? Tutti questo per dire che il riuscire a realizzarsi non appartiene ad una classe di eletti, ma a tutti i novecentonovantanove.

E voi vi sentite uno, nessuno o novecentonovantanove?
 
Scrivetemi il vostro numero a claudio@accaparlante.it
E buona conta a tutti!

fonte: per gentile concessione di Claudio Imprudente*

*Presidente dell'Associazione "Centro Documentazione Handicap" di Bologna e direttore editoriale della rivista HP Accaparlante

 

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20 febbraio 2007

La Convenzione ONU sui diritti delle Persone con Disabilità

Il 13 dicembre scorso viene definitivamente approvata a New York La Convenzione, frutto di anni di lavoro da parte della Commissione Ad Hoc, preposta a dar vita a questo documento di universale importanza...vai all'approfondimento

 

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14 febbraio 2007

La nuova Delibera per i Progetti di Vita Indipendente nelle Marche

Nuova delibera e nuovo stanziamento di fondi per i piani personalizzati nella Regione Marche, che integra la precedente determina uscita nel 2004. Il finanziamento è stato aumentato di 230.000€ che si aggiungono ai 200.000€ precedenti...vai alla pagina dedicata

 

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12 febbraio 2007

Quattro vigili in carrozzina

Nasce con un duplice scopo il progetto dell'ANFFAS di Modica (Ragusa), che porterà quattro persone in carrozzina a vigilare sui parcheggi riservati: far sì che delle persone con disabilità si impegnino a far rispettare i loro stessi diritti e allo stesso tempo dare un preciso segnale alla società sulle capacità di questi giovani

«Vuoi il mio posto, prendi il mio handicap»: questo è quanto si potrà leggere in un manifesto affisso prossimamente, a cura del Comune di Modica (Ragusa), nei pressi degli spazi riservati alle persone con disabilità.
Si tratta di uno slogan che fa riferimento al progetto denominato Ausiliari della sosta in carrozzina, al via nei prossimi giorni, promosso dall’ANFFAS di Modica (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) e dall’Assessorato alla Viabilità del Comune siciliano.

L'iniziativa - già avviata con successo a Caltagirone e Siracusa - si pone l'obiettivo di impiegare, previo un'idoneo corso di formazione, quattro persone disabili in carrozzina che svolgeranno, per il periodo di un anno, le mansioni di ausiliari della sosta.
A questi “ausiliari particolari”, affiancati da un opportuno accompagnatore, spetterà dunque il compito di vigilare e di controllare gli spazi riservati alle persone con disabilità - 150 in tutto - e di rilevare eventuali infrazioni riguardanti le 462 concessioni rilasciate dal Comune che talora vengono utilizzate anche dai parenti e dagli accompagnatori. Il Comune ha assunto inoltre un impegno di spesa per garantire una retribuzione ai quattro ausiliari della sosta.

Secondo Francesco Provvidenza, presidente dell’ANFFAS di Modica, «il progetto ha un duplice scopo: far sì che le persone con disabilità si impegnino a far rispettare i loro stessi diritti, troppo spesso calpestati, e allo stesso tempo dare un preciso segnale alla società, dimostrando cioè che questi giovani possono essere inseriti in contesti lavorativi, contribuendo così al benessere della città».
 

fonte: Carmen Pisana Servizio Civile dell'ANFFAS di Modica.

 

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2 febbraio 2007

Anche nel Molise pretendiamo solo i diritti*

(di Domenico Costantino**)

Le persone con disabilità vivono troppo spesso segregate a causa di uno sterile paternalismo che offre loro come unica risposta le "istituzioni speciali". Ma già nella parola "speciale" è insita la negazione dell’eguaglianza dei diritti civili di ogni individuo.
La disabilità è una limitazione funzionale di un individuo causata da una deficienza fisica, mentale o sensoriale. L’handicap è invece una limitazione imposta dalle barriere fisiche e sociali. È compito della comunità, quindi, non permettere che la disabilità sia anche handicap. L’obiettivo dovrebbe essere quello di garantire alle persone con disabilità il diritto ad una vita indipendente, e perciò rendere accessibili a tutti gli spazi sociali come l’alloggio, il trasporto, i servizi sociali e sanitari, il mondo del lavoro e tutte le sfere della vita quotidiana.
Troppo spesso, del resto, assistiamo a sprechi di denaro pubblico che non garantiscono servizi soddisfacenti, ad enunciazioni di princìpi cui non seguono i fatti, ad assunzioni di impegni che non vengono onorati.
L’approvazione della Legge 162/1998, in tal senso, e soprattutto la sua applicazione, si è rivelata uno strumento risolutivo per dare risposte immediate in particolare alle situazioni più gravi che, nel passato, avevano atteso invano un intervento pubblico. 

Detto questo, però, desidero ribadire con altrettanta enfasi che sarebbe un errore fatale se la Legge 162 fosse considerata "l’unica risposta" per risolvere i problemi della disabilità, anche di quella grave. La sua applicazione, infatti, va inserita nell’ambito della riorganizzazione dei servizi previsti dalle leggi nazionali e regionali e i suoi fondi devono essere vincolati solamente per offrire i servizi di cui necessitano i disabili gravi, per dar modo loro di autodeterminarsi.
La riorganizzazione/innovazione dei servizi assistenziali potrà avere luogo prima e meglio, se le leggi del settore saranno interpretate e applicate con il massimo rigore possibile. Perciò l’assistenza, come la sanità, deve saper costruire risposte articolate e mirate sui bisogni specifici dell’utente, anche utilizzando i modelli sperimentali messi in pratica e dimostratisi efficaci.

