Marco Pini con tutta la Redazione de ilMac.net ha coltivato da tempo il tema dei Disabili interfacciati alla Tecnologia, in questo caso firmata Apple.
Ieri è tornato sul tema con l’articolo “iPhone & Disabili Perché potremmo guadagnarci tutti”.
Archivio articoli 2° semestre 2007
L’Italia è in forte ritardo nell'attuazione di una valida politica per chi è affetto da malattie croniche. Lo rivela l’ultimo Rapporto sulle politiche della cronicità, un’indagine condotta da Cittadinanzattiva – Coordinamento nazionale associazioni malati cronici. Manca una gestione integrata della patologia e non sono garantite la continuità assistenziale, la multidisciplinarietà e la deospedalizzazione delle cure. Il rapporto ha passato al vaglio il rispetto dei 14 diritti della Carta europea dei diritti del malato nelle varie regioni italiane, trovando molte lacune e lungaggini. Dati poco confortanti, se si pensa che la percentuale di cittadini affetti da cronicità è in crescita e arriva a toccare il 36,6 per cento, con picchi di oltre il 40 nel centro Italia.
Poco più del 3 per cento del budget del sistema sanitario italiano è dedicato alla promozione della salute e alla prevenzione delle malattie croniche, malgrado la normativa richieda il 5 per cento. Così la prevenzione pesa sulle famiglie e sui pazienti. Nel 60 per cento dei casi le organizzazioni segnalano lunghi tempi di attesa per accedere a prestazioni utili per prevenire la patologia e le sue complicanze, e di conseguenza diagnosi tardive. Nel 62,5 per cento dei casi si segnala la mancanza di servizi di assistenza psicologica e la carenza di un supporto in seguito alla diagnosi, soprattutto se neonatale. Non solo: le associazioni denunciano nel 43,8 per cento dei casi un mancato accesso a farmaci indispensabili e insostituibili, con costi superiori ai 300 euro al mese soprattutto per le patologie rare; nel 46,8 per cento dei casi la necessità di acquistare in proprio i farmaci necessari e nel 40,6 segnalano che i pazienti sono costretti a comprare presidi, protesi o ausili per il supporto alla loro autonomia con costi anche superiori ai 10.000 euro l’anno.
Poco tutelato anche l’accesso ai benefici dell’invalidità e il diritto all’informazione. Su 21 regioni, solo 13 hanno dato seguito alla legge 80/2006 che ha semplificato e unificato i percorsi dell’invalidità e handicap, mentre il 55,2 per cento delle organizzazioni segnala che i propri pazienti non hanno accesso a informazioni fondamentali per gestire la propria patologia. Non va meglio la questione tempi. I lunghi tempi di attesa, così come la frammentazione del sistema sanitario, comportano sprechi di tempo, disorientamento e un aumento dei costi. A ciò si aggiunge la mancata presa in carico del paziente (60,7 per cento), aggravato dall’elevato tempo di cura che in molti casi supera le 12 ore al giorno e raggiunge le 24 ore per le patologie più complesse, come l’Alzheimer, il Parkinson in fase avanzata, la Corea di Huntington, le patologie pediatriche.
fonte: Galileo (r.p.)
A Pavia si parla di Vita Indipendente
L'Associazione PaviainserieA con il Coordinamento pavese per i problemi dell’handicap lancia un 'altra sfida verso la conquista di spazi culturali e sociali. Presso i Giardini Malaspina di Pavia, da mercoledì 20 giugno 2007 a sabato 23 , si terrà UpPavia il cui filo conduttore è il divertimento unito alla solidarietà!
Uno spazio sarà dedicato al confronto sul tema: "Vita indipendente: una realtà anche a Pavia"!
In questo modo si intende favorire l'interscambio tra le forze presenti sul territorio e le energie provenienti dall'esterno.
Il programma musicale prevede la partecipazione di gruppi cittadini e complessi di fama nazionale. Inoltre una rassegna di spettacoli teatrali, animazione per bambini, un'esposizione permanente di artigianato artistico e una cittadella delle associazioni operanti sul territorio. Nell'occasione, sarà presentato il sistema espositivo "My Wonderful place" che si propone come un gioco di fantasia e immaginazione in cui lo spettatore è chiamato a partecipare e ad interagire con le opere d'arte presentate per vivere una nuova definizione di giardini pubblici: un'opera d'arte globale per valorizzare un luogo conosciuto.
Nelle scorse edizioni PaviainserieA ha finanziato progetti di solidarietà per decine di migliaia di euro e ha ospitato centinaia di contributi musicali, artistici e sociali.
Anche l'edizione 2007 del Festival si configura come raccolta pubblica di fondi, quest’anno mirata al finanziamento di progetti atti a garantire il diritto all'autonomia e all'indipendenza di persone con grave disabilità!
OBIETTIVO: favorire il diritto alla vita indipendente!
DESTINATARI: persone con grave disabilità!
Una serie di diritti fondamentali troppo spesso dati per scontati ma che per molte persone è ancora un traguardo lontano.
I disabili chiedono una vita indipendente, l'autonoma di poter affrontare il proprio percorso di vita non più delegata ad altri ma che affermi il diritto di ognuno a vivere autonomamente.
Sulla base di questo concetto nasce il PROGETTO DI VITA INDIPENDENTE, una filosofia e un diritto, una modalità di servizio nuova ed innovativa che considera il disabile come soggetto protagonista delle scelte inerenti la propria vita e non solo oggetto di cura!
Per illustrare la normativa e portare le proprie esperienze interverranno tra gli altri: Ida Sala del Comitato lombardo vita indipendente, Cinzia Rossetti e Roberto Tarditi.
Guarda il programma (formato Pdf)
Vita Indipendente in tutta l'Italia: verso la Conferenza Nazionale
In questi giorni l’Agenzia per la Vita Indipendente Onlus sta cercando di definire i primi dettagli per l’organizzazione della Conferenza Nazionale sulla Vita Indipendente delle persone con disabilità. Come previsto nelle deliberazioni adottate nel Forum di Lignano si sta lavorando per realizzare a Roma, probabilmente nel mese di ottobre, la seconda tappa di avvicinamento alla definizione del Coordinamento Nazionale per la Vita Indipendente. In questa fase si sta cercando di comprendere e condividere i confini che il movimento vuole darsi rispetto alla partecipazione, che dovrà essere necessariamente qualificata e rappresentativa dei movimenti locali: “I comitati regionali”.
La fase preparatoria è un momento delicato, in cui è necessario condividere i valori essenziali del percorso da svolgere insieme. La Conferenza dovrà essere:
l’occasione per rendere operative alcune scelte su argomenti già sottoposti all’attenzione a Lignano. Primo fra tutti la strutturazione del Coordinamento Nazionale, elemento imprescindibile per dare il senso della rappresentatività reale e unitaria che il movimento intende dare all’esterno.
Sarà indispensabile affrontare alcuni elementi di contenuto, rispetto le scelte di campo in materia di “diritti maturi”, intendendo con questo termine la capacità del movimento a trasferire al proprio esterno la nostra filosofia che prevede l’assunzione di responsabilità dirette ed oneri che l’autodeterminazione individuale comporta.
Sarà necessario creare le condizioni per essere riconosciuti interlocutori qualificati e privilegiati, soprattutto su alcuni temi del vivere sociale. Interlocutori sia nei confronti delle reti associative nazionali, che nei confronti delle istituzioni.
Tre direttrici a cui la Conferenza Nazionale, a mio modo di vedere, non può prescindere e a cui, pertanto, non può prescindere il Coordinamento Nazionale. Nelle poche giornate che avremo a disposizione in questo meeting dovranno essere tracciati i solchi all’interno dei quali il nostro movimento dovrà gettare i semi della Vita Indipendente in tutta Italia e lavorare affinché crescano nel tempo i frutti dei “diritti maturi” per tutti. Ho l'impressione che il movimento ha la necessità di passare dalla logica di strategia a quella di diffusione di un modello, che per considerarsi tale non può prescindere dall’effetto propagazione.
Dobbiamo essere in grado di trasferire e rendere trasferibili le nostre buone pratiche, creando le condizioni, attraverso un processo di accompagnamento, da noi gestito, che consenta al maggior numero di persone di poter cogliere il senso della vita indipendente e soprattutto di una vita indipendente possibile. Allargare i confini del movimento italiano è un obiettivo che dobbiamo prendere in seria considerazione. In questo periodo mi sono adoperato per comprendere fino a dove si era diffusa la filosofia della vita indipendente e ho avuto, troppo spesso, l’impressione che Roma fosse un confine a sud dell’Italia per la vita indipendente.In questo quadro di visione ho cercato in questo periodo di intraprendere, con la preziosa collaborazione di Elisabetta Gasparini, la strada della militanza attiva in quelle regioni in cui si inizia a parlare di vita indipendente. Ringrazio Domenico Costantino e Pietro Ciarciaglino del Molise, Cinzia Di Sebastiano e Nicolino Di Domenica dell’Abruzzo, Giulio De Rosa e Cira Solimene della Campania, per aver accolto con entusiasmo l’invito a mettersi in gioco. Ma proprio in questi giorni di prima verifica dei comitati da invitare ho constatato con amarezza che, cercando con i motori di ricerca di internet, le parole “vita indipendente abbinato al nome di alcune regioni del sud Italia” non ho trovato risultati compatibili con il nostro movimento. "Obiettivo sud", direi, se vogliamo essere effettivamente un movimento nazionale. Sono sicuro che insieme ce la faremo.
Dino Barlaam (AVI)
pagine correlate: forum di Lignano
La Mozione conclusiva di Aniep all'Assemblea Nazionale 2007
Bellaria, Nel riconfermare l’impegno politico e culturale per
la inclusione dei disabili nella scuola, nella formazione, nell’università, nel
lavoro, ANIEP rileva un progressivo deterioramento delle condizioni concrete di
vita, nonostante vi sia stata la ripresa dei rapporti con il mondo politico, che
si erano interrotti durante il precedente Governo.
In particolare ANIEP sottolinea come fatto di grande rilevanza l’impegno che il
30 marzo scorso l’Italia ha assunto per la ratifica della Convenzione Onu sui
diritti delle persone con disabilità e chiede che entro il 2007 il Governo vari
una normativa accorpata sull’handicap, un Testo unico aderente
alla Convenzione rivolto anche e soprattutto alla eliminazione delle
difficoltà applicative che oggi compromettono l’esigibilità effettiva dei
diritti.
Siamo alle soglie di un cambiamento giuridico epocale, ma si tratterà comunque
di tempi troppo lunghi per chi deve vivere con problemi impellenti cui ancora a
tutt’oggi non si risponde in modo dignitoso, mentre lo stesso trattamento verso
i cittadini disabili registra sostanziali differenze da regione a regione,
vanificando quanto ANIEP ha sempre sostenuto: a bisogni uguali devono
corrispondere uguali prestazioni.
La ripresa degli organismi consultivi che assicurano il rapporto
continuo con le forze politiche costituisce indubbiamente un segnale positivo,
ma è necessario un coinvolgimento anche
economico del Governo che dia spessore a scelte di civiltà che sono
imprescindibili.
Bisogna constatare amaramente invece che gran parte delle richieste rivolte
alle forze politiche al termine dell’Assemblea dello scorso anno sono rimaste
inascoltate ed assumono quindi una urgenza ancora maggiore. In particolare sono
necessari provvedimenti legislativi in merito a:
adeguamento delle provvidenze economiche e aumento sostanzioso delle risorse destinate al Fondo per il sostegno delle persone non autosufficienti attuazione della riforma dell’assistenza (L. 328/2000) e definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza al fine di garantire le prestazioni su tutto il territorio nazionale in modo omogeneo;
deducibilità dal reddito di tutte le spese sostenute per l’assistenza ai disabili in situazione di gravità, anche se prestate da personale non professionale:
divulgazione dei progetti e della pratica della Vita Indipendente dando i finanziamenti per l’assistenza direttamente all’utente che li gestisce personalmente, anziché destinarli ad istituti, cooperative, professionisti come avviene generalmente oggi.
sostegno al lavoro dei disabili come mezzo imprescindibile per l’inclusione e per l’integrazione sociale.
impegno concreto rivolto alla fruizione del diritto alla mobilità delle persone disabili, con particolare attenzione ai servizi di trasporto ferroviario e aereo.
