21 maggio 2008
TORNANDO A QUELLA FAMOSA E TANTO VITUPERATA ICONA: CONTENUTI PER UNA RIFORMA DEL CONTRASSEGNO DISABILI SECONDO CRITERI DA MODELLO EUROPEO.
di Lucia Valenzi* e Claudio Roberti
* Docente di Storia Contemporanea all' Università " Federico II " di Napoli ed autrice di vari studi e saggi, disabile, esperta circa la disabilità, in particolare nei rapporti con la P. A. e rispetto alla questione femminile.
Recepire la CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI delle persone disabili e la propedeutica CARTA EUROPEA DEI DIRITTI significa mettere in atto una serie di riforme di portata complessiva ed articolata. Nel caso del nostro paese (come molto sovente altrove) tale impegno inevitabilmente deve apportare alcuni perfezionamenti tematici nella COSTITUZIONE e da qui indurre a la modifica (talvolta radicale) di molte normative di profilo nazionale e regionale. Si tratta di un lavoro ambizioso e di notevole portata , rispetto al quale non vediamo serie premesse – condizioni politiche e culturali affinché si possa sostenere che tale percorso si inizi > avvii a compimento. In ogni caso è importante iniziare produrre sollecitazioni su tali contenuti. Fare almeno questo significa essere al passo con le necessità imposte da una svolta epocale; saper esprimere saperi in termini di geopolitica - geocultura anche rispetto ai temi della disabilità. Evidentemente, fra le persone disabili del nostro paese vi sono tecnici dotati di questi strumenti, malgrado troppo sovente queste risorse vengono accuratamente ignorate e / o mal – sotto utilizzate.
Forse può essere utile stimolare un possibile percorso virtuoso partendo da uno degli aspetti più fra i più “ semplici “ e lineari ; concretamente attinente alle questioni inerenti l’ esercizio della qualità della vita quotidiana delle persone disabili: la necessità di tornare su quella famosa e tanto “ vituperata “ icona definita come CONTRASSEGNO PER LA CIRCOLAZIONE E LA SOSTA PER LE PERSONE DISABILI (vedi su questo tema altro intervento).
Per rispondere ad un minimo di contestualizzazione, questo contributo vuole proporre un approfondimento di quanto avviato in un ddl della passata legislatura rivolto alla modernizzazione nelle pubbliche amministrazioni (vedi testo). Trattiamo di un provvedimento mai emanato, definibile migliorativo rispetto alla situazione precedente, malgrado sostanzialmente insufficiente.
Di conseguenza, qui muoviamo dal presupposto che occorre altro, sia rispeso a quanto esiste che a quanto prospettato.
Molti dei contenuti che seguono sono stati mutuati da approcci organizzativi in vigore da tempo presso altri stati dell’ U. E. e modellati alle specificità del contesto italiano.
Inoltre poniamo in rilievo che, a riprova di quanto sopra anticipato, i contenuti posti di seguito dimostrano come - perché è indispensabile rendere al “ Contrassegno “ quei significati funzionali in ottemperanza con i contenuti della sopra citate “ CONVENZIONE e CARTA “.
Premessa specifica;
Per arrivare ad una riforma funzionalmente esigibile ed efficiente del Contrassegno Disabili, è innanzi tutto indispensabile assumere come logo – base il modello Raccomandato dalla U. E. A tal proposito, sarebbe fondamentale che la U E si esprimesse con uno strumento giuridico di accompagno , da rendere indirizzi che inneschino anche qui il principio di omogeneità e rispondano a quelle necessità che verranno elencate di seguito.
Acquisito questo passaggio, esso deve essere accompagnato da azioni culturali vertenti a superare taluni travisamenti legati ad una notoria controversia – distorsione riconducibile al concetto e la rappresentazione sociale della disabilità. Con questo ci riferiamo a note prese di posizione dall’ effetto immobilizzante , già definite come iconoclaste (vedi ad altro intervento).
Esaudito questo passaggio, si deve procedere verso quegli accorgimenti organizzativi di supporto per dotare detto strumento di efficienza per l’ utenza e controllo da parte delle varie istituzioni. Infatti, l’ attuale situazione del contrassegno disabili italiano è cosi calcificata: un atto amministrativo vecchio, perché povero di strumenti organizzativi e preda di derive sottoculturali. Oggi queste due questioni stanno producendo l’ effettivo declino di questo importante diritto. Sono tanti….troppi