Vorrei dunque intervenire nel merito e nel metodo in cui, secondo me, i fondi della Legge 162, assegnati alle Regioni - e nella fattispecie alla nostra Regione Molise - dovrebbero essere spesi.
Per ciò che riguarda il merito, sarebbe opportuno che fossero adottati criteri di omogeneità, rispettando la gerarchia dei bisogni dei disabili coinvolti nei progetti. Vi sono diritti fondamentali che devono essere rispettati e che si richiamano a principi di equità e di buon senso, come il diritto alla vita (respirazione, nutrizione, minzione, defecazione, igiene della persona e dell’ambiente), il diritto alla salute (prevenzione, cura e riabilitazione per la specifica disabilità), il diritto allo studio, il diritto al lavoro.

Ritengo che tali diritti, non ancora garantiti ai disabili gravi della nostra Regione, debbano essere considerati prioritari e che i progetti finanziati dalla Legge 162/1998 debbano essere vincolati al soddisfacimento del maggior numero di utenti con un grado di disabilità tale da richiedere un intervento assistenziale per svolgere le funzioni vitali.
Tutti i tetraplegici della nostra Regione, ad esempio, dovrebbero essere inclusi nei progetti finanziati da questa legge e, qualora non ci fossero finanziamenti sufficienti per tutti, andrebbero analizzati i gradi di autonomia posseduti dalle singole persone.
In ogni caso, riterrei ingiusto il finanziamento di progetti che non comprendessero, quale parametro vincolante, l’ordine delle priorità cui si richiamano i diritti sopra esposti e che sono riassumibili nella perifrasi "gerarchia dei bisogni". Così come riterrei ingiusto il finanziamento di progetti finalizzati a svolgere attività di vario genere, a meno che tutti gli utenti richiedenti che necessitano di un intervento assistenziale per svolgere le funzioni vitali non fossero stati in precedenza soddisfatti.

Per ciò che riguarda invece il metodo, nella nostra Regione la Legge 162/1998 troverà la sua migliore applicazione se ci sarà una dovuta, stretta e continua collaborazione tra le associazioni dei disabili e i rappresentanti delle istituzioni pubbliche più sensibili e anche e soprattutto più preparati.
Sull’applicazione della norma, infatti, le associazioni dovranno avere diversi incontri con l’assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali, con i funzionari dell’Assessorato, con la Commissione Regionale che si occupa del settore e con i rappresentanti dei Distretti. Gli esponenti delle Associazioni dovranno quindi avere il modo di confrontarsi tra di loro con le proprie proposte e successivamente sia con i rappresentanti politici che con i funzionari.
È questa la migliore garanzia che una legge pretesa e conquistata dagli utenti venga poi applicata a loro misura e senza eccessivi stravolgimenti. In questo modo, nel corso degli anni, le associazioni dei disabili troveranno le risposte più adeguate al soddisfacimento dei loro bisogni e diritti.
Solo se il loro coinvolgimento verrà garantito nella fase di attuazione e di verifica, si potrà passare dalla nobile enunciazione dei princìpi all’erogazione dei servizi per i quali sono stati destinati i fondi pubblici.

In conclusione, non chiediamo concessioni, pretendiamo solo i diritti che una società civile dovrebbe essere in grado di onorare.

**Presidente del MO.V.I. (Movimento per la Vita Indipendente) di Termoli (Campobasso).

*Intervento presentato in occasione dell'incontro-dibattito Disabilità e Vita Indipendente - Progetti ed esperienze dirette, organizzato il 20 gennaio 2007 a Termoli (Campobasso) dal Comune e dal locale MO.V.I. (Movimento per la Vita Indipendente), «per tenere alta l'attenzione sul tema dell'assistenza personale autogestita, attraverso un momento di confronto con i diversi attori che dovranno essere coinvolti nel progetto Per una legge regionale che garantisca una vita indipendente con assistente personale». http://www.mytermoli.com/dblog/pubblicazioni.asp?d=20070116
Dopo gli interventi istituzionali del sindaco di Termoli Vincenzo Greco e dell'assessore comunale alle Politiche Sociali Antonio Russo, vi hanno partecipato anche Dino Barlaam, dell'Agenzia per la Vita Indipendente del Comune di Roma; Pietro Ciarciaglino, assessore alle Politiche Sociali dell'Unione dei Comuni del Basso Molise; Gaetano Cappella, presidente dell'Associazione Anche Noi ONLUS; Maria Mallosu; e lo stesso Domenico Costantino.
 

 

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29 gennaio 2007

GENITORI DEI GRAVI E GRAVISSIMI, LA LOTTA PER IL PREPENSIONAMENTO
Insieme per sostenere la proposta di legge: una firma può valere molto

Grosse aspettative sta creando la proposta di legge che Katia Bellillo, parlamentare dei comunisti italiani, ha presentato alla Camera in novembre. C'è un riferimento anche per il Senato, dove il Sen. Giuseppe Di Lello è primo firmatario del Disegno di Legge che porta lo stesso titolo della proposta di legge: “Equiparazione del lavoro di cura nei confronti dei disabili gravi e gravissimi ai lavori usuranti”.
Oltre a questo importante passaggio parlamentare, procede la preparazione per la prima giornata nazionale per il sostegno alle famiglie di disabili gravi e gravissimi, che si celebrerà il primo di febbraio 2007.

Le aspettative sono espresse, a nome di tutti, dal Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi, che è anche Comitato promotore per il prepensionamento dei genitori di disabili gravi. Nella lettera inviata alla famiglia si legge: "Il nostro desiderio di accudire personalmente i nostri familiari disabili, con tutta la serenità necessaria, liberi da impegni di lavoro, è sempre più vicino a realizzarsi".