ANIEP lamenta inoltre eccessi di burocrazia, al limite dell’accanimento persecutorio nei seguenti casi visite per l’accertamento dell’invalidità, spesso con attese di anni, i cui criteri è urgente ridefinire e i cui ricorsi dovrebbero prevedere procedure semplici e veloci, col ritorno al ricorso amministrativo, mentre risultano ancora ingiustamente difficili: verifiche di controllo con visite mediche mortificanti a persone con disabilità gravi dovute a patologie che non regrediscono col tempo, visite che dovrebbero assolutamente cessare; iter farraginosi per ottenere la fornitura degli ausili, spesso insoddisfacenti per il ricorso a gare di appalto che peggiorano la qualità ed allungano i tempi di attesa L’impegno culturale per superare l’immagine delle persone con disabilità come incapaci e bisognose, i cui diritti dipendono da benevolenza e pietismo rimane per ANIEP il compito primario. Occorre quindi sollecitare i disabili ad una vita attiva, di relazione e di reciprocità, ricordando contestualmente alle forze politiche che la civiltà di una nazione si misura sul diritto alla dignità per tutti i cittadini nella concretezza della vita quotidiana. La grande complessità del welfare non costituisce alibi per dimenticare che giustizia e dignità sono le nostre affermazioni contestuali alla rivendicazione dei diritti, cui le forze politiche e sociali devono rispondere nella pienezza delle loro responsabilità.
fonte:
ANIEP Associazione Nazionale per la Promozione e la Difesa dei Diritti
Civili e Sociali degli Handicappati.
Conferenza Nazionale sulla Famiglia a Firenze: sintesi dei tre giorni di lavori
Chiusa a Firenze la tre giorni (24-25-26 maggio)che ha raccolto associazioni, enti locali, parti sociali e politici. Presente nel giorno conclusivo anche il premier Prodi. Ai nastri di partenza l'elaborazione di un Piano nazionale sulla famiglia: ecco in sintesi gli impegni del governo:
Fondo per la non autosufficienza molto più consistente e permanente, reddito minino formato famiglia, sistema di agevolazioni fiscali diverso dal quoziente familiare (anche se sulla formula si può discutere), sostegni alle famiglie dal punto di vista della responsabilità dei genitori, sostegno anche alle famiglie divorziate e soprattutto alle famiglie che hanno bambini, introduzione del Tribunale della famiglia, lotta alle molestie e agli abusi, ripensamento delle proposte sulle convivenze, ma cercando di superare le contrapposizioni che rischiano di far scontrare i diritti della famiglia con quelli degli individui. E ancora superamento delle odiose divaricazioni economiche e sociali e lotta alla povertà. "Non si inverte in pochi mesi un ritardo di trent'anni" - ha detto il Ministro Bindi: "Dobbiamo avere la pazienza di disegnare un progetto di legislatura, e forse che vada anche oltre la legislatura": in ogni caso - assicura - "c'à da parte nostra l'assicurazione che la politica in questo paese non ha nessuna intenzione di abdicare di fronte alle proprie responsabilità".
La sfida più impegnativa è il
Fondo per la non autosufficienza, sono quei 100 milioni di euro ad esso
destinati. La fragilità che vive la famiglia fa i conti con i problemi di ogni
giorno e a Firenze si cercano risposte e soluzioni: i fondi sono pochi, e allora
diventa prioritario comprendere come utilizzarli al meglio, e per che cosa.
L'aspetto della non autosufficienza e della disabilità acquisisce allora
un"importanza fondamentale, perché quando la sofferenza si fa quotidiana le
risposte devono essere ficcanti ed efficaci. Attira l'attenzione il gruppo di
lavoro "Famiglia e fragilità": "Ma non è solo un problema di risorse" - precisa
Romolo De Camillis, dirigente della divisione per le politiche sulla disabilità
del Ministero della Solidarietà Sociale. Il ministro Ferrero - come annunciato -
non si vede, ma c'è la componente tecnica del suo ministero, e il tema è quanto
mai sentito".
"Entro la fine dell'autunno - annuncia - ci aspettiamo la ratifica della
convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità", che il ministro ha
firmato per l'Italia alle Nazioni Unite il 30 marzo scorso
E dopo aver sposato il metodo Isee
come modalità principale per definire le condizioni delle famiglie, la Bindi ha
affrontato nuovamente il problema della destinazione del tesoretto
("va destinato alle famiglie", dice soddisfatta dopo aver appena sentito il
presidente del Consiglio Prodi sostenere che i due terzi devono essere dedicati
proprio alle politiche familiari), e il tema della revisione delle tariffe,
sulle quali peraltro l'apertura del premier Prodi era stata più cauta. Tutte le
misure che saranno attuate nell'ambito del Piano nazionale dovranno avere la
capacità - ha ricordato la Bindi - di "coniugare diritti della famiglia e
diritti della persona, "che non sono mai in contraddizione": rimane fermo che
"la famiglia costituzionalmente definita è quella fondata sull'art. 29 della
Costituzione", ma al tempo stesso va trovata una sintesi, "senza negare, senza
mortificare e senza imbavagliare, ma anche senza far cadere i confini e i
limiti". Per intendersi, insomma, "non si negano i diritti delle persone" e
dunque, ha detto fra gli applausi, "non negheremo mai a un bambino, figlio di
genitori non sposati, l'accesso ad un asilo nido e non potremo mai ignorare i
diritti dei bambini nati fuori dal matrimonio". Da
Superabile
Per un chiaro quadro sui dati è a disposizione il dossier dell'ISTAT presentato alla Conferenza Nazionale della Famiglia (versione Pdf, 865Kb)
Si prendono cura, "senza alcuna assistenza pubblica domiciliare", di oltre 2 milioni di persone diversamente abili. Sono le famiglie italiane, che provvedono da sole alle necessità di circa 2,6 milioni di non autosufficienti, di cui 2 milioni di anziani. Sono i dati resi noti dall’Istat. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, ben un milione 300 mila è segregato in casa, spesso solo e costretto a ricorrere all'aiuto di vicini o amici per assolvere anche alle piccole incombenze quotidiane. L’allarme lo ha lanciato Federanziani, presente alla Conferenza nazionale sulla famiglia, in corso a Firenze. Secondo i dati Istat - sottolinea in una nota il presidente di Federanziani, Roberto Messina - l'80% delle famiglie che devono fare fronte alle necessità delle persone diversamente abili non ha alcuna assistenza pubblica domiciliare. Poco più di un terzo sono disabili single, per il 6,5% si tratta di coppie con impedimenti di tipo fisico o psichico, mentre il 58% ha almeno un componente sano che si prende cura del partner". Non a caso, nei giorni scorsi, l'organizzazione che si occupa della terza età ha inviato una lettera al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella quale viene sottolineato il "disinteresse" del Paese nei confronti di questo problema. "Malessere - aggiunge Messina - associato anche alla condizione di indigenza in cui vive il 30% degli 'over 65' costretto, secondo l'Istat, a tirare avanti con meno di 500 euro al mese". Messina richiama quindi le Istituzioni a vigilare su queste situazioni che rappresentano "veri e propri fattori di disuguaglianza, e che possono risultare destabilizzanti per il Paese".
fonte nonsoloabili
Approvato dalla Giunta l'accantonamento delle risorse
regionali destinate agli enti gestori delle funzioni
socio-assistenziali e alle province per l'istituzione degli
uffici di pubblica tutela.
In attesa che venga ripartito il fondo nazionale tra le
Regioni, l'assessorato al Welfare ha ritenuto di procedere
alla assegnazione delle risorse regionali in modo da
assicurare la continuità dei servizi socioassistenziali.
Complessivamente vengono assegnati 63 milioni di euro. "La
Regione destina quest'anno circa 3 milioni di euro in più
all'attività dei servizi sul territorio,- dichiara
l'assessore regionale Migliasso - "si tratta di una boccata
di ossigeno per gli enti gestori delle funzioni
socioassistenziali che potranno contare su un aumento dei
trasferimenti per la programmazione dei servizi e la loro
implementazione". Sono inoltre stati destinati 135 mila euro
alla formazione per gli operatori sociosanitari che operano
nell'area della disabilità, con l'obiettivo di diffondere
l'utilizzo della classificazione Icf, come prescritto
dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Sono stati
infine assegnati 50. 000 euro alla Città di Torino per
attività volte a contrastare gli effetti del caldo estivo
sulla popolazione anziana. Tali risorse, non più garantite
da qualche anno al capoluogo torinese dal Ministero alla
salute, sono state reperite e destinate dall'Assessorato
regionale al Welfare nella consapevolezza che la situazione
estiva a Torino sarà particolarmente difficile, soprattutto
per le persone anziane. Saranno comunque confermate le
risorse per progetti e azioni, realizzate di concerto con
gli organismi di collegamento e coordinamento del
volontariato, in tutto il Piemonte.
Aspettiamo fiduciosi la ripartizione relativa alla "Sperimentazione dei Progetti di Vita Indipendente" che pubblicheremo non appena sarà disponibile.
19 maggio 2007
ROMA - "I nostri tre obiettivi principali in questo momento
sono l'aumento della spesa sociale in Italia, la definizione dei profili
professionali nell'ambito di tutte le attività sociali e la definizione della
Carta dei servizi che era già stata prevista dalla legge 328 del 2000. In questo
contesto sarà necessario definire al più presto con le Regioni un sistema
informativo sulle dinamiche reali della spesa sociale''. Per avviare queste
riflessioni il governo aprirà presto dei tavoli dedicati ai singoli temi. Ma
l'obiettivo più urgente è relativo alla definizione dei livelli essenziali di
assistenza (1). Siccome, oggi (data l'attuale disponibilità di risorse), non
è praticabile definire tutti i livelli essenziali, la cosa più saggia sarà
quella di concentrarsi su un settore. E il settore scelto per la prima
sperimentazione-definizione dei livelli essenziali di assistenza sarà quello
della non autosufficienza. Il ministro per la solidarietà sociale Paolo Ferrero,
partecipando al convegno organizzato a Roma dall'Arci sullo stato di attuazione
della legge 328 del 2000 (2), è tornato sulla questione del
cosiddetto "tesoretto", ovvero le risorse in più che sono scaturite dalla
maggiori entrate fiscali, e ha ribadito la necessità di utilizzare questi soldi
per aumentare la spesa sociale, che rimane la più bassa in Europa.
Il ministro ha spiegato che l'attuale governo si è trovato di fronte a una
situazione disastrosa che è stata eredita dal precedente governo di
centro-destra. La prima cosa è stata dunque il ripristino dei livelli di
finanziamenti alla spesa sociale. Il fondo, che con la destra si era ridotto a
500 milioni, è stato aumentato prima a 800 e ora a 945 milioni. Solo per
arrivare alla definizione dei livelli minimi di assistenza per le persone
autosufficienti ci vorranno 2 miliardi di euro. E siccome - ha spiegato Ferrero
- è il massimo che si possa fare in questa situazione, è bene puntare per ora
solo sull'obiettivo dei livelli minimi di assistenza per i non autosufficienti.
Una volta raggiunto quell'obiettivo, sarà facile (o meno difficile) allargare il
discorso dei livelli minimi anche ad altri problemi e ad altre tematiche.
Bisogna comunque fissare un punto, anche perché con il Titolo quinto il governo
nazionale è stato molto indebolito nella gestione diretta delle spese sociali
che oggi spetta essenzialmente (o prioritariamente) alle regioni.
Riguardo alle Regioni il ministro è tornato poi anche sulla polemica dei tagli
al sociale ed ha ricordato che il ministero della Solidarietà Sociale non solo
non ha tagliato i fondi, ma li ha aumentati (di circa 140 milioni rispetto
all'anno precedente) ed è riuscito anche a dare i soldi in due rate alle
Regioni, anticipando l'andazzo solito che vedeva i finanziamenti arrivare sempre
alla fine dell'anno, in genere alla fine di novembre.
fonte: superabile.it
-1- II nuovo titolo V della Costituzione,
che stabilisce una esclusiva competenza delle Regioni in materia di assistenza,
mantiene in capo allo Stato una funzione strategica per la governance del
sistema di welfare nazionale: la definizione dei livelli essenziali delle
prestazioni (LEP) concernenti i diritti civili e sociali.
