“Nel giro di poche settimane, il Consiglio dei ministri approvi un disegno di legge che sancisca finalmente, anche in questo paese, livelli essenziali di assistenza - vale a dire, diritti esigibili - per tutte le persone non autosufficienti, nonché per le loro famiglie”. Questo l'auspicio formulato dal ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero
fonte: www.superabile.it
ROMA - Diversi gli emendamenti che l'Aula di Montecitorio dovrà votare in
materia di non autosufficienza nell'ambito della discussione sulla finanziaria
2007. Tra questi anche la proposta avanzata da alcuni deputati leghisti, guidati
da Massimo Garavaglia, di sostituire il Fondo previsto dalla finanziaria con un
piano per la promozione di progetti individualizzati a favore delle persone non
autosufficienti. Gli stessi esponenti del Carroccio hanno però presentato un
emendamento che destina 100 milioni di euro per l'anno 2007 e di 250 milioni di
euro per ciascuno degli anni 2008 e 2009 proprio al Fondo per le non
autosufficienze e hanno proposto anche l'istituzione delle Unità operative
semplici per la non autosufficienza, formate da personale già in servizio presso
le Ausl. Le unità operative dovranno avvalersi del supporto esterno, a titolo
non oneroso, delle Aziende ospedaliere, dei Policlinici, degli Istituti di
ricovero e cura a carattere scientifico e delle istituzioni o enti pubblici e
privati che hanno finalità sociali, sanitarie e assistenziali senza scopo di
lucro. Le Unità operative semplici per la non autosufficienza saranno tenute ad
elaborare un progetto di vita individualizzato per la persona non
autosufficiente, costituito da una serie di interventi specifici allo scopo di
prevenire e rimuovere le cause di emarginazione.
Antonio Satta dell'Udeur nell'emendamento presentato prevede di rimpinguare le
risorse del Fondo con una dotazione di 500 milioni di euro per l'anno 2007, 300
milioni di euro per l'anno 2008 e 200 milioni di euro per l'anno 2009 mentre
Maurizio Turco della Rosa nel Pugno propone un lieve aumento della dotazione del
Fondo destinandogli 52,5 milioni l'anno 2007 e 202,5 milioni per gli anni
successivi. L'emendamento dell'ulivista Riccardo Milana è volto a disciplinare
invece le finalità del Fondo. L?esponente dell'Unione propone che il Fondo dovrà
essere destinato a diversi scopi: erogare l'indennità di accompagnamento e di
comunicazione; potenziare la rete dei servizi ed erogare le prestazioni
assistenziali attraverso la realizzazione di progetti individuali per le persone
non autosufficienti; erogare titoli per la fruizione di prestazioni sociali ed
assegni di cura commisurati alla gravità del bisogno, nell'ambito di quanto
stabilito nel programma di assistenza definito in sede distrettuale, allo scopo
di garantire assistenza e sostegno ai soggetti non autosufficienti e migliorare
la vita di relazione e la comunicazione.
E ancora: erogare le risorse necessarie al pagamento della quota sociale a
carico dell'utente in caso di ricovero in una residenza sanitaria assistita o in
strutture similari anche a carattere diurno e sviluppare iniziative di
solidarietà, anche con l'intervento delle organizzazioni di volontariato e delle
organizzazioni non lucrative di utilità sociale, a favore delle famiglie nel cui
ambito sono presenti disabili, finalizzate ad agevolare il loro mantenimento
nell'ambito familiare. I livelli essenziali delle prestazioni
socio-assistenziali per le persone non autosufficienti e i relativi parametri -
si legge nella proposta emendativa di Milana - saranno definiti, entro tre mesi
dalla data di entrata in vigore della finanziaria, con decreto del Presidente
del consiglio dei ministri, d'intesa con la Conferenza unificata, acquisito il
parere delle Commissioni parlamentari competenti. (fonte: Superabile)
Fondo per il sostegno delle persone non autosufficienti, al fine di incrementare
il sistema di protezione sociale e di cura per le persone non autosufficienti.
Ecco cosa prevede la
proposta di legge presentata dal ministro per le Politiche per la Famiglia
Rosy Bindi nel testo appena assegnato alla commissione Affari sociali di
Montecitorio.
Il Fondo dovrà servire a: erogare l'indennità di accompagnamento; potenziare la
rete dei servizi ed erogare le prestazioni assistenziali attraverso la
realizzazione di progetti individuali per le persone non autosufficienti;
erogare titoli per la fruizione di prestazioni sociali ed assegni di cura
commisurati alla gravità del bisogno; erogare le risorse necessarie al pagamento
della quota sociale a carico dell'utente in caso di ricovero; sviluppare
iniziative di solidarietà, anche con l'intervento delle organizzazioni di
volontariato. I destinatari potenziali del Fondo sono rappresentati dalle
persone non autosufficienti, disabili totali e con disabilità severa, stimati
pari a circa il 2 per cento della popolazione complessiva, in buona parte ultra
sessantacinquenni.
Il Fondo dovrà essere finanziato da una imposta addizionale sui redditi delle
persone fisiche e delle società, graduata in relazione ai diversi scaglioni di
reddito e con la previsione dell'esenzione dall'imposizione per i redditi
medio-bassi. Al Fondo, inoltre, affluiscono le risorse destinate all'erogazione
ai soggetti beneficiari dell'indennità di accompagnamento e di comunicazione.
ROMA - Istituire, presso il ministero della Solidarieta`
sociale, il Fondo per il sostegno delle persone non autosufficienti e definire
livelli essenziali delle prestazioni socio-assistenziali per le persone non
autosufficienti e i relativi parametri entro tre mesi dall'approvazione della
proposta di legge. Questi i principali obiettivi dell'iniziativa legislativa
presentata dagli esponenti dell'Ulivo Katia Zanotti e Mimmo Lucà e assegnata
all'esame in sede referente della commissione Affari sociali.