A spiegare la situazione è l'onorevole Katia Bellillo: ''La proposta di legge intende equiparare il lavoro di cura nei confronti di familiari disabili gravi o gravissimi al lavoro usurante, che è disciplinato dal decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374. In particolare il provvedimento prevede che ''il lavoro di cura ed assistenza a familiari invalidi, con totale e permanente inabilità lavorativa, ai quali è riconosciuta una percentuale di invalidità pari al 100 per cento, con necessità di assistenza continua, in quanto non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita e che sono gestiti totalmente nell'ambito della famiglia, svolto da lavoratori e lavoratrici, è equiparato alle attività usuranti''. Il prepensionamento porterebbe, come spiega ancora Katia Bellillo, "indiscutibili vantaggi economici per lo Stato. Infatti il soggetto disabile può avere una maggiore e migliore opportunità di essere curato e assistito nell'ambito familiare, invece di essere affidato ad appositi centri i cui costi ricadono sulla pubblica amministrazione, nelle sue varie diramazioni. Inoltre -conclude- si avvia un consistente risparmio derivante dall'eliminazione dei costi dovuti per supplenze e per sostituzioni a causa delle inevitabili assenze dal posto di lavoro, oltre ai periodi di congedo previsti dalla normativa vigente''.

fonte: disabili.com

 

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25 gennaio 2007

Un milione di firme per cambiare



È partita, anche con lo specifico sito internet www.1million4disability.eu, la grande campagna lanciata dall'European Disability Forum (EDF) che punta a raccogliere un milione di firme contro la discriminazione di oltre 50 milioni di cittadini con disabilità nell'Unione Europea. Tutti possono partecipare e impegnarsi per un cambiamento reale

Esordisce così il documento prodotto nei giorni scorsi dall'EDF (European Disability Forum), 1997-2007: Ten Years Fighting for Disability Rights, che proponiamo naturalmente nella sua versione italiana:
«Nel 1997 le organizzazioni europee e nazionali di persone con disabilità e i familiari di queste ultime che non erano in grado di rappresentarsi da sole decisero di costituire il Forum Europeo della Disabilità (European Disability Forum - EDF).
L'EDF è una piattaforma unica e indipendente in Europa, con un ruolo attivo verso le istituzioni dell'Unione Europea e i suoi responsabili politici, che cerca di proteggere e difendere i diritti delle persone con disabilità. La sua aspirazione, perseguita attraverso attività quotidiane, è quella di influenzare la legislazione dell'Unione Europea, in quanto ogni decisione e iniziativa di quest'ultima ha un impatto su tutti gli ambiti della vita quotidiana dei cittadini europei con disabilità.
È passato un decennio dall'inizio della nostra battaglia. Oggi, noi, persone con disabilità e familiari di persone con disabilità che non possono rappresentarsi da sole possiamo guardare indietro ed essere fieri del contributo dato alla promozione dei nostri diritti in Europa.
Oggi, dobbiamo anche guardare al futuro e continuare ad impegnarci per influenzare e rafforzare le misure legislative di non discriminazione in Europa, per assicurare che la piena integrazione delle persone con disabilità nella società diventi una realtà. Noi dobbiamo fare questo perché la disabilità è una questione di Diritti Umani e perché la disabilità è un argomento che riguarda tutti noi».

In una lettera ai vari membri dell'EDF, il presidente della Federazione, Yannis Vardakastanis, ha scritto:
«Abbiamo bisogno di voi, perché questa campagna può cambiare la vita di più di 50 milioni di cittadini con disabilità in Europa. Ma il suo successo è basato principalmente sulla vostra mobilitazione, il vostro impegno ed il vostro coinvolgimento.
Abbiamo bisogno di voi perchè questa è una opportunità unica per mostrare alle istituzioni che le persone con disabilità in Europa sono unite e che lottano tutte insieme per difendere i loro diritti quali cittadini dell’Unione Europea.
Abbiamo bisogno di voi per raggiungere il traguardo di 1 milione di firme raccolte. Attraverso le vostre organizzazioni, useremo la vostra partecipazione attiva per diffondere il più possibile questa campagna nel vostro Paese e tra i soci della vostre organizzazioni e i vostri contatti.
Abbiamo bisogno di voi per mobilitare i vostri soci e coinvolgerli attivamente affinché la campagna sia di grande portata e che la voce di ogni individuo sia essenziale».

Chiunque voglia aderire può leggere la traduzione sottostante messa a disposizione dal sito di superando.it e firmare il modulo.

la traduzione italiana del testo che fissa i princìpi in base ai quali si è deciso di avviare la campagna di raccolta firme, è disponibile cliccando qui:
http://superando.eosservice.com/content/view/2236/112/
Il modulo con i punti essenziali della campagna e una griglia contenente dieci firme può essere scaricato da quella pagina e poi utilizzato e spedito all'EDF.

EDF (European Disability Forum)
Rue du Commerce, 39/41 - B - Brussels
tel. 0032 2 2824600, fax 0032 2 2824609
info@edf-feph.org - http://www.edf-feph.org/
Sito della campagna (aperto ufficialmente il 23 gennaio 2007):
www.1million4disability.eu.

fonte:superando.it

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24 gennaio 2007

Nuove tecnologie

Vita Indipendente significa anche poter usufruire di prodotti commerciali studiati con la sensibilità di chi ne immagina un uso anche per mano di una persona Disabile. La parola d’ordine è “parlarne”! Non però nei soliti ambiti legati ala realtà del Disabile, ma su palcoscenici pubblici e comuni.
Marco Pini con tutta la Redazione de ilMac.net ha coltivato da tempo il tema dei Disabili interfacciati alla Tecnologia, in questo caso firmata Apple.
Ieri è tornato sul tema con l’articolo “iPhone & Disabili Perché potremmo guadagnarci tutti”.

fonte: disabiledoc.it

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21 gennaio 2007

Disabili a Parma, il Comune ricorda i contributi girati dalla Regione

Per offrire migliori opportunità di vita alle persone disabili, in particolare a quelle in condizioni gravi, l´agenzia disabili del Comune di Parma mette a disposizione contributi in denaro destinati a varie finalità:

- per l´acquisto e l´adattamento di veicoli privati destinati al trasporto (e quindi a sostegno dell´autonomia nella mobilità);
- contributi che favoriscono la permanenza al domicilio, permettendo l´installazione di strumentazioni e di ausili per una vita più indipendente nella propria casa, come per esempio automazioni e motorizzazioni per il governo degli infissi interni ed esterni (porte, finestre, cancelli), interruttori e telecomandi, strumentazioni di tele controllo e di tele assistenza, ma anche elettrodomestici, arredi personalizzati e ausili speciali che consentano alla persona disabile di sfruttare al massimo le funzionalità della propria abitazione;
- infine, per l´acquisto di strumentazioni elettroniche e informatiche, di postazioni ergonomiche per il lavoro o lo studio a domicilio.