I LEP rappresentano, quindi, il principale strumento per il governo delle
politiche sociali nazionali, in un sistema integrato dei servizi che si
articola, da un lato, su piani istituzionali differenti, dall'altro, in una rete
di soggetti pubblici e privati che concorrono alla erogazione dei servizi e
degli interventi…
-2- Il Fondo nazionale per le politiche sociali (FNPS) è la fonte nazionale di finanziamento specifico degli interventi di assistenza alle persone e alle famiglie, così come previsto dalla legge quadro di riforma del settore, legge 328/2000. Il Fondo Sociale va a finanziare un sistema articolato di Piani Sociali Regionali e Piani Sociali di Zona che descrivono, per ciascun territorio, una rete integrata di servizi alla persona rivolti all'inclusione dei soggetti in difficoltà, o comunque all'innalzamento del livello di qualità della vita…da www.solidarietasociale.gov.it
11 maggio 2007
La polizia stradale di Naròn, città della regione spagnola della Galizia,
non poteva credere ai propri occhi. Venerdì 4 maggio, quando erano da poco
passate le ore 21, un'autopattuglia ha fermato un "veicolo non omologato"
che circolava in piena autostrada: il veicolo era una barella motorizzata
guidata da una persona tetraplegica e controllata con la bocca. Alla guida
c'era il 42enne Antonio Navarro, paralizzato al 95% e da circa dieci anni
degente in un centro di Sampedro de Leixa. L'uomo ha spiegato agli agenti di
essere uscito come al solito per fare una passeggiata e di aver sbagliato
rampa di accesso, ritrovandosi così in autostrada. Navarro ha percorso circa
tre chilometri prima di essere fermato. La notizia è stata resa nota ieri
sul sito on line del quotidiano spagnolo "El mundo".
fonte: Nonsoloabili.org
10 maggio 2007
'La casa di Tolkien', un libro che racconta la disabilità
E' in commercio 'La casa di Tolkien', un romanzo di Andrea Pedrana e Roberta Pellegrini, edito da Nutrimenti. Un testo originale che racconta la storia di Sofia e Teo, che vivono a Torino nella casa di piazza Gran Madre. In una variopinta odissea di subbugli del cuore, fatiche, handicap fisici e affettivi, fughe di notte sotto i portici, chiacchiere e confessioni, lettere, e-mail e sms, La casa di Tolkien racconta con delicatezza, ironia, sensualità e con una contagiosa allegria, il mondo delle diverse abilità (il mondo dei disabili e il mondo dei normodotati, che poi sono geograficamente lo stesso mondo) e si intrufola con affetto per i quartieri, le strade, i portici di una Torino brumosa ma vitale, trascinandoci in un caleidoscopio di emozioni e avventure fino a un sorprendente, inatteso finale
È un libro bellissimo, è una storia bellissima. E la leggi davvero d'un fiato, e ti dispiace che finisca. Così presto – ti ritrovi a pensare. Raccontamene ancora un po’ – ti viene da chiedere. È così che dovrebbero essere i libri, no? Irrinunciabili. Indispensabili”. (Dalla prefazione di Lella Costa).
Cercatelo alla Fiera del Libro di Torino Lingotto Fiere 10-14 maggio 2007
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3 maggio 2007
Vita Indipendente: diritto di scelta
Diffondere gli obiettivi e le opportunità offerte dall'idea di Vita Indipendente per le persone con disabilità, promuovere una legge regionale in Abruzzo sulla questione: questi gli obiettivi principali del convegno che si terrà a Lanciano (Chieti) il 5 maggio, a cura della locale sezione dell'AIAS (Associazione Italiana Assistenza Spastici) e di Comunicabile.
Alla giornata di Lanciano - che sarà
coordinata dal consigliere regionale abruzzese
Maria Rosaria La Morgia e alla quale porteranno i propri saluti anche
il sindaco Filippo Paolini, il
presidente della Provincia di Chieti Tommaso
Coletti, l'assessore regionale alle Politiche Sociali
Elisabetta Mura, il presidente
nazionale dell'AIAS Francesco Lo Trovato,
la presidente dell'AIAS di Lanciano Cinzia Di
Sebastiano e la project manager di Comunicabile
Federica Ballone - parteciperanno
Nina Daita, responsabile nazionale
dell'Ufficio per le Politiche della Disabilità della CGIL, Pietro V.
Barbieri, presidente nazionale della
FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap),
Elisabetta Gasparini, del Comitato Vita Indipendente del Veneto -
UILDM Veneto (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), Dino
Barlaam, dell'Agenzia
per la Vita Indipendente di Roma -
Comitato per la Vita Indipendente del Lazio e Meri Breschi, del
Centro Studi e Documentazione sull'Handicap di
Pistoia.
Durante l'incontro sarà proiettato anche un video realizzato da ENIL Italia
sulla Vita Indipendente.
Per consultare il Programma (in Pdf) Vedi qui
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Pubblicata la nuova GUIDA FISCALE 2007 per le persone disabili dall'Agenzia delle Entrate
Roma. Sul sito dell'Agenzia delle Entrate è disponibile il nuovo opuscolo con tutti i benefici fiscali per le persone con disabilità inserite nella Finanziaria 2007 e su come ottenerle.
I temi trattati dalla guida sono decisamente numerosi: agevolazioni per l'assistenza personale, acquisto e mantenimento di veicoli, altri mezzi di ausilio e sussidi tecnici e informatici, figli a carico e spese sanitarie, abbattimento delle barriere architettoniche. L'opuscolo può essere scaricato dal sito delle Agenzie delle Entrate oppure cliccando qui (file in formato pdf).
Di seguito alcune delle agevolazioni
e novità inserite in finanziaria
Agevolazioni per l'assistenza personale
Si chiariscono, all'interno della Guida, termini, condizioni e modalità sulla
possibilità di dedurre dal reddito complessivo gli oneri contributivi, fino a un
massimo di 1,549,37 euro, versati per dotarsi di addetti ai servizi domestici e
all'assistenza personale o familiare.
Novità, invece, sulla possibilità di detrarre, a partire dal 1° gennaio 2007, il
19 per cento delle spese sostenute per gli addetti all'assistenza personale, da
calcolare su un ammontare di spesa non superiore a 2100 euro, a condizione che
il reddito del contribuente non risulti superiore a 40mila euro. Naturalmente,
ma soltanto per il periodo d'imposta 2006, si continuerà ad applicare una
deduzione dal reddito imponibile fino all'importo massimo di 1.820 euro
calcolato sulle spese pagate dal contribuente agli addetti (badanti) alla
propria assistenza personale, o di quella delle persone indicate
nell'articolo 433 del codice civile, nei casi di non autosufficienza. In questo
caso però, l'agevolazione scatta ma in misura diversa, a seconda del reddito
complessivo del contribuente.
Acquisto e mantenimento di veicoli
Per quanto riguarda l'acquisto di veicoli, vengono passati in rassegna tempi e
modalità pratiche relative alla detrazione dall'Irpef del 19 per cento della
spesa sostenuta e all'applicazione dell'Iva agevolata al 4 per cento. Mentre, in
riferimento alle eventuali spese di mantenimento del mezzo acquistato, si
sottolinea l'esenzione dal versamento del bollo auto e dell'imposta di
trascrizione sui passaggi di proprietà. Da notare che l'ufficio competente ai
fini dell'istruttoria della pratica di esenzione dal bollo auto è l'ufficio
tributi dell'ente Regione, ma che alcune regioni come Abruzzo, Basilicata,
Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Puglia, Toscana, Umbria e le
province di Trento e Bolzano, per la gestione delle pratiche di esenzione dal
pagamento della tassa automobilistica, si avvalgono dell'Aci. Nelle Regioni in
cui tali uffici non sono stati istituiti il disabile può rivolgersi all'ufficio
locale dell'Agenzia delle entrate).
La legge finanziaria 2007 ha stabilito, inoltre, che le agevolazioni previste
sui veicoli utilizzati per la locomozione dei portatori di handicap sono
riconosciute a patto che gli autoveicoli siano utilizzati in via esclusiva o
prevalente dai beneficiari degli sconti fiscali e che in caso di trasferimento
del veicolo a titolo oneroso o gratuito prima del decorso del termine di due
anni dall'acquisto è dovuta la differenza fra l'imposta dovuta in assenza di
agevolazioni e quella risultante dall'applicazione delle agevolazioni stesse ad
eccezione del caso in cui il disabile, a seguito di mutate necessità legate al
proprio handicap, ceda il veicolo per acquistarne uno nuovo sul quale realizzare
nuovi e diversi adattamenti.
Altri mezzi di ausilio e i sussidi tecnici e informatici
Oltre agli autoveicoli, ampio spazio è riservato agli altri mezzi di ausilio tra
i quali, un ruolo rilevante e sempre più diffuso, spetta ai sussidi tecnici e a
quelli informatici per i quali è espressamente prevista la possibilità di
detrarre dall'Irpef il 19 per cento dell'eventuale spesa. Anche in questo caso,
come per l'acquisto di veicoli, scatta l'Iva al 4 per cento. Naturalmente,
spazio anche alla detrazione dall'Irpef del 19 per cento delle spese d'acquisto
e mantenimento del cane guida per i non vedenti.
Figli a carico e spese sanitarie
Il volume ricorda che, per ogni figlio portatore di handicap fiscalmente a
carico, fino al 31 dicembre 2006 spetta una deduzione dal reddito imponibile di
3.700 euro. Questo importo non è fisso, ma diminuisce con l'aumentare del
reddito conseguito nel corso dell'anno. A partire dal 1° gennaio 2007, grazie
alle recenti novità normative e in sostituzione delle deduzioni, per il figlio
portatore di handicap si applicano invece le detrazioni d'imposta pari a 1.120
euro per il figlio di età inferiore a tre anni e di 1.020 euro per il figlio di
età superiore a tre anni, mentre con più di tre figli a carico la detrazione
aumenta di 200 euro per ciascun figlio, ma a partire dal primo.
Le nuove detrazioni, come le precedenti deduzioni, sono in funzione del reddito
complessivo posseduto nel periodo d'imposta. In pratica, il loro importo
diminuisce con l'aumentare del reddito fino ad annullarsi quando oltrepassa la
soglia dei 95mila euro. Nessuna modifica invece sulla deduzione, dal reddito
complessivo, dell'intera somma indirizzata sul capitolo delle spese mediche sia
generiche che di assistenza specifica.
Abbattimento delle barriere
architettoniche
Si applica la detrazione d'imposta del 36 per cento (del 41 per cento soltanto
per le spese sostenute dal 1 gennaio 2006 al 30 settembre 2006) sulle spese
sostenute fino al 31 dicembre 2007 per la realizzazione di interventi
finalizzati all'abbattimento delle barriere architettoniche.
fonte: Agenzia Entrate e Superabile
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In acqua a Loano (Sv) con il Tiralò
SAVONA-
E' stata ripresentata nei giorni scorsi l''iniziativa "Spiaggia
per tutti" promossa dall'assessorato ai Servizi sociali del
Comune di Loano, che propone l'integrazione balneare per le
persone con gravi disabilità motorie, anche attraverso
l'attivazione del servizio delle carrozzine da mare (Tiralò). La
carrozzina da mare permette ai disabili di raggiungere
comodamente la riva e di liberarsi del sostegno della
carrozzina, galleggiante, una volta arrivati in acqua. La
carrozzina galleggiante è dotata di due braccioli e di tre
larghe ruote pneumatiche che, garantiscono un agevole transito
su sabbia e sassi.
Le carrozzine da mare sono dallo scorso anno in dotazione in
alcune spiagge libere attrezzate gestite dal Comune. Il servizio
sarà attivato anche quest'anno e sarà gratuito grazie
all'intervento dell'assessorato ai Servizi sociali del Comune di
Loano. Il comune in provincia di Savona, per l'estate 2007,
offrirà ai turisti non solo strutture balneari totalmente
accessibili ai disabili, con ascensori e accessi facilitati, ma
anche un servizio che consentirà l'effettiva balneazione per le
persone con gravi disabilità motorie. Il Tiralò è un prodotto
francese, consultabile sul sito
www.tiralo.org
fonte Superabile.it
Vogliamo riportare l'articolo seguente dal sito di Superando, di grande importanza ed attualità, che tratta di un quesito quanto mai attuale:il rapporto di lavoro tra badante e persona con grave disabilità. Una recente sentenza a Udine si segnala per l'intelligente umanità nel cogliere la grave situazione in cui si può trovare una persona fisicamente non autosufficiente, quando improvvisamente viene a mancare l’assistenza.