La proposta di legge riprende il testo unificato licenziato a larghissima
maggioranza dalla Commissione Affari sociali della Camera dei deputati nella
precedente legislatura che prevede diverse destinazioni del Fondo. Lo strumento
servirà infatti a: erogare l'indennita` di accompagnamento e di comunicazione;
potenziare la rete dei servizi ed erogare le prestazioni assistenziali
attraverso la realizzazione di progetti individuali per le persone non
autosufficienti; erogare titoli per la fruizione di prestazioni sociali ed
assegni di cura commisurati alla gravita` del bisogno, nell'ambito di quanto
stabilito nel programma di assistenza definito in sede distrettuale, allo scopo
di garantire assistenza e sostegno ai soggetti non autosufficienti e di
migliorare la vita di relazione e la comunicazione.
E ancora sarà destinato a erogare le risorse necessarie al pagamento della quota
sociale a carico dell'utente in caso di ricovero in una residenza sanitaria
assistita o in strutture similari anche a carattere diurno e a sviluppare
iniziative di solidarietà, anche con l'intervento delle organizzazioni di
volontariato. Tra le altre cose il testo prevede che il ministro della Salute
provveda, nell'ambito delle risorse destinate alla ricerca biomedica derivanti
dall'1 per cento del Fondo sanitario nazionale dedicato alla ricerca di base e
applicata dell'Istituto superiore di sanità, degli istituti di ricovero e cura a
carattere scientifico e delle regioni, ad individuare prioritari ambiti di
ricerca dedicati in particolare alle patologie croniche degenerative.
Il Fondo sarà finanziato da una imposta addizionale sui redditi delle persone
fisiche e delle società, graduata in relazione ai diversi scaglioni di reddito e
con la previsione dell'esenzione all'imposizione per i redditi medio-bassi. Si
propone quindi "un patto di solidarietà" che coinvolga tutti i cittadini a
fronte di un rischio prevedibile come quello della non autosufficienza.
ROMA - Si differenziano in particolare sulle modalità di
finanziamento del Fondo sulla non autosufficienza le otto iniziative legislative
al vaglio della commissione Affari sociali di Montecitorio. Due proposte di
legge, quelle promosse Katia Zanotti dell'Ulivo e dal ministro Rosy Bindi,
prevedono per il finanziamento infatti l'adozione di una nuova imposta
addizionale e l'impiego delle risorse destinate all'erogazione delle indennità
di accompagnamento e di comunicazione, che rimangono inalterate; una pluralità
di finanziamenti derivanti dal contributo di solidarietà ex legge n. 311 del
2004, da contributi della comunità europea e di privati e dalle somme
attualmente stanziate per gli assegni di accompagnamento e disabilità sono
presenti invece nella proposta di iniziativa popolare, in un altro testo
presentato da Katia Zanotti e in un'iniziativa a firma di Pino Sgobio del Pdci.
E ancora l'istituzione di una nuova assicurazione obbligatoria è parte
integrante della proposta avanzata dall'azzurro Domenico Di Virgilio mentre
l'introduzione di un contributo di solidarietà è la ricetta di Carla Castellani
(An) per garantire risorse al Fondo. Non solo. Tra le misure promosse per i
finanziamenti ci sono anche la previsione di un contributo per la non
autosufficienza a carico dei titolari della tessera sanitaria, presente
nell'iniziativa leghista che vede come primo firmatario Massimo Garavaglia e
l'utilizzo di una quota del gettito dell'8 per mille e di contributi privati, in
un altro testo proposto dallo stesso deputato del Carroccio; stanziamenti
obbligatori a carico di Stato, province ed enti locali infine nella proposta di
legge depositata alla Camera da Luca Volontà dell'Udc.
Ieri è intanto proseguito l'esame dei provvedimenti e la commissione ha disposto
l'abbinamento dell'esame della petizione promossa da numerosi cittadini che
chiedono l'istituzione di un sistema di protezione sociale e cura delle persone
anziane non autosufficienti e delle varie proposte legislative in campo, ultima
delle quali in ordine di arrivo quella del ministro per le Politiche della
famiglia Rosy Bindi.
L'ulivista Zanotti, che ha illustrato le diverse proposte, ha anche ricordato
come l'obiettivo centrale della discussione sia quello di rafforzare i diritti
soggettivi delle persone non autosufficienti, rendendo esigibile il diritto alla
prestazione. La parlamentare dell'Unione ha ricordato che alcune delle
iniziative sono volte a promuovere una disciplina dei livelli di assistenza per
i soggetti non autosufficienti, la cui definizione puntuale è affidata a seconda
del testo: ad un successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri;
ad un Piano nazionale nel campo della non autosufficienza, ad un decreto
legislativo del Governo. Altre proposte sono indirizzate soprattutto a
finanziare interventi per favorire l'inserimento sociale dei soggetti con
disabilità o ancora a promuovere l'innovazione tecnologica nel campo del
sostegno alle persone disabili.
L'esponente dell'Ulivo ha infine ricordato "la grande sensibilità registrata sul
tema della non autosufficienza dalla Commissione, incalzata anche da una
pressione dei sindacati e delle diverse associazioni", e ha voluto sottolineare
l'esigenza di mantenere un raccordo forte con le proposte di legge di iniziativa
popolare presentate nel corso della precedente legislatura. (fonte:
Superabile)
(27 settembre 2006)
pagine dedicate:
Fondo nazionale non autosufficienza ordine del giorno