Per ottenere tali benefici, previsti dalla legge regionale 29/1997, per acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2006, la domanda di contributo potrà essere fatta entro il primo marzo 2007.

fonte: http://www.emiliaromagnasociale.it/wcm/emiliaromagnasociale/home/disabili.htm

 

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21 gennaio 2007

Universiadi e Parauniversiadi a Torino


TORINO - Dopo le Olimpiadi invernali del 2006 Torino ospita una nuova manifestazione sportiva di livello internazionale: le Universiadi invernali del 2007, dal 17 al 27 gennaio 2007. Il capoluogo piemontese ospita anche la prima edizione delle Parauniversiadi, che aprono la competizione anche agli atleti disabili. Torino ha già accolto la prima edizione estiva dei giochi Universitari del 1959, ideata e organizzata da Primo Nebiolo, e successivamente quelle del 1966 (edizione invernale) e del 1970. La candidatura di Torino è stata proposta da Cusi, Cus Torino, Università e politecnico con l´appoggio di Regione Piemonte, Provincia e Comune di Torino.

In occasione delle Universiadi e delle Parauniversiadi che si svolgono a Torino e nelle valli piemontesi, lo sportello dell´Informadisabile di via Palazzo di Città 11, resta aperto (in via straordinaria) dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 19.00 ( anzichè alle 16). Inoltre lo sportello è funzionante anche sabato e domenica 20 e 21 e sabato 27, giorno di chiusura dell´evento. Per gli spettatori con disabilità che desiderano assistere alle gare delle Universiadi l´ingresso è a pagamento (è necessario quindi acquistare il biglietto). I loro accompagnatori, invece, entrano gratuitamente. Per info visitare il sito delle Universiadi.
 

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11 gennaio 2007

Piano d'Azione del Consiglio d'Europa 2006-2015 sulla disabilità

Il piano d'Azione, adottato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa con Raccomandazione Rec(2006)5, mira a:

- trasferire le istanze proprie della tradizione del  Consiglio d'Europa in materia di diritti umani, non-discriminazione, pari opportunità, piena cittadinanza e partecipazione delle persone con disabilità in un quadro politico europeo  a 46 Stati;

- promuovere i diritti e la piena partecipazione nella società delle persone con disabilità: migliorarare la qualità della vita delle persone con disabilità in Europa;

- fornire un quadro completo, flessibile ed adattabile alle realtà  specifiche di ciascun Paese dando indicazioni su aspetti chiave per la tutela delle persone con disabilità quali la partecipazione alla vita culturale e politica, l'informazione e la comunicazione, l'istruzione, l'occupazione, l'ambiente edificato, i trasporti, le condizioni di vita nella propria comunità di appartenenza, l'assistenza sanitaria, la tutela sociale e giuridica, la tutela contro la violenza e gli abusi, la ricerca e lo sviluppo nonché la sensibilizzazione sulle tematiche della disabilità;

- porre l'attenzione alla condizione delle donne e ragazze con disabilità, persone con disabilità che necessitano di un elevato livello di sostegno, bambini e giovani con disabilità e persone con disabilità appartenenti a minoranze e migranti.

Il testo è disponibile sul sito del Ministero del Welfare oppure sul nostro sito qui in formato Pdf

Per la cronaca abbiamo verificato che nel documento  la parola "vita indipendente" viene usata 10 volte...

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9 gennaio 2007

Novità per i lavoratori neocomunitari

ROMA - Non ci saranno decreti flussi per i lavoratori bulgari e romeni. Se molti di loro possono già essere assunti liberamente*, tutti gli altri non dovranno comunque fare i conti con le quote: basterà presentare, in qualunque momento dell'anno, una domanda allo Sportello Unico per l'Immigrazione.

All'indomani della decisione del consiglio dei ministri sul regime transitorio da applicare ai lavoratori neocomunitari per il 2007, i ministri dell'Interno e della Solidarietà sociale ne hanno illustrato l'applicazione in una circolare congiunta. Fermo restando che nessuna restrizione è prevista per i lavoratori autonomi, Amato e Ferrero spiegano come funziona il "doppio binario" previsto per i subordinati.

"Il regime transitorio - si legge nella circolare - prevede l'apertura immediata nei seguenti settori: agricolo e turistico alberghiero; lavoro domestico e assistenza alla persona; edilizio; metalmeccanico; dirigenziale e altamente qualificato. Ugualmente è prevista l'apertura immediata per il lavoro stagionale". Con i lavoratori di queste categorie si potranno stipulare i contratti di lavoro direttamente, senza chiedere nessuna autorizzazione, così come se si assumessero lavoratori italiani o comunitari.

E per tutti gli altri? "Si è ritenuto - spiegano ancora Amato e Ferrero - di non far ricorso a quote numeriche". Niente decreto flussi, quindi, ma un "procedura semplificata" che permette di monitorare le assunzioni senza però complicare troppo la vita a datori di lavoro e lavoratori.