Su richiesta delle parti, il giudice per
le udienze preliminari di Udine
Paolo Lauteri, ha
applicato la pena di due mesi e venti
giorni di reclusione e il pagamento di
600 euro per le spese della parte
civile, nei confronti di una
badante - regolarmente assunta
da una persona con disabilità
motoria grave - che non si era
presentata al lavoro.
La vicenda, patrocinata dalla
UILDM di
Udine (Unione Italiana Lotta alla
Distrofia Muscolare), riguarda una
persona costretta in carrozzina dalla
distrofia muscolare che, senza alcun
preavviso, si è trovata in grave
difficoltà per la mancanza
improvvisa di assistenza notturna.
Si tratta di una sentenza quanto mai
emblematica poiché estende il dovere
giuridico previsto per la custodia e la
cura di figure parentali anche
alla situazione di un rapporto di lavoro.
L’articolo 591 del Codice Penale punisce
infatti la condotta di chi abbia la
custodia o debba avere cura di persona
incapace, qualora violi il
dovere di assistenza, sotto una
qualunque forma, in particolare quando
potrebbe derivarne «uno stato di
pericolo anche solo potenziale per
l’incolumità della persona».
Il giudice ha ritenuto dunque che la
fattispecie di una badante che
abbandoni l’assistito senza motivo,
anche qualora ciò provochi solo
danni potenziali, configuri
un reato penale punibile fino a sei mesi
di reclusione.
«Nella mia esperienza - ha dichiarato la
persona assistita, delle quale per
ragioni di riservatezza omettiamo le
generalità - da molti anni sono
costretta a ricorrere all’aiuto di
“badanti” per poter soddisfare i
bisogni primari e condurre una vita
dignitosa. Ho
avuto modo, quindi, di incontrare
persone di grande generosità, serietà e
professionalità, ragazze e donne
nigeriane, etiopi e italiane, che si
sono rivelate ottime assistenti. Al
tempo stesso, però, altre persone delle
stesse nazionalità si sono rivelate
assolutamente inaffidabili, scortesi e
maleducate. Purtroppo spesso accade che
le persone che svolgono il lavoro di
assistenza non siano preparate
adeguatamente per un compito delicato
che richiede senso di
responsabilità e serietà morale e
professionale, qualità spesso
riconducibili più alla persona che alla
formazione scolastica».
La signora protagonista suo malgrado
della vicenda è pienamente consapevole
della delicatezza di tale
materia e ritiene che «solo
adesso si sia iniziata a considerare
l’importanza di una selezione
attenta e mirata delle persone».
«Purtroppo - ha dichiarato ancora -
comprendo l’urgenza di collocare al
lavoro persone disoccupate, ma ciò
non può avvenire a danno di chi
ha già seri problemi di
gestione del quotidiano, a scapito cioè
di un “datore di lavoro particolare” che
ha bisogno di un rapporto fiduciario con
il proprio “dipendente”. Ciò dovrebbe
portare anche il sindacato a riflettere
sul fatto che non sempre il
soggetto sociale debole è il lavoratore».
«Voglio ancora sottolineare - conclude
la signora - un aspetto non secondario:
spesso le persone anziane e quelle con
disabilità sono garantite da familiari
che sovrintendono e controllano il
lavoro dei badanti; chi invece
vive da solo deve affidarsi
completamente a chi lo assiste.
Fortunatamente esistono anche gli amici
che, senza avere l’obbligo della cura,
con generosità se ne fanno carico,
evitando così situazioni di grave
difficoltà».
Dal canto suo, Anna Maria
Cassina, difensore di fiducia
dell'assistita, ha così commentato la
sentenza: «Una particolare situazione
processuale ha consentito al giudice per
l’udienza preliminare, in presenza di
una sentenza di applicazione della pena
(sentenza che, pur di condanna, non si
addentra in una valutazione nel merito
della questione), di approfondire
la fattispecie del reato di
abbandono di incapace. Infatti,
l’imputata era legata alla persona
offesa da un rapporto contrattuale di
assistenza e, dopo un periodo di ferie
concordato, non si era ripresentata sul
luogo di lavoro nel termine pattuito,
rendendosi inoltre irreperibile. La
persona offesa, affetta da una grave
distrofia muscolare, per la quale è
necessaria la costante presenza
di un’assistente, era stata
quindi costretta a rivolgersi d’urgenza
a conoscenti e amici, per garantirsi
un’assistenza d’emergenza, del
tutto precaria e occasionale».
Altri interessanti dettagli
vengono evidenziati dall'avvocato
Cassina: «Il giudice, acclarata la
condizione di incapacità della persona a
provvedere a se stessa - presupposto
della fattispecie penale - ha ribadito
dunque il costante orientamento
della Suprema Corte,
nell’affermare che l’elemento
materiale del reato è costituito da
qualunque azione o omissione che
contrasti con il dovere giuridico che
grava sull’obbligato e da cui derivi uno
stato di pericolo non
necessariamente effettivo, ma anche solo
potenziale».
«Con tale provvedimento - conclude Cassina - è stato anche ribadito che la condotta punibile è a forma libera, potendo consistere in qualunque forma di violazione del dovere di assistenza, così ricomprendendo anche l’inadempimento contrattuale previsto per la presa in custodia o cura della persona. Pur non essendo quindi la vicenda stata sviscerata nel corso di un giudizio dibattimentale, la stessa costituisce un significativo precedente in materia».
Soddisfazione è stata infine espressa anche da Innocentino Chiandetti, vicepresidente della UILDM di Udine, che sottolinea in particolare come la sua associazione abbia voluto «promuovere e sostenere la causa anche per dare visibilità ad un fenomeno che ha una preoccupante diffusione, per richiamare l’attenzione e la sorveglianza di enti pubblici e privati e per lanciare un monito alle troppe badanti improvvisate e disinvolte in circolazione. Sempre più spesso, infatti, ci vengono segnalate storie di persone assistite da badanti che hanno provocato disagi, condizionamenti psicologici, ricatti e vessazioni, quando non anche danni e pericoli per l’incolumità delle persone assistite».
Anche il problema della mancanza di continuità delle assistenti viene messo pienamente in luce da Chiandetti: «Spesso esse rimangono al lavoro solo qualche mese, mettendo quindi in gravi difficoltà le persone assistite. L’assistenza a persone non autosufficienti è un lavoro difficile e delicato e non può essere affidato al primo che capita. Appare dunque necessario attuare delle selezioni rigorose sulle capacità, le attitudini, l’onestà e l’affidabilità delle persone che si offrono per queste mansioni, fermo restando che conosciamo molte situazioni di badanti italiane e straniere straordinariamente disponibili e capaci».
«Non possiamo quindi - conclude
Chiandetti - che dichiararci soddisfatti
per l’esito della vicenda e per
l’intelligente umanità che
traspare dalla sentenza, con la quale si
è saputo cogliere appieno la
grave situazione in cui si può
trovare una persona fisicamente non
autosufficiente, quando improvvisamente
viene a mancare l’assistenza».
fonte:
www.superando.it
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Parte la campagna informativa "Oltre gli ostacoli", promossa dalla direzione regionale Liguria dell'Agenzia delle Entrate e dal Comune di Genova, volta a far conoscere le principali agevolazioni fiscali per i disabili ed in particolare le norme sulla rimozione delle barriere architettoniche. In occasione dell'Anno Europeo delle Pari opportunità per Tutti, e alla luce delle novità previste dalla Finanziaria 2007, sono state raccolte in un'agile guida la normativa e le agevolazioni previste per offrire un risparmio fiscale ai disabili e alle loro famiglie. La guida, in formato Pdf, è consultabile QUI ed anche sul sito dell'Agenzia delle entrate della regione Liguria: http://liguria.agenziaentrate.it/site.php?id=761
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“Nel giro di poche settimane, il Consiglio dei ministri approvi un disegno di legge che sancisca finalmente, anche in questo paese, livelli essenziali di assistenza...vai alla pagina dedicata
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10 Aprile 2007
Più qualità nell’offerta, innovazione tecnologica e tutela dei diritti delle persone con disabilità: siglato dal ministro Gentiloni e dal presidente Rai Petruccioli il documento che stabilisce i doveri del servizio pubblico per il 2007/2009. Recepite tutte le richieste dell’ente nazionale sordi: dovrà essere accessibile il 60% dell’intera programmazione
ROMA - Più qualità nell'offerta, innovazione tecnologica e
impegno nella tutela dei diritti dei telespettatori più deboli.
C'è tutto questo nel Contratto di servizio 2007-2009 firmato nei
giorni scorsi dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni e
dal presidente dell'ente radiotelevisivo Claudio Petruccioli:
lancio del digitale terrestre, sostegno alla produzione
audiovisiva, potenziamento dell'offerta multimediale, nascita di
un indicatore di qualità che integri l'Auditel per la
considerazione del successo dei programmi e poi, soprattutto,
attenzione alla programmazione sociale e ai diritti delle
persone con disabilità. In modo particolare, l'articolo 8
introduce a quest'ultimo riguardo importanti novità, ad iniziare
dall'obbligo per ciascuna rete di trasmettere un telegiornale
nella lingua dei segni e da quello di sottotitolare una serie
piuttosto rilevante di eventi sportivi nazionali, di tribune
politiche elettorali e di programmi politici di approfondimento.
La Rai dovrà progressivamente incrementare, nell'arco del
triennio del contratto, il numero dei programmi sottotitolati
fino a raggiungere una quota pari ad almeno il 60 per cento non
solo della programmazione complessiva, ma anche delle tipologie
di generi di programmazione, anche con riferimento dunque alle
trasmissioni culturali e a quelle di approfondimento e
informazione a tema. Non solo film dunque, ma ogni genere di
programmi.
Pienamente recepite dunque le proposte che erano state elaborate
in tema di accessibilità e integrazione dall'Ente nazionale
sordi:la Rai sarà tenuta a rendere accessibile almeno il 60% di
tutti i programmi messi in onda, diritto che in altre
televisioni d'Europa è già garantito.
Un successo indiscutibile per il ministro Paolo Gentiloni, che
ricorda anche però che vi saranno problemi di natura finanziaria
nel raggiungere tutti gli obiettivi (già solo la copertura del
digitale terrestre per l'85% della popolazione costerà 100
milioni di euro) e per questo nascerà presto una commissione
ministero-Rai che studierà le problematicità "sia finanziarie
sia tecniche che sorgeranno". E spiega anche l'avvento di quello
che qualcuno ha definito "Qualitel": "Viene introdotto un
binario parallelo all'Auditel: si punta su un indicatore di
qualità definito valore pubblico, che mette insieme questo
indice con ascolti e giudizio sulla reputazione dell'azienda.
Nascerà anche per questo un comitato che entro sei mesi indirà
una gara per chi effettuera' la rilevazione'', ha detto
Gentiloni
"Il nuovo contratto" - ha affermato dal canto suo il presidente
della commissione di Vigilanza Rai, Mario Landolfi, "contiene
novità assolutamente rilevanti per la Rai: dal bollino che
consentirà agli utenti di distinguere i programmi finanziati dal
canone da quelli finanziati dalla pubblicità
all'introduzione della lingua dei segni nei tg, ai meccanismi di
meritocrazia e trasparenza nella gestione aziendale senza
trascurare le questioni legate alla qualità della
programmazione, all'innovazione tecnologica e ad una più
efficace e puntuale tutela dei minori: insomma, una piccola ma
significativa rivoluzione che consentirà alla Rai di essere più
vicina ai cittadini e quindi di recuperare il senso di un
autentico servizio pubblico radiotelevisivo".
fonte: superabile.it
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Conferenza stampa del Ministro Ferrero da New York sulla Convenzione ONU
La giornata comincia presto, con un cielo limpido e un freddo umido, ma sopportabile. Partecipiamo di prima mattina alla conferenza stampa della delegazione italiana nella sede della Missione italiana alle Nazioni Unite con la presenza dei corrispondenti dei maggiori quotidiani (16 giornalisti). Speriamo finalmente che il silenzio assordate che la stampa italiana ha prestato all’evento possa essere superato.
Il ministro Ferrero è molto chiaro: la Convenzione parte da un cambiamento di approccio: ognuno di noi sarà nel corso della propria vita non autosufficiente, quindi bisogna affrontare questo problema passando da un a visione caritativa ad un processo di responsabilizzazione della società nel suo complesso, perchè vengano costruite società inclusive.
Il governo italiano sta già lavorando per un processo di ratifica rapido, partendo da una condivisione dei principi della convenzione tra maggioranza e opposizione. Questo è un tema che sicuramente sarà affrontato in maniera bipartizan. Il ministro si è augurato che il processo di ratifica sia completato nei prossimi mesi.
L’impegno del governo – ha sottolineato il ministro - è quello di legare la convenzione alla realizzazione di politiche sulla disabilità, dando continuità alle scelte ed agli impegni.
“Particolare attenzione sarà dedicata alle questioni del lavoro ed al cambiamento della legislazione italiana: bisognerà superare il regime delle multe e la cultura del doppio mercato, che vede i lavoratori con disabilità solo all’interno delle cooperative sociali e non nel emrcato ordinario. Bisognerà migliorare i controlli sull’applicazione della legge 68/1999 e renderli efficaci”. Il livello discriminazione per i lavoratori con disabilità è altissimo, ha sottolinato nella conferenza stampa il Consiglio Nazionale sulla Disabilità: mentre nel mercato ordinario il tasso di disoccupazione è del 6,8% per le persone con disabilità sale a circa il 76%.
Altri impegni del governo sono quelli di un disegno di legge sulla LIS (Lingua Italiana dei Segni), rispettosa però di tutte le forme di comunicazione e di linguaggio, la costruzione di centri informativi nei centri per l’impiego, l’impegno sui servizi educativi, lavorativi e di trasporti. L’Italia ha una scuola inclusiva che non esclude nessuno. La polemica sul numero di insegnanti che sembra esagerato deve tener conto che noi siamo l’unico sistema scolastico inclusivo del mondo.
Il sottosegretario Donaggio ha sottolineato la necessità di una attenzione alla discriminazione multipla che colpisce le donne (su 3 persone con disabilità che lavorano solo 1 è donna) e la necessità di includere e tutelare i diritti delle persone che non possono rappresentarsi da sole.
Il ministro ha ancora sottolineato il processo partecipativo che ha contraddistinto la negoziazione sulla convenzione e il ruolo importante giocato dalle associazioni: questo è un punto fermo dell’iniziativa di governo, che vuole mantenere in Italia nei processi di ratifica, monitoraggio ed implementazione.
Altro tema trattato è quello della riforma del sistema di accertamenti, in particolare per le persone non autosufficienti. L’Italia oscilla tra 800.000 a 2.400.000 persone non autosufficienti, secondo il sistema di valutazione utilizzato. Bisogna superare questa situazione definendo un sistema chiaro. Per quanto riguarda l’iter della Convenzione in Italia, il percorso sembra ormai tracciato. Su iniziativa del Ministro della solidarietà sociale in accordo con il Ministro degli affari esteri sarà presentato un disegno di legge del governo probabilmente assegnato alle commissioni affari sociali della Camera e del Senato. Per accelerare l’iter potrebbe essere decisa l’assegnazione in sede legislativa alle suddette commissioni. Il testo del governo sembra sarà quello tradotto da FISH e CND e revisionato dalla prof.ssa Maria Rita Saulle. Probabilmente vi sarà un gruppo di lavoro sul testo (dovremmo esserci!).
fonte G. Griffo (membro Consiglio Mondiale DPI) dal sito Superando.it
Guarda l'elenco dei Paesi che hanno firmato la Convenzione
Pagine correlate:
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20 marzo 2007
fonte : Forum Terzo settore
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15 marzo 2007
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12 marzo 2007
Approvato dalla giunta regionale il provvedimento - in vigore dal primo luglio - che farà scattare la concorrenza tra le case di cura per anziani. Il presidente Galan parla di ''svolta storica'' nei servizi residenziali, "una vera liberalizzazione"
--> Anche in Piemonte occorre ricordare che, come in Veneto, è possibile accedere al servizio di pagamento indiretto tramite l'assegno di cura, il buono servizio o il buono famiglia, che rientrano nel Programma di interventi economici a sostegno della domiciliaretà, consultabile alla pagina dedicata del sito della Regione Piemonte: http://www.regione.piemonte.it/polsoc/int_domic.htm
NUOVO CONTRATTO
COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO SULLA DISCIPLINA DEL RAPPORTO DI LAVORO DOMESTICO
In vigore dal 1° marzo 2007 il nuovo contratto per i lavoratori domestici valevole fino al 2011, presenta alcune novità importanti che riguardano la figura della cosiddetta "badante", che viene inquadrata con diversi profili che interessano coloro che devono accingersi a fare un nuovo contratto per l'assistenza personale...Vai alla pagina dedicata
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7 marzo 2007
Lo scienziato, da anni su una sedia a ruote a causa di una malattia degenerativa, si prepara per il viaggio nello spazio decollando a bordo di un jet della Nasa dal Centro spaziale Kennedy in Florida
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II° Forum Nazionale per la Vita Indipendente "Organizziamoci"
Si è appena concluso a Lignano Sabbiadoro (Ud) l'incontro fra tutte le Associazioni Nazionali, i Comitati Regionali e le rappresentanze del Governo impegnati nel raggiungimento del diritto di scelta della assistenza personale autogestita per una propria vita indipendente. Il consiglio direttivo della nostra associazione ha partecipato attivamente al dibattito ed alla conclusiva creazione della Carta di Lignano...vai alla pagina dedicata
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Il
ministro
per
la
Solidarietà
sociale,
Paolo
Ferrero
ha
detto
oggi
al
margine
di
un
incontro
dei
pensionati
Cisl,
che
entro
marzo
sara'
presentata
una
proposta
di
legge
per
la
gestione
del
Fondo
per
le
non
autosufficienze
previsto
nella
legge
Finanziaria
2007.
Non
posso
che
essere
contenta
di
questo
annuncio,
considerato
che
fino
a
qualche
settimana
fa
di
questo
Fondo
e
dei
suoi
500
milioni
di
euro
da
spalmare
fino
al
2009
non
se
ne
sapeva
praticamente
nulla.
Come
previsto
nel
mio
ordine
del
giorno
sulla
vita
indipendente
(1)
presentato
e
accettato
in
Finanziaria,
auspico
che
questi
soldi
non
siano
diretti
solo
a
sostegno
delle
non
autosufficienze
dovute
all'avanzare
dell'eta'
ma
anche
per
tutte
quelle
dovute
ad
altri
tipi
di
disabilita'
che
necessitano
di
progetti
e
tecnologie
che
consentano
liberta'
di
parola,
lettura,
scrittura
e
comunicazione;
cioe'
una
vita
indipendente
per
tutti
gli
invalidi,
per
una
piena
partecipazione
alla
vita
civile,
sociale
e
politica.
fonte: *Associazione Luca Coscioni http://www.lucacoscioni.it/node/8062
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23 febbraio 2007
In tv "Il figlio della luna", la storia del fisico nucleare Fulvio Frisone: la trasformazione di una storia ordinaria in una straordinaria. Ma la disabilità appartiene all'ordinarietà della vita o per attirare attenzione su di sé ha necessariamente bisogno di appellarsi alla straordinarietà degli eventi? E' la sindrome dell'uno su mille ce la fa. E gli altri novecentonovantanove?
*Presidente dell'Associazione "Centro Documentazione Handicap" di Bologna e direttore editoriale della rivista HP Accaparlante
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20 febbraio 2007
La Convenzione ONU sui diritti delle Persone con Disabilità
Il 13 dicembre scorso viene definitivamente approvata a New York La Convenzione, frutto di anni di lavoro da parte della Commissione Ad Hoc, preposta a dar vita a questo documento di universale importanza...vai all'approfondimento
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14 febbraio 2007
La nuova Delibera per i Progetti di Vita Indipendente nelle Marche
Nuova delibera e nuovo stanziamento di fondi per i piani personalizzati nella Regione Marche, che integra la precedente determina uscita nel 2004. Il finanziamento è stato aumentato di 230.000€ che si aggiungono ai 200.000€ precedenti...vai alla pagina dedicata
12 febbraio 2007
Secondo
Francesco Provvidenza,
presidente dell’ANFFAS di Modica, «il
progetto ha un duplice scopo: far sì che
le persone con disabilità si impegnino a
far rispettare i loro stessi diritti,
troppo spesso calpestati, e allo stesso
tempo
dare un preciso segnale alla società,
dimostrando cioè che questi giovani
possono essere inseriti in contesti
lavorativi, contribuendo così al
benessere della città».
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2 febbraio 2007
Le persone
con disabilità vivono troppo
spesso segregate a causa di uno sterile
paternalismo che offre loro come unica
risposta le "istituzioni
speciali". Ma già nella parola
"speciale" è insita la negazione
dell’eguaglianza dei diritti civili di
ogni individuo.
La disabilità è una limitazione
funzionale di un individuo causata da
una deficienza fisica,
mentale o sensoriale.
L’handicap è invece una limitazione
imposta dalle barriere fisiche e
sociali. È compito della comunità,
quindi, non permettere che la
disabilità sia anche handicap.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di
garantire alle persone con disabilità
il diritto ad una vita
indipendente, e perciò rendere
accessibili a tutti gli spazi sociali
come l’alloggio, il
trasporto, i servizi sociali e
sanitari, il mondo del lavoro
e tutte le sfere della vita
quotidiana.
Troppo spesso, del resto, assistiamo a
sprechi di denaro pubblico che non
garantiscono servizi soddisfacenti, ad
enunciazioni di princìpi cui non seguono
i fatti, ad assunzioni di impegni che
non vengono onorati.
L’approvazione della Legge
162/1998, in tal senso, e
soprattutto la sua applicazione, si è
rivelata uno strumento
risolutivo per dare risposte
immediate in particolare alle situazioni
più gravi che, nel passato, avevano
atteso invano un intervento pubblico.
Detto questo, però,
desidero ribadire con altrettanta enfasi
che sarebbe un errore fatale se la Legge
162 fosse considerata "l’unica risposta"
per risolvere i problemi della
disabilità, anche di quella grave. La
sua applicazione, infatti, va
inserita nell’ambito della
riorganizzazione dei servizi
previsti dalle leggi nazionali e
regionali e i suoi fondi devono essere
vincolati solamente per offrire
i servizi di cui necessitano
i disabili gravi,
per dar modo loro di
autodeterminarsi.
La riorganizzazione/innovazione dei
servizi assistenziali potrà avere luogo
prima e meglio, se le leggi del settore
saranno interpretate e applicate con il
massimo rigore possibile. Perciò
l’assistenza, come la sanità, deve saper
costruire risposte articolate e
mirate sui bisogni specifici dell’utente,
anche utilizzando i modelli sperimentali
messi in pratica e dimostratisi
efficaci.
Vorrei dunque
intervenire nel merito e nel metodo in
cui, secondo me, i fondi della Legge
162, assegnati alle Regioni - e nella
fattispecie alla nostra Regione Molise -
dovrebbero essere spesi.
Per ciò che riguarda il merito,
sarebbe opportuno che fossero adottati
criteri di omogeneità,
rispettando la gerarchia dei bisogni dei
disabili coinvolti nei progetti. Vi sono
diritti fondamentali che devono essere
rispettati e che si richiamano a
principi di equità e di buon senso, come
il diritto alla vita (respirazione,
nutrizione, minzione,
defecazione, igiene della
persona e dell’ambiente), il
diritto alla salute (prevenzione,
cura e riabilitazione per la
specifica disabilità), il
diritto allo studio,
il diritto al lavoro.
Ritengo che tali diritti,
non ancora garantiti ai
disabili gravi della nostra Regione,
debbano essere considerati prioritari e
che i progetti finanziati dalla Legge
162/1998 debbano essere vincolati al
soddisfacimento del maggior numero di
utenti con un grado di disabilità tale
da richiedere un intervento
assistenziale per svolgere le funzioni
vitali.
Tutti i tetraplegici della
nostra Regione, ad esempio,
dovrebbero essere inclusi nei
progetti finanziati da questa legge e,
qualora non ci fossero finanziamenti
sufficienti per tutti, andrebbero
analizzati i gradi di autonomia
posseduti dalle singole
persone.
In ogni caso, riterrei ingiusto il
finanziamento di progetti che non
comprendessero, quale parametro
vincolante, l’ordine delle priorità cui
si richiamano i diritti sopra esposti e
che sono riassumibili nella perifrasi
"gerarchia dei bisogni".
Così come riterrei ingiusto il
finanziamento di progetti finalizzati a
svolgere attività di vario genere, a
meno che tutti gli utenti richiedenti
che necessitano di un intervento
assistenziale per svolgere le funzioni
vitali non fossero stati in
precedenza soddisfatti.