Ecco allora che chi vuole assumere un lavoratore bulgaro o romeno che non rientra nelle categorie di cui sopra, dovrà solo spedire allo Sportello unico per l'Immigrazione una raccomandata a/r in cui chiede il nulla osta al lavoro, utilizzando il modulo presente sul sito di stranieriinitalia.it . Lo Sportello Unico per l'Immigrazione rilascerà quindi il nulla osta grazie al quale il lavoratore potrà chiedere la carta di soggiorno, rivolgendosi direttamente alla Questura o passando per l ufficio postale (ma in questo caso l'operazione gli costerà 30 euro in più).
fonte: Stranieriinitalia

*Siamo in attesa delle nuove disposizioni relative all'iter semplificato per l'assunzione diretta delle colf-badanti neocomunitarie presso i centri territoriali per l'impiego e la conseguente richiesta in posta della Carta di soggiorno che vale 2 anni, tramite apposito modulo. Non appena sarà tutto chiaro verrà pubblicato qui di seguito, dato che interessa coloro che hanno necessità di assumere una/o o più assistente personale per il proprio Progetto di Vita Indipendente.

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8 gennaio 2007

Cellule staminali nel liquido amniotico
 

Si nascondevano nel luogo più logico e quindi più invisibile: nel liquido amniotico. Adesso si possono prelevare senza danni, cancellando tremendi problemi etici che hanno fatto litigare il mondo, da Bush e dal Papa fino ai signor nessuno dei cinque continenti. Le cellule staminali embrionali - famose per tutti, idolatrate dagli scienziati e osteggiate da tanti uomini di fede - escono dall’inferno delle guerre di religione e si presentano trionfanti all’appuntamento con la storia delle medicina: sono semplici da isolare, si moltiplicano rapidamente, sono potenti (anzi, «pluripotenti», come dicono gli scienziati) e saranno in grado di guarire l’umanità dalle malattie peggiori, dal cancro all’Alzheimer. «Sì, è una rivoluzione», commenta con entusiasmo Carlo Alberto Redi, direttore scientifico della Fondazione Irccs San Matteo di Pavia. Da anni è una delle menti italiane che segue gli esperimenti di Anthony Atala e Paolo De Coppi, i ricercatori della Wake Forest University, in North Carolina, autori della straordinaria scoperta che, applicando un capolavoro di ricerca biotecnologica, impone ora al mondo un vertiginoso salto concettuale. «E’ fuori di dubbio che si è superato il problema della distruzione degli embrioni - spiega Redi a La Stampa - siamo di fronte a un lavoro che proviene da sette anni di sperimentazioni e da una coppia di ricercatori che hanno pubblicato le loro conclusioni su una rivista che non ha bisogno di presentazioni, come Nature Biotechnology. Così si ricompatta il pianeta».
Ora, volendo volgarizzare l’impresa, la si può spiegare così: si dispone di staminali embrionali «perfette» con le quali - progettano Atala e De Coppi - si potranno riprodurre tutti i tipi di cellule dell’organismo adulto, che non sono poi tanti. Da 100 fino a un massimo di 256, secondo i calcoli sui quali i biologi non si sono ancora messi d’accordo. «Finora - sottolinea Redi - c’era chi riteneva legittimo distruggere gli embrioni per portare avanti la ricerca e chi lo considerava illegittimo, anche se la comunità scientifica ha sempre riconosciuto la necessità dell’impiego delle staminali embrionali per fare ricerca. Con il liquido amniotico si apre un enorme ventaglio di opportunità. Mi spiego: se anche il Vaticano diventasse improvvisamente favorevole all’utilizzo degli embrioni, nessun biologo potrebbe impiegarli subito. Al di là del problema etico c’è da risolvere una questione: le staminali che se ne ricavano proliferano continuamente e non siamo in grado di controllarle. Quindi il rischio di produrre tumori sarebbe fortissimo. Il tumore è una cellula somatica che smette di essere tale e torna embrionale, moltiplicandosi: è come se regredisse all’infanzia». Con le cellule ricavate dal liquido amniotico cambia tutto, dice Redi. «Finora, come dicevo, non abbiamo saputo controllare il potenziale proliferativo delle staminali embrionali e d’altra parte le linee già stabilite, di cellule adulte, sono infette, perché coltivate su letti di cellule di topi. Adesso, invece, abbiamo tante cellule “pulite” da studiare e ne potremo capire la biologia. Il loro potenziale differenziativo lo sappiamo già controllare con “cocktail di fattori” e produciamo tessuti muscolari o nervosi. È chiaro che dobbiamo concentrarci sull’altro potenziale, quello proliferativo: abbiamo le “linee”, come si dice in gergo, e ottenere staminali embrionali dal liquido amniotico significa averne a disposizione una quantità tale da coprire tutti i tipi immunologici». A questo punto si aprono scenari esaltanti.
Basteranno i prelievi dai 4 milioni di nascite di un anno negli Usa: «Dato che conosciamo i tipi immunologici della specie umana, dal liquido amniotico si potrà ricavare una banca di linee staminali di 100 mila campioni sufficienti per coprire gli aplotipi dell’umanità. Disporremo di cellule per battere molte malattie e vincere il cancro». L’entusiasmo è accresciuto dal fatto che i protagonisti della scoperta siano un italiano, Paolo De Coppi, e un italo-americano, Anthony Atala. «Come siamo generosi - commenta Redi con un finale amaro - abbiamo straordinari tesori di intelligenza e li regaliamo all’America!».

fonte:  La Stampa.it

 

STAMINALI TOTIPOTENTI NEL LIQUIDO AMNIOTICO. NO ALLA IDEOLOGIZZAZIONE E STRUMENTALIZZAZIONE. SI' ALLA LIBERA RICERCA SCIENTIFICA