Per ciò che riguarda
invece il metodo, nella nostra
Regione la Legge 162/1998 troverà la sua
migliore applicazione se ci sarà
una dovuta, stretta e continua
collaborazione tra le associazioni dei
disabili e i rappresentanti delle
istituzioni pubbliche più
sensibili e anche e soprattutto più
preparati.
Sull’applicazione della norma, infatti,
le associazioni dovranno avere diversi
incontri con l’assessore alla Sanità e
alle Politiche Sociali, con i funzionari
dell’Assessorato, con la Commissione
Regionale che si occupa del settore e
con i rappresentanti dei Distretti. Gli
esponenti delle Associazioni dovranno
quindi avere il modo di confrontarsi tra
di loro con le proprie proposte e
successivamente sia con i rappresentanti
politici che con i funzionari.
È questa la migliore garanzia che una
legge pretesa e conquistata dagli utenti
venga poi applicata a loro
misura e senza eccessivi stravolgimenti.
In questo modo, nel corso degli anni, le
associazioni dei disabili troveranno le
risposte più adeguate al soddisfacimento
dei loro bisogni e diritti.
Solo se il loro coinvolgimento verrà
garantito nella fase di attuazione e di
verifica, si potrà passare dalla nobile
enunciazione dei princìpi
all’erogazione dei servizi per
i quali sono stati destinati i fondi
pubblici.
In conclusione, non
chiediamo concessioni,
pretendiamo solo i diritti che
una società civile dovrebbe essere in
grado di onorare.
**Presidente del MO.V.I.
(Movimento per la Vita Indipendente) di
Termoli (Campobasso).
*Intervento presentato in occasione
dell'incontro-dibattito
Disabilità e Vita Indipendente -
Progetti ed esperienze dirette,
organizzato il
20
gennaio 2007 a Termoli
(Campobasso) dal
Comune e dal locale
MO.V.I.
(Movimento per la Vita Indipendente),
«per tenere alta l'attenzione sul tema
dell'assistenza personale autogestita,
attraverso un momento di confronto con i
diversi attori che dovranno essere
coinvolti nel progetto Per una
legge regionale che garantisca una vita
indipendente con assistente personale».
http://www.mytermoli.com/dblog/pubblicazioni.asp?d=20070116
Dopo gli interventi istituzionali del
sindaco di Termoli
Vincenzo Greco e dell'assessore
comunale alle Politiche Sociali
Antonio
Russo, vi hanno partecipato
anche
Dino Barlaam, dell'Agenzia per
la Vita Indipendente del Comune di Roma;
Pietro
Ciarciaglino, assessore alle
Politiche Sociali dell'Unione dei Comuni
del Basso Molise;
Gaetano
Cappella, presidente
dell'Associazione Anche Noi ONLUS;
Maria
Mallosu; e lo stesso
Domenico Costantino.
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29 gennaio 2007
Grosse aspettative
sta creando
la proposta di legge
che Katia Bellillo,
parlamentare dei comunisti italiani, ha presentato alla
Camera in novembre. C'è un riferimento anche per il Senato,
dove il Sen. Giuseppe Di
Lello è primo firmatario del Disegno di Legge che
porta lo stesso titolo della proposta di legge:
“Equiparazione del lavoro
di cura nei confronti dei disabili gravi e gravissimi ai
lavori usuranti”.
Oltre a questo importante passaggio parlamentare, procede la
preparazione per la prima
giornata nazionale per il sostegno alle famiglie di disabili
gravi e gravissimi, che si celebrerà il
primo di febbraio 2007.
Le aspettative sono espresse, a nome di tutti, dal Coordinamento Nazionale Famiglie di Disabili Gravi e Gravissimi, che è anche Comitato promotore per il prepensionamento dei genitori di disabili gravi. Nella lettera inviata alla famiglia si legge: "Il nostro desiderio di accudire personalmente i nostri familiari disabili, con tutta la serenità necessaria, liberi da impegni di lavoro, è sempre più vicino a realizzarsi".
A spiegare la situazione è l'onorevole Katia Bellillo: ''La proposta di legge intende equiparare il lavoro di cura nei confronti di familiari disabili gravi o gravissimi al lavoro usurante, che è disciplinato dal decreto legislativo 11 agosto 1993, n. 374. In particolare il provvedimento prevede che ''il lavoro di cura ed assistenza a familiari invalidi, con totale e permanente inabilità lavorativa, ai quali è riconosciuta una percentuale di invalidità pari al 100 per cento, con necessità di assistenza continua, in quanto non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita e che sono gestiti totalmente nell'ambito della famiglia, svolto da lavoratori e lavoratrici, è equiparato alle attività usuranti''. Il prepensionamento porterebbe, come spiega ancora Katia Bellillo, "indiscutibili vantaggi economici per lo Stato. Infatti il soggetto disabile può avere una maggiore e migliore opportunità di essere curato e assistito nell'ambito familiare, invece di essere affidato ad appositi centri i cui costi ricadono sulla pubblica amministrazione, nelle sue varie diramazioni. Inoltre -conclude- si avvia un consistente risparmio derivante dall'eliminazione dei costi dovuti per supplenze e per sostituzioni a causa delle inevitabili assenze dal posto di lavoro, oltre ai periodi di congedo previsti dalla normativa vigente''.
fonte: disabili.com
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25 gennaio 2007
È partita, anche con lo specifico sito internet
www.1million4disability.eu, la grande campagna lanciata dall'European
Disability Forum (EDF) che punta a raccogliere un milione di firme
contro la discriminazione di oltre 50 milioni di cittadini con
disabilità nell'Unione Europea. Tutti possono partecipare e impegnarsi
per un cambiamento reale
Esordisce così il documento prodotto nei giorni scorsi dall'EDF
(European Disability Forum), 1997-2007: Ten Years Fighting for
Disability Rights, che proponiamo naturalmente nella sua versione
italiana:
«Nel 1997 le organizzazioni europee e nazionali di persone con
disabilità e i familiari di queste ultime che non erano in grado di
rappresentarsi da sole decisero di costituire il Forum Europeo della
Disabilità (European Disability Forum - EDF).
L'EDF è una piattaforma unica e indipendente in Europa, con un ruolo
attivo verso le istituzioni dell'Unione Europea e i suoi responsabili
politici, che cerca di proteggere e difendere i diritti delle persone
con disabilità. La sua aspirazione, perseguita attraverso attività
quotidiane, è quella di influenzare la legislazione dell'Unione Europea,
in quanto ogni decisione e iniziativa di quest'ultima ha un impatto su
tutti gli ambiti della vita quotidiana dei cittadini europei con
disabilità.
È passato un decennio dall'inizio della nostra battaglia. Oggi, noi,
persone con disabilità e familiari di persone con disabilità che non
possono rappresentarsi da sole possiamo guardare indietro ed essere
fieri del contributo dato alla promozione dei nostri diritti in Europa.
Oggi, dobbiamo anche guardare al futuro e continuare ad impegnarci per
influenzare e rafforzare le misure legislative di non discriminazione in
Europa, per assicurare che la piena integrazione delle persone con
disabilità nella società diventi una realtà. Noi dobbiamo fare questo
perché la disabilità è una questione di Diritti Umani e perché la
disabilità è un argomento che riguarda tutti noi».
In una lettera ai vari membri dell'EDF, il presidente della Federazione,
Yannis Vardakastanis, ha scritto:
«Abbiamo bisogno di voi, perché questa campagna può cambiare la vita di
più di 50 milioni di cittadini con disabilità in Europa. Ma il suo
successo è basato principalmente sulla vostra mobilitazione, il vostro
impegno ed il vostro coinvolgimento.
Abbiamo bisogno di voi perchè questa è una opportunità unica per
mostrare alle istituzioni che le persone con disabilità in Europa sono
unite e che lottano tutte insieme per difendere i loro diritti quali
cittadini dell’Unione Europea.
Abbiamo bisogno di voi per raggiungere il traguardo di 1 milione di
firme raccolte. Attraverso le vostre organizzazioni, useremo la vostra
partecipazione attiva per diffondere il più possibile questa campagna
nel vostro Paese e tra i soci della vostre organizzazioni e i vostri
contatti.
Abbiamo bisogno di voi per mobilitare i vostri soci e coinvolgerli
attivamente affinché la campagna sia di grande portata e che la voce di
ogni individuo sia essenziale».
Chiunque voglia aderire può leggere la traduzione sottostante messa a
disposizione dal sito di superando.it e firmare il modulo.
la traduzione italiana del testo che fissa i princìpi in base ai quali si è
deciso di avviare la campagna di raccolta firme, è disponibile cliccando qui:
http://superando.eosservice.com/content/view/2236/112/
Il modulo con i punti essenziali della campagna e una griglia contenente dieci
firme può essere scaricato da quella pagina
e poi utilizzato e spedito all'EDF.
EDF (European Disability Forum)
Rue du Commerce, 39/41 - B - Brussels
tel. 0032 2 2824600, fax 0032 2 2824609
info@edf-feph.org -
http://www.edf-feph.org/
Sito della campagna (aperto ufficialmente il 23 gennaio 2007):
www.1million4disability.eu.
fonte:superando.it
24 gennaio 2007
Nuove tecnologie
fonte: disabiledoc.it
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21 gennaio 2007
Per offrire migliori opportunità di vita alle persone disabili, in
particolare a quelle in condizioni gravi, l´agenzia disabili del Comune
di Parma mette a disposizione contributi in denaro destinati a varie
finalità:
- per l´acquisto e l´adattamento di veicoli privati destinati al
trasporto (e quindi a sostegno dell´autonomia nella mobilità);
- contributi che favoriscono la permanenza al domicilio, permettendo
l´installazione di strumentazioni e di ausili per una vita più
indipendente nella propria casa, come per esempio automazioni e
motorizzazioni per il governo degli infissi interni ed esterni (porte,
finestre, cancelli), interruttori e telecomandi, strumentazioni di tele
controllo e di tele assistenza, ma anche elettrodomestici, arredi
personalizzati e ausili speciali che consentano alla persona disabile di
sfruttare al massimo le funzionalità della propria abitazione;
- infine, per l´acquisto di strumentazioni elettroniche e informatiche,
di postazioni ergonomiche per il lavoro o lo studio a domicilio.
Per ottenere tali benefici, previsti dalla legge regionale 29/1997, per
acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2006, la domanda di
contributo potrà essere fatta entro il primo marzo 2007.
fonte: http://www.emiliaromagnasociale.it/wcm/emiliaromagnasociale/home/disabili.htm
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21 gennaio 2007
TORINO - Dopo le Olimpiadi invernali del 2006 Torino ospita una nuova
manifestazione sportiva di livello internazionale: le Universiadi invernali del
2007, dal 17 al 27 gennaio 2007. Il capoluogo piemontese ospita anche la prima
edizione delle Parauniversiadi, che aprono la competizione anche agli atleti
disabili. Torino ha già accolto la prima edizione estiva dei giochi Universitari
del 1959, ideata e organizzata da Primo Nebiolo, e successivamente quelle del
1966 (edizione invernale) e del 1970. La candidatura di Torino è stata proposta
da Cusi, Cus Torino, Università e politecnico con l´appoggio di Regione
Piemonte, Provincia e Comune di Torino.
In occasione delle Universiadi e delle Parauniversiadi che si svolgono a Torino
e nelle valli piemontesi, lo sportello dell´Informadisabile di via Palazzo di
Città 11, resta aperto (in via straordinaria) dalle 9.00 alle 12.30 e dalle
13.30 alle 19.00 ( anzichè alle 16). Inoltre lo sportello è funzionante anche
sabato e domenica 20 e 21 e sabato 27, giorno di chiusura dell´evento. Per gli
spettatori con disabilità che desiderano assistere alle gare delle Universiadi
l´ingresso è a pagamento (è necessario quindi acquistare il biglietto). I loro
accompagnatori, invece, entrano gratuitamente. Per info visitare il
sito delle
Universiadi.
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11 gennaio 2007
Il piano d'Azione, adottato dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa con Raccomandazione Rec(2006)5, mira a:
- trasferire le istanze proprie della tradizione del Consiglio d'Europa in materia di diritti umani, non-discriminazione, pari opportunità, piena cittadinanza e partecipazione delle persone con disabilità in un quadro politico europeo a 46 Stati;
- promuovere i diritti e la piena partecipazione nella società delle persone con disabilità: migliorarare la qualità della vita delle persone con disabilità in Europa;
- fornire un quadro completo, flessibile ed adattabile alle realtà specifiche di ciascun Paese dando indicazioni su aspetti chiave per la tutela delle persone con disabilità quali la partecipazione alla vita culturale e politica, l'informazione e la comunicazione, l'istruzione, l'occupazione, l'ambiente edificato, i trasporti, le condizioni di vita nella propria comunità di appartenenza, l'assistenza sanitaria, la tutela sociale e giuridica, la tutela contro la violenza e gli abusi, la ricerca e lo sviluppo nonché la sensibilizzazione sulle tematiche della disabilità;
- porre l'attenzione alla condizione delle donne e ragazze con disabilità, persone con disabilità che necessitano di un elevato livello di sostegno, bambini e giovani con disabilità e persone con disabilità appartenenti a minoranze e migranti.
Il testo è disponibile sul sito del Ministero del Welfare oppure sul nostro sito qui in formato Pdf
Per la cronaca abbiamo verificato che nel documento la parola "vita indipendente" viene usata 10 volte...
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9 gennaio 2007
Novità per i lavoratori neocomunitari
ROMA - Non ci saranno decreti flussi per i lavoratori
bulgari e romeni. Se molti di loro possono già essere assunti liberamente*, tutti
gli altri non dovranno comunque fare i conti con le quote: basterà presentare,
in qualunque momento dell'anno, una domanda allo Sportello Unico per
l'Immigrazione.
All'indomani della decisione del consiglio dei ministri sul regime transitorio
da applicare ai lavoratori neocomunitari per il 2007, i ministri dell'Interno e
della Solidarietà sociale ne hanno illustrato l'applicazione in
una
circolare congiunta. Fermo restando che nessuna restrizione è prevista per i
lavoratori autonomi, Amato e Ferrero spiegano come funziona il "doppio binario"
previsto per i subordinati.
"Il regime transitorio - si legge nella circolare - prevede l'apertura immediata
nei seguenti settori: agricolo e turistico alberghiero; lavoro domestico e
assistenza alla persona; edilizio; metalmeccanico; dirigenziale e altamente
qualificato. Ugualmente è prevista l'apertura immediata per il lavoro
stagionale". Con i lavoratori di queste categorie si potranno stipulare i
contratti di lavoro direttamente, senza chiedere nessuna autorizzazione, così
come se si assumessero lavoratori italiani o comunitari.
E per tutti gli altri? "Si è ritenuto - spiegano ancora Amato e Ferrero - di non
far ricorso a quote numeriche". Niente decreto flussi, quindi, ma un "procedura
semplificata" che permette di monitorare le assunzioni senza però complicare
troppo la vita a datori di lavoro e lavoratori.
Ecco allora che chi vuole assumere un lavoratore bulgaro o romeno che non
rientra nelle categorie di cui sopra, dovrà solo spedire allo Sportello unico
per l'Immigrazione una raccomandata a/r in cui chiede il nulla osta al lavoro,
utilizzando il modulo presente sul sito di
stranieriinitalia.it . Lo Sportello Unico per l'Immigrazione rilascerà
quindi il nulla osta grazie al quale il lavoratore potrà chiedere la carta di
soggiorno, rivolgendosi direttamente alla Questura o passando per l ufficio
postale (ma in questo caso l'operazione gli costerà 30 euro in più).
fonte: Stranieriinitalia
*Siamo in attesa delle nuove disposizioni relative all'iter semplificato per l'assunzione diretta delle colf-badanti neocomunitarie presso i centri territoriali per l'impiego e la conseguente richiesta in posta della Carta di soggiorno che vale 2 anni, tramite apposito modulo. Non appena sarà tutto chiaro verrà pubblicato qui di seguito, dato che interessa coloro che hanno necessità di assumere una/o o più assistente personale per il proprio Progetto di Vita Indipendente.
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8 gennaio 2007
Si nascondevano nel luogo più logico e quindi più invisibile: nel liquido
amniotico. Adesso si possono prelevare senza danni, cancellando tremendi
problemi etici che hanno fatto litigare il mondo, da Bush e dal Papa fino ai
signor nessuno dei cinque continenti. Le cellule staminali embrionali -
famose per tutti, idolatrate dagli scienziati e osteggiate da tanti uomini
di fede - escono dall’inferno delle guerre di religione e si presentano
trionfanti all’appuntamento con la storia delle medicina: sono semplici da
isolare, si moltiplicano rapidamente, sono potenti (anzi, «pluripotenti»,
come dicono gli scienziati) e saranno in grado di guarire l’umanità dalle
malattie peggiori, dal cancro all’Alzheimer. «Sì, è una rivoluzione»,
commenta con entusiasmo Carlo Alberto Redi, direttore scientifico della
Fondazione Irccs San Matteo di Pavia. Da anni è una delle menti italiane che
segue gli esperimenti di Anthony Atala e Paolo De Coppi, i ricercatori della
Wake Forest University, in North Carolina, autori della straordinaria
scoperta che, applicando un capolavoro di ricerca biotecnologica, impone ora
al mondo un vertiginoso salto concettuale. «E’ fuori di dubbio che si è
superato il problema della distruzione degli embrioni - spiega Redi a La
Stampa - siamo di fronte a un lavoro che proviene da sette anni di
sperimentazioni e da una coppia di ricercatori che hanno pubblicato le loro
conclusioni su una rivista che non ha bisogno di presentazioni, come Nature
Biotechnology. Così si ricompatta il pianeta».
Ora, volendo volgarizzare l’impresa, la si può spiegare così: si dispone di
staminali embrionali «perfette» con le quali - progettano Atala e De Coppi -
si potranno riprodurre tutti i tipi di cellule dell’organismo adulto, che
non sono poi tanti. Da 100 fino a un massimo di 256, secondo i calcoli sui
quali i biologi non si sono ancora messi d’accordo. «Finora - sottolinea
Redi - c’era chi riteneva legittimo distruggere gli embrioni per portare
avanti la ricerca e chi lo considerava illegittimo, anche se la comunità
scientifica ha sempre riconosciuto la necessità dell’impiego delle staminali
embrionali per fare ricerca. Con il liquido amniotico si apre un enorme
ventaglio di opportunità. Mi spiego: se anche il Vaticano diventasse
improvvisamente favorevole all’utilizzo degli embrioni, nessun biologo
potrebbe impiegarli subito. Al di là del problema etico c’è da risolvere una
questione: le staminali che se ne ricavano proliferano continuamente e non
siamo in grado di controllarle. Quindi il rischio di produrre tumori sarebbe
fortissimo. Il tumore è una cellula somatica che smette di essere tale e
torna embrionale, moltiplicandosi: è come se regredisse all’infanzia». Con
le cellule ricavate dal liquido amniotico cambia tutto, dice Redi. «Finora,
come dicevo, non abbiamo saputo controllare il potenziale proliferativo
delle staminali embrionali e d’altra parte le linee già stabilite, di
cellule adulte, sono infette, perché coltivate su letti di cellule di topi.
Adesso, invece, abbiamo tante cellule “pulite” da studiare e ne potremo
capire la biologia. Il loro potenziale differenziativo lo sappiamo già
controllare con “cocktail di fattori” e produciamo tessuti muscolari o
nervosi. È chiaro che dobbiamo concentrarci sull’altro potenziale, quello
proliferativo: abbiamo le “linee”, come si dice in gergo, e ottenere
staminali embrionali dal liquido amniotico significa averne a disposizione
una quantità tale da coprire tutti i tipi immunologici». A questo punto si
aprono scenari esaltanti.
Basteranno i prelievi dai 4 milioni di nascite di un anno negli Usa: «Dato
che conosciamo i tipi immunologici della specie umana, dal liquido amniotico
si potrà ricavare una banca di linee staminali di 100 mila campioni
sufficienti per coprire gli aplotipi dell’umanità. Disporremo di cellule per
battere molte malattie e vincere il cancro». L’entusiasmo è accresciuto dal
fatto che i protagonisti della scoperta siano un italiano, Paolo De Coppi, e
un italo-americano, Anthony Atala. «Come siamo generosi - commenta Redi con
un finale amaro - abbiamo straordinari tesori di intelligenza e li regaliamo
all’America!».
fonte: La Stampa.it
STAMINALI TOTIPOTENTI NEL LIQUIDO AMNIOTICO. NO ALLA IDEOLOGIZZAZIONE E STRUMENTALIZZAZIONE. SI' ALLA LIBERA RICERCA SCIENTIFICA
Firenze, 8 Gennaio 2007
intervento dell'on. Donatella Poretti responsabile del "Notiziario Cellule
Staminali" dell'Aduc
Da piu' parti arrivano gli elogi alla scoperta delle cellule staminali
totipotenti rinvenute nel liquido amniotico, come il possibile superamento delle
controversie religiose sulle uniche staminali totipotenti che fino ad oggi si
conoscevano, quelle embrionali. E' una scoperta definitiva che mette una
pietra tombale sulla clonazione terapeutica? Non lo so.
Gia' si e' fatto sentire il direttore del Laboratorio di Biologia Molecolare e
Genetica Umana dell'Universita' Cattolica di Milano, prof. Roberto Colombo, che
rileva anche in questa procedura dei problemi deontologici ed etici: nel
prelievo sarebbe alto il rischio di danneggiare il feto, provocandone anche
l'aborto (mentre si preferirebbe, in nome della sacralita' dell'embrione,
buttare nella spazzatura gli embrioni sovrannumerari da tecniche di fecondazione
assistita).
La questione, quindi, non e' al momento cosi' lineare, per cui appare
strumentale e antiscientifica la prevedibile mano pesante del Vaticano, che
con il suo papa fa sapere che "i tentativi di legittimare la clonazione umana
per ipotetici fini terapeutici sono pericoli per la pace". Altrettanto effetto
fa l'eco di alcuni parlamentari di Forza Italia dell'associazione "Valori e
Liberta'" che chiedono il cambio della posizione italiana in sede comunitaria
rispetto alla ricerca con le staminali embrionali.
In questo ambito di dubbi, una cosa io so con certezza: questa scoperta e'
stata possibile grazie al finanziamento di una ricerca scientifica che e' libera,
senza condizionamenti ideologici e religiosi, ed e' stata fatta in un Paese, gli
Usa, dove le leggi –come invece accade in Italia- non dicono qual e' la ricerca
buona e quella cattiva; e quand'anche si accendono confronti duri sull'uso o
meno delle staminali embrionali, non sono per vietarne la ricerca, ma solo sull'opportunita'
o meno che abbiano contributi pubblici.
fonte: staminali.aduc.it link sul nostro sito
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8 gennaio 2007
«L'impegno della Regione Piemonte verso le attività di
riabilitazione destinate ai traumatizzati spinali raggiungerà
nel 2007 importanti traguardi che consentiranno di ampliare
l'offerta assistenziale sul territorio».
Lo ha dichiarato l'assessore alla tutela della salute e sanità,
Mario Valpreda, alla vigilia della "Giornata nazionale del
traumatizzato spinale", che si celebrerà l'8 gennaio,
illustrando i progetti di potenziamento dei servizi in questo
ambito.
«Nel mese di febbraio - afferma Valpreda - prenderà il via la
prima fase di organizzazione della nuova Unità Spinale Unipolare
dell'Aso CTO-CRF-Maria Adelaide. L'avvio a pieno regime del
progetto, che sarà completato nel 2008, sarà progressivo e terrà
conto de la possibilità di disporre di ulteriori risorse
professionali adeguatamente formate».
Il nuovo edificio, collocato di fronte al CTO, prevede un totale
di 80 posti letto di degenza ordinaria e day hospital (58
dedicati all'Unità Spinale, 22 destinati ad attività sanitarie
fortemente connesse alla mielolesione), nonché ampi spazi per le
attività di riabilitazione e terapia occupazionale, di
socializzazione, ambulatori multispecialistici e laboratori di
diagnostica neuro-urologica, fisiatrica e neurofisiologica.
L'Unità Spinale Unipolare si basa su un modello organizzativo e
strutturale in grado di creare una rete assistenziale composta
da tutte le attività rivolte al soggetto mieloleso. «Questo
sistema - continua l’assessore -- può essere concretamente
realizzato solo all'interno di un grande ospedale, dotato di
tutte le competenze multispecialistiche necessarie, sede di un
dipartimento di emergenza di II livello e di un'attività di
soccorso in emergenza».
Nel mese di dicembre, inoltre, la giunta regionale ha
autorizzato l'apertura graduale del presidio riabilitativo T.