Firenze, 8 Gennaio 2007
intervento dell'on. Donatella Poretti responsabile del "Notiziario Cellule Staminali" dell'Aduc
Da piu' parti arrivano gli elogi alla scoperta delle cellule staminali totipotenti rinvenute nel liquido amniotico, come il possibile superamento delle controversie religiose sulle uniche staminali totipotenti che fino ad oggi si conoscevano, quelle embrionali. E' una scoperta definitiva che mette una pietra tombale sulla clonazione terapeutica? Non lo so.
Gia' si e' fatto sentire il direttore del Laboratorio di Biologia Molecolare e Genetica Umana dell'Universita' Cattolica di Milano, prof. Roberto Colombo, che rileva anche in questa procedura dei problemi deontologici ed etici: nel prelievo sarebbe alto il rischio di danneggiare il feto, provocandone anche l'aborto (mentre si preferirebbe, in nome della sacralita' dell'embrione, buttare nella spazzatura gli embrioni sovrannumerari da tecniche di fecondazione assistita).
La questione, quindi, non e' al momento cosi' lineare, per cui appare strumentale e antiscientifica la prevedibile mano pesante del Vaticano, che con il suo papa fa sapere che "i tentativi di legittimare la clonazione umana per ipotetici fini terapeutici sono pericoli per la pace". Altrettanto effetto fa l'eco di alcuni parlamentari di Forza Italia dell'associazione "Valori e Liberta'" che chiedono il cambio della posizione italiana in sede comunitaria rispetto alla ricerca con le staminali embrionali.
In questo ambito di dubbi, una cosa io so con certezza: questa scoperta e' stata possibile grazie al finanziamento di una ricerca scientifica che e' libera, senza condizionamenti ideologici e religiosi, ed e' stata fatta in un Paese, gli Usa, dove le leggi –come invece accade in Italia- non dicono qual e' la ricerca buona e quella cattiva; e quand'anche si accendono confronti duri sull'uso o meno delle staminali embrionali, non sono per vietarne la ricerca, ma solo sull'opportunita' o meno che abbiano contributi pubblici.

fonte: staminali.aduc.it link sul nostro sito

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8 gennaio 2007

Assistenza di base e ospedaliera

"Giornata nazionale del traumatizzato spinale": gli impegni della Regione

«L'impegno della Regione Piemonte verso le attività di riabilitazione destinate ai traumatizzati spinali raggiungerà nel 2007 importanti traguardi che consentiranno di ampliare l'offerta assistenziale sul territorio».
Lo ha dichiarato l'assessore alla tutela della salute e sanità, Mario Valpreda, alla vigilia della "Giornata nazionale del traumatizzato spinale", che si celebrerà l'8 gennaio, illustrando i progetti di potenziamento dei servizi in questo ambito.
«Nel mese di febbraio - afferma Valpreda - prenderà il via la prima fase di organizzazione della nuova Unità Spinale Unipolare dell'Aso CTO-CRF-Maria Adelaide. L'avvio a pieno regime del progetto, che sarà completato nel 2008, sarà progressivo e terrà conto de la possibilità di disporre di ulteriori risorse professionali adeguatamente formate».
Il nuovo edificio, collocato di fronte al CTO, prevede un totale di 80 posti letto di degenza ordinaria e day hospital (58 dedicati all'Unità Spinale, 22 destinati ad attività sanitarie fortemente connesse alla mielolesione), nonché ampi spazi per le attività di riabilitazione e terapia occupazionale, di socializzazione, ambulatori multispecialistici e laboratori di diagnostica neuro-urologica, fisiatrica e neurofisiologica.
L'Unità Spinale Unipolare si basa su un modello organizzativo e strutturale in grado di creare una rete assistenziale composta da tutte le attività rivolte al soggetto mieloleso. «Questo sistema - continua l’assessore -- può essere concretamente realizzato solo all'interno di un grande ospedale, dotato di tutte le competenze multispecialistiche necessarie, sede di un dipartimento di emergenza di II livello e di un'attività di soccorso in emergenza».
Nel mese di dicembre, inoltre, la giunta regionale ha autorizzato l'apertura graduale del presidio riabilitativo T. Borsalino di Alessandria, una struttura destinata alle attività di cura e riabilitazione per i traumatizzati spinali. In carico all'azienda ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, il centro comprenderà 28 posti letto per la riabilitazione di secondo livello e 20 dedicati alla riabilitazione di terzo livello, di cui 10 per medullolesi e 10 per cerebrolesi gravi.
Il potenziamento della rete riguarderà anche il quadrante nord-est della regione, grazie all'aumento dei posti letto, da 11 a 16, dell'Unità spinale dell'Aso Maggiore della Carità di Novara, come previsto dal nuovo Piano socio-sanitario.
«Le attività di assistenza - conclude Valpreda - sono rivolte anche al miglioramento della qualità della vita dei cittadini mielolesi. La struttura novarese ha infatti avviato un progetto, sostenuto da fondi europei, mirato all'inserimento lavorativo dei pazienti traumatizzati, all'istituzione di una postazione informativa sulla disabilità e alla presenza di un peer-educator all'interno del reparto».

fonte: Regione Piemonte

 

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7 gennaio 2007

INPS: nuove provvidenze economiche per invalidi civili, ciechi civili e sordomuti

Ogni anno vengono ridefiniti, collegandoli agli indicatori dell'inflazione e del costo della vita, gli importi delle pensioni, assegni e indennità che vengono erogati agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordomuti e i relativi limiti reddituali previsti per alcune provvidenze economiche.
Per il 2007 importi delle provvidenze e limiti reddituali sono stati fissati dalla Direzione Centrale delle Prestazioni dell'INPS con Circolare del 4 gennaio 2007, n. 3.

Nella tabella che segue riportiamo gli importi in euro, comparati con quelli del 2006.

Tipo di provvidenza Importo Limite di reddito
  2007 2006 2007 2006
Pensione ciechi civili assoluti 262,62 257,47 14.256,92 13.973,26
Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati) 242,84 238,07 14.256,92 13.973,26
Pensione ciechi civili parziali 242,84 238,07 14.256,92 13.973,26
Pensione invalidi civili totali 242,84 238,07 14.256,92 13.973,26
Pensione sordomuti 242,84 238,07
14.256,92
13.973,26
Assegno mensile invalidi civili parziali 242,84 238,07 4.171,44 4.089,54
Indennità mensile frequenza minori 242,84 238,07 4.171,44 4.089,54
Indennità accompagnamento ciechi civili assoluti 710,32 689,56 Nessuno Nessuno
Indennità accompagnamento invalidi civili totali 457,66 450,78 Nessuno Nessuno
Indennità comunicazione sordomuti 229,64 226,53 Nessuno Nessuno
Indennità speciale ciechi ventesimisti 168,70 164,96 Nessuno Nessuno
Lavoratori con drepanocitosi o talassemia major 436,14 427,58 Nessuno Nessuno

fonte Handylex

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28 dicembre 2006

Finanziaria 2007: cosa cambia da gennaio in materia di disabilità

Ecco le nuove disposizioni che interessano le persone con disabilità, i loro familiari e le imprese

-Fondo per la non autosufficienza

Con la finalità di garantire l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti, la Manovra Finanziaria ha  istituito presso il Ministero della solidarietà sociale un fondo denominato «Fondo per le non autosufficienze» (100 milioni di euro per l’anno 2007 e di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009) con la finalità di garantire l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali su tutto il territorio nazionale con riguardo alle persone non autosufficienti. E' stato stabilito che gli atti e i provvedimenti concernenti l'utilizzazione del Fondo verranno adottati dal ministro della Solidarietà sociale, di concerto con il ministro della Salute, con il ministro delle Politiche per la famiglia e con il ministro dell'Economia previa intesa in sede di Conferenza unificata (legge 281).

-Detrazioni fiscali alle famiglie e alle imprese

Attualmente è in vigore il regime della deduzione per carichi di famiglia, cioè è possibile dedurre dal reddito lordo un importo variabile, a seconda del proprio reddito, per i figli e i familiari a carico. La nuova Finanziaria reintroduce, il precedente sistema della detrazione: si detraggono cioè importi variabili a seconda del reddito per i figli e i familiari a carico. In sintesi: è prevista una detrazione di 800 euro (a scalare a partire da un reddito di 95.000 euro). La detrazione è aumentata a 900 euro per ciascun figlio di età inferiore a tre anni. Le predette detrazioni sono aumentate di un importo pari a 220 euro per ogni figlio portatore di handicap ai sensi dell’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104. Per i contribuenti con più di tre figli a carico la detrazione è aumentata di 200 euro per ciascun figlio a partire dal primo.

Si dispone inoltre che possono essere messe in detrazione le spese, per un importo non superiore a 2.100 euro, sostenute per gli addetti all'assistenza personale nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, se il reddito complessivo non supera 40.000 euro

Per le imprese sono ammessi in deduzione i contributi per le assicurazioni obbligatorie contro gli infortuni sul lavoro; i contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e tra le altre cose anche le spese relative ai disabili. 

Altri interventi che usufruiranno del finanziamento riguardano i progetti volti a favorire la sostituzione, il reinserimento, l'articolazione della prestazione lavorativa e la formazione dei lavoratori con figli minori o disabili a carico ovvero con anziani non autosufficienti a carico. E' previsto un aumento di 10 milioni di euro per il 2007 per l'istituzione del fondo in favore dell'editoria per ipovedenti da destinare anche in favore di case editrici o altri soggetti che forniscono servizi volti alla trasformazione dei prodotti esistenti in formati idonei alla fruizione da parte degli ipovedenti e non vedenti, alla creazione di prodotti editoriali nuovi e specifici, nonché alla catalogazione, conservazione e distribuzione dei prodotti trasformati e create e per i contributi per il restauro, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali.

La Finanziaria ha confermato la possibilità per i contribuenti di destinare il 5 per mille dell’imposta sui redditi alle ONLUS, alle associazioni di promozione sociale o di volontariato, oltre che alle attività sociali svolte dal proprio comune di residenza.

-Agevolazioni per il lavoro e gli orari

La Finanziaria introduce una modifica alle disposizioni relative ai congedi retribuiti di due anni riservato i genitori di persone con handicap (o ai fratelli o sorelle conviventi nel caso i genitori siano deceduti o totalmente inabili). Si tratta di una misura piuttosto oscura. Il comma in questione prevede che se un lavoratore fruisce dei congedi retribuiti per un periodo inferiore ai sei mesi, potrà fruire di giorni di ferie (attenzione: non retribuiti, né coperti da contribuzione figurativa) in numero pari a quelli che avrebbe maturato in identico periodo se avesse effettivamente lavorato. Come si potrà notare, è una misura irrilevante sotto l’aspetto pratico.

Sono previste inoltre misure a sostegno della flessibilità di orari con la ripartizione annuale di una quota del Fondo per le politiche per la famiglia per l'erogazione di contributi, di cui almeno il 50 per cento destinati ad imprese fino a cinquanta dipendenti, in favore di aziende, aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere che applichino accordi contrattuali che prevedano azioni positive volte a conciliare tempi di vita e tempi di lavoro. Tra queste azioni positive figurano anche progetti articolati per consentire alla lavoratrice madre o al lavoratore padre, anche quando uno dei due sia lavoratore autonomo, ovvero quando abbiano in affidamento o in adozione un minore, di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro, tra cui part time, telelavoro e lavoro a domicilio, orario flessibile in entrata o in uscita, banca delle ore, flessibilità sui turni, orario concentrato, con priorità per i genitori che abbiano bambini fino a dodici anni di età o fino a quindici anni, in caso di affidamento o di adozione, ovvero figli disabili a carico.

La Manovra corregge parzialmente anche l’articolo 9 della Legge 53/2000 (Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città) nella parte relativa alla flessibilità degli orari di lavoro.  Come si ricorderà quell’articolo prevede la possibilità di sostenere economicamente quelle imprese che attuino, attraverso accordi specifici, progetti di flessibilità dell’orario di lavoro, part-time, telelavoro per quei dipendenti che abbiamo maggiore necessità di sostegno familiare (esempio, minori nel nucleo). Nel nuovo testo, fra le azioni positive, sono previsti anche “interventi ed azioni comunque volti a favorire la sostituzione, il reinserimento, l’articolazione della prestazione lavorativa e la formazione dei lavoratori con figli minori o disabili a carico ovvero con anziani non autosufficienti a carico”.