Borsalino di Alessandria, una struttura destinata alle attività
di cura e riabilitazione per i traumatizzati spinali. In carico
all'azienda ospedaliera SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo, il
centro comprenderà 28 posti letto per la riabilitazione di
secondo livello e 20 dedicati alla riabilitazione di terzo
livello, di cui 10 per medullolesi e 10 per cerebrolesi gravi.
Il potenziamento della rete riguarderà anche il quadrante
nord-est della regione, grazie all'aumento dei posti letto, da
11 a 16, dell'Unità spinale dell'Aso Maggiore della Carità di
Novara, come previsto dal nuovo Piano socio-sanitario.
«Le attività di assistenza - conclude Valpreda - sono rivolte
anche al miglioramento della qualità della vita dei cittadini
mielolesi. La struttura novarese ha infatti avviato un progetto,
sostenuto da fondi europei, mirato all'inserimento lavorativo
dei pazienti traumatizzati, all'istituzione di una postazione
informativa sulla disabilità e alla presenza di un peer-educator
all'interno del reparto».
fonte: Regione Piemonte
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7 gennaio 2007
Ogni anno vengono ridefiniti, collegandoli agli indicatori
dell'inflazione e del costo della vita, gli importi delle pensioni,
assegni e indennità che vengono erogati agli invalidi civili, ai
ciechi civili e ai sordomuti e i relativi limiti reddituali previsti
per alcune provvidenze economiche.
Per il 2007 importi delle provvidenze e limiti reddituali sono stati
fissati dalla Direzione Centrale delle Prestazioni dell'INPS con
Circolare del 4 gennaio 2007, n. 3.
Nella tabella che segue riportiamo gli importi in euro, comparati con quelli del 2006.
Tipo di provvidenza | Importo | Limite di reddito | ||
2007 | 2006 | 2007 | 2006 | |
Pensione ciechi civili assoluti | 262,62 | 257,47 | 14.256,92 | 13.973,26 |
Pensione ciechi civili assoluti (se ricoverati) | 242,84 | 238,07 | 14.256,92 | 13.973,26 |
Pensione ciechi civili parziali | 242,84 | 238,07 | 14.256,92 | 13.973,26 |
Pensione invalidi civili totali | 242,84 | 238,07 | 14.256,92 | 13.973,26 |
Pensione sordomuti | 242,84 | 238,07 |
14.256,92
|
13.973,26 |
Assegno mensile invalidi civili parziali | 242,84 | 238,07 | 4.171,44 | 4.089,54 |
Indennità mensile frequenza minori | 242,84 | 238,07 | 4.171,44 | 4.089,54 |
Indennità accompagnamento ciechi civili assoluti | 710,32 | 689,56 | Nessuno | Nessuno |
Indennità accompagnamento invalidi civili totali | 457,66 | 450,78 | Nessuno | Nessuno |
Indennità comunicazione sordomuti | 229,64 | 226,53 | Nessuno | Nessuno |
Indennità speciale ciechi ventesimisti | 168,70 | 164,96 | Nessuno | Nessuno |
Lavoratori con drepanocitosi o talassemia major | 436,14 | 427,58 | Nessuno | Nessuno |
fonte Handylex
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28 dicembre 2006
Finanziaria 2007: cosa cambia da gennaio in materia di disabilità
Ecco le nuove disposizioni che interessano le persone con disabilità, i loro familiari e le imprese
-Fondo per la non autosufficienza
-Detrazioni fiscali alle famiglie e alle imprese
Si dispone inoltre che possono essere messe in detrazione le spese, per un importo non superiore a 2.100 euro, sostenute per gli addetti all'assistenza personale nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, se il reddito complessivo non supera 40.000 euro
Per le imprese sono ammessi in deduzione i contributi per le assicurazioni obbligatorie contro gli infortuni sul lavoro; i contributi assistenziali e previdenziali relativi ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e tra le altre cose anche le spese relative ai disabili.
Altri interventi che usufruiranno del finanziamento riguardano i progetti volti a favorire la sostituzione, il reinserimento, l'articolazione della prestazione lavorativa e la formazione dei lavoratori con figli minori o disabili a carico ovvero con anziani non autosufficienti a carico. E' previsto un aumento di 10 milioni di euro per il 2007 per l'istituzione del fondo in favore dell'editoria per ipovedenti da destinare anche in favore di case editrici o altri soggetti che forniscono servizi volti alla trasformazione dei prodotti esistenti in formati idonei alla fruizione da parte degli ipovedenti e non vedenti, alla creazione di prodotti editoriali nuovi e specifici, nonché alla catalogazione, conservazione e distribuzione dei prodotti trasformati e create e per i contributi per il restauro, la conservazione e la valorizzazione dei beni culturali.
-Agevolazioni per il lavoro e gli orari
La Finanziaria introduce una modifica alle disposizioni relative ai congedi retribuiti di due anni riservato i genitori di persone con handicap (o ai fratelli o sorelle conviventi nel caso i genitori siano deceduti o totalmente inabili). Si tratta di una misura piuttosto oscura. Il comma in questione prevede che se un lavoratore fruisce dei congedi retribuiti per un periodo inferiore ai sei mesi, potrà fruire di giorni di ferie (attenzione: non retribuiti, né coperti da contribuzione figurativa) in numero pari a quelli che avrebbe maturato in identico periodo se avesse effettivamente lavorato. Come si potrà notare, è una misura irrilevante sotto l’aspetto pratico.
Sono previste inoltre misure a sostegno della flessibilità di orari con la ripartizione annuale di una quota del Fondo per le politiche per la famiglia per l'erogazione di contributi, di cui almeno il 50 per cento destinati ad imprese fino a cinquanta dipendenti, in favore di aziende, aziende sanitarie locali e aziende ospedaliere che applichino accordi contrattuali che prevedano azioni positive volte a conciliare tempi di vita e tempi di lavoro. Tra queste azioni positive figurano anche progetti articolati per consentire alla lavoratrice madre o al lavoratore padre, anche quando uno dei due sia lavoratore autonomo, ovvero quando abbiano in affidamento o in adozione un minore, di usufruire di particolari forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro, tra cui part time, telelavoro e lavoro a domicilio, orario flessibile in entrata o in uscita, banca delle ore, flessibilità sui turni, orario concentrato, con priorità per i genitori che abbiano bambini fino a dodici anni di età o fino a quindici anni, in caso di affidamento o di adozione, ovvero figli disabili a carico.
La Manovra corregge parzialmente anche l’articolo 9 della Legge 53/2000 (Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città) nella parte relativa alla flessibilità degli orari di lavoro. Come si ricorderà quell’articolo prevede la possibilità di sostenere economicamente quelle imprese che attuino, attraverso accordi specifici, progetti di flessibilità dell’orario di lavoro, part-time, telelavoro per quei dipendenti che abbiamo maggiore necessità di sostegno familiare (esempio, minori nel nucleo). Nel nuovo testo, fra le azioni positive, sono previsti anche “interventi ed azioni comunque volti a favorire la sostituzione, il reinserimento, l’articolazione della prestazione lavorativa e la formazione dei lavoratori con figli minori o disabili a carico ovvero con anziani non autosufficienti a carico”.
Nella sostanza non cambia molto: il telelavoro, il part-time, la flessibilità in generale non sono comunque un diritto, ma una opportunità che lo Stato sostiene nel caso in cui le aziende intendano adottare accordi specifici.
-Agevolazioni auto
Per quanto concerne le agevolazioni tributarie e di altra natura relative agli autoveicoli utilizzati per la locomozione delle persone con ridotte o impedite capacità motorie di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, si dispone che queste vengano riconosciute a condizione che gli autoveicoli siano utilizzati in via esclusiva o prevalente a beneficio dei disabili. In caso di trasferimento a titolo oneroso o gratuito delle autovetture per le quali l'acquirente ha usufruito dei benefıci fiscali prima del decorso del termine di due anni dall'acquisto, è dovuta la differenza fra l'imposta dovuta in assenza di agevolazioni e quella risultante dall'applicazione delle agevolazioni stesse. La disposizione non si applica però per i disabili che, in seguito a mutate necessità dovute al proprio handicap, cedano il proprio veicolo per acquistarne un altro su cui realizzare nuovi e diversi adattamenti.
Più perentorio e operativo il comma successivo che recita: “In caso di trasferimento a titolo oneroso o gratuito delle autovetture per le quali l’acquirente ha usufruito dei benefici fiscali prima del decorso del termine di due anni dall’acquisto, è dovuta la differenza fra l’imposta dovuta in assenza di agevolazioni e quella risultante dall’applicazione delle agevolazioni stesse. La disposizione non si applica per i disabili che, in seguito a mutate necessità dovute al proprio handicap, cedano il proprio veicolo per acquistarne un altro su cui realizzare nuovi e diversi adattamenti.”
La norma contenuta nella Finanziaria impedisce al disabile, o al suo familiare, che abbiano acquistato un veicolo “agevolato” di rivenderlo nell’immediato a meno che non abbiano necessità di altri adattamenti, pena la restituzione dei benefici ottenuti. La valenza discriminatoria di questa indicazione si accompagna con la non considerazione della normativa già vigente. Come si ricorderà, infatti, già oggi non è possibile ottenere nuovamente i benefici prima che siano trascorsi quattro anni dal precedente acquisto agevolato.
Inoltre, la norma crea disparità fra le stesse persone con disabilità: il Disegno si riferisce, in chiusura del comma citato, a “nuovi e diversi adattamenti”. Si ricordi che non tutte le persone con disabilità necessitano di adattamenti sui veicoli e che lo stesso Legislatore non impone a tutti l’obbligo di adattare il veicolo quale condizione per accedere ai benefici fiscali. Per l’applicazione operativa della norma, e per le quantomai opportune chiarificazioni, è ora necessario attendere le circolari dell’Agenzia delle entrate.
-Consumi energetici
Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico sono stabilite quindi le condizioni, le modalità e i termini per l'utilizzo della dotazione del Fondo da destinare al finanziamento di interventi di carattere sociale, da parte dei comuni, per la riduzione dei costi delle forniture di energia per usi civili a favore di clienti economicamente disagiati, anziani e disabili e, per una somma di 11 milioni di euro annui per il biennio 2008-2009, agli interventi di efficienza energetica. Per quanto riguarda infine l'imposta di successione e le donazioni se il beneficiario dei trasferimenti è una persona portatrice di handicap riconosciuto grave ai sensi della legge 5 febbraio 1992, n. 104, l'imposta si applica esclusivamente sulla parte del valore della quota o del legato che supera l'ammontare di 1.500.000 euro.
-Sport
Per quanto riguarda lo sport, col fine di incrementare la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva di base ed agonistica dei diversamente abili, il contributo al Comitato italiano paralimpico viene incrementato, per ciascuno degli anni 2007 e 2008, di 2,5 milioni di euro. Al Comitato italiano paralimpico viene concesso inoltre per il 2009, un contributo di 3 milioni di euro. Nel testo anche misure per l'abbattimento delle barriere architettoniche, con l'istituzione di un Fondo con una dotazione di 5 milioni di euro presso il ministero dello Sviluppo economico, con l'obiettivo di incentivarne l'abbattimento negli esercizi commerciali. Il Fondo è destinato all'erogazione di contributi ai gestori di attività commerciali per le spese documentate e documentabili sostenute entro il 31 dicembre 2007 per l'eliminazione delle barriere architettoniche nei locali aperti al pubblico.
-Barriere architettoniche
Il consiglio di indirizzo e di vigilanza dell'Inail
inoltre dovrà definire, in via sperimentale per il
triennio 2007-2009, d'intesa con il ministro del Lavoro
e della previdenza sociale, con il ministro della
Pubblica istruzione e con gli enti locali competenti,
indirizzi programmatici per la promozione ed il
finanziamento di progetti degli istituti di istruzione
secondaria di primo grado e superiore per l'abbattimento
delle barriere architettoniche o l'adeguamento delle
strutture alle vigenti disposizioni in tema di sicurezza
e igiene del lavoro. Il consiglio di indirizzo e di
vigilanza dovrà determinare anche l'entità delle risorse
da destinare annualmente
per l'applicazione delle misure. Sulla base degli
indirizzi definiti, il consiglio di amministrazione
definirà i criteri e le modalità per l'approvazione dei
singoli progetti e provvederà all'approvazione dei
finanziamenti dei singoli progetti.
fonte: Superabile, Handylex