Nella sostanza non cambia molto: il telelavoro, il part-time, la flessibilità in generale non sono comunque un diritto, ma una opportunità che lo Stato sostiene nel caso in cui le aziende intendano adottare accordi specifici.

-Agevolazioni auto

Per quanto concerne le agevolazioni tributarie e di altra natura relative agli autoveicoli utilizzati per la locomozione delle persone con ridotte o impedite capacità motorie di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, si dispone che queste vengano riconosciute a condizione che gli autoveicoli siano utilizzati in via esclusiva o prevalente a beneficio dei disabili. In caso di trasferimento a titolo oneroso o gratuito delle autovetture per le quali l'acquirente ha usufruito dei benefıci fiscali prima del decorso del termine di due anni dall'acquisto, è dovuta la differenza fra l'imposta dovuta in assenza di agevolazioni e quella risultante dall'applicazione delle agevolazioni stesse. La disposizione non si applica però per i disabili che, in seguito a mutate necessità dovute al proprio handicap, cedano il proprio veicolo per acquistarne un altro su cui realizzare nuovi e diversi adattamenti.

È quasi superfluo sottolineare l’inapplicabilità di questa enunciazione. Come si accerterà l’uso esclusivo o prevalente? 

Più perentorio e operativo il comma successivo che recita: “In caso di trasferimento a titolo oneroso o gratuito delle autovetture per le quali l’acquirente ha usufruito dei benefici fiscali prima del decorso del termine di due anni dall’acquisto, è dovuta la differenza fra l’imposta dovuta in assenza di agevolazioni e quella risultante dall’applicazione delle agevolazioni stesse. La disposizione non si applica per i disabili che, in seguito a mutate necessità dovute al proprio handicap, cedano il proprio veicolo per acquistarne un altro su cui realizzare nuovi e diversi adattamenti.”

La norma contenuta nella Finanziaria impedisce al disabile, o al suo familiare, che abbiano acquistato un veicolo “agevolato” di rivenderlo nell’immediato a meno che non abbiano necessità di altri adattamenti, pena la restituzione dei benefici ottenuti. La valenza discriminatoria di questa indicazione si accompagna con la non considerazione della normativa già vigente. Come si ricorderà, infatti, già oggi non è possibile ottenere nuovamente i benefici prima che siano trascorsi quattro anni dal precedente acquisto agevolato.

Inoltre, la norma crea disparità fra le stesse persone con disabilità: il Disegno si riferisce, in chiusura del comma citato, a “nuovi e diversi adattamenti”. Si ricordi che non tutte le persone con disabilità necessitano di adattamenti sui veicoli e che lo stesso Legislatore non impone a tutti l’obbligo di adattare il veicolo quale condizione per accedere ai benefici fiscali. Per l’applicazione operativa della norma, e per le quantomai opportune chiarificazioni, è ora necessario attendere le circolari dell’Agenzia delle entrate.

-Consumi energetici

Nel testo approvato è prevista la costituzione di Fondo da utilizzare a copertura di interventi di efficienza energetica e di riduzione dei costi della fornitura energetica per finalità sociali.

Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico sono stabilite quindi le condizioni, le modalità e i termini per l'utilizzo della dotazione del Fondo da destinare al finanziamento di interventi di carattere sociale, da parte dei comuni, per la riduzione dei costi delle forniture di energia per usi civili a favore di clienti economicamente disagiati, anziani e disabili e, per una somma di 11 milioni di euro annui per il biennio 2008-2009, agli interventi di efficienza energetica. Per quanto riguarda infine l'imposta di successione e le donazioni se il beneficiario dei trasferimenti è una persona portatrice di handicap riconosciuto grave ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104, l'imposta si applica esclusivamente sulla parte del valore della quota o del legato che supera l'ammontare di 1.500.000 euro.

Per comprendere le modalità e le condizioni di accesso a questo fondo da parte dei comuni è necessario attendere uno specifico decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della Finanziaria.

-Sport

Per quanto riguarda lo sport, col fine di incrementare la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva di base ed agonistica dei diversamente abili, il contributo al Comitato italiano paralimpico viene incrementato, per ciascuno degli anni 2007 e 2008, di 2,5 milioni di euro. Al Comitato italiano paralimpico viene concesso inoltre per il 2009, un contributo di 3 milioni di euro. Nel testo anche misure per l'abbattimento delle barriere architettoniche, con l'istituzione di un Fondo con una dotazione di 5 milioni di euro presso il ministero dello Sviluppo economico, con l'obiettivo di incentivarne l'abbattimento negli esercizi commerciali. Il Fondo è destinato all'erogazione di contributi ai gestori di attività commerciali per le spese documentate e documentabili sostenute entro il 31 dicembre 2007 per l'eliminazione delle barriere architettoniche nei locali aperti al pubblico.

-Barriere architettoniche

Il consiglio di indirizzo e di vigilanza dell'Inail inoltre dovrà definire, in via sperimentale per il triennio 2007-2009, d'intesa con il ministro del Lavoro e della previdenza sociale, con il ministro della Pubblica istruzione e con gli enti locali competenti, indirizzi programmatici per la promozione ed il finanziamento di progetti degli istituti di istruzione secondaria di primo grado e superiore per l'abbattimento delle barriere architettoniche o l'adeguamento delle strutture alle vigenti disposizioni in tema di sicurezza e igiene del lavoro. Il consiglio di indirizzo e di vigilanza dovrà determinare anche l'entità delle risorse da destinare annualmente
per l'applicazione delle misure. Sulla base degli indirizzi definiti, il consiglio di amministrazione
definirà i criteri e le modalità per l'approvazione dei singoli progetti e provvederà all'approvazione dei finanziamenti dei singoli progetti.
fonte: Superabile, Handylex

 

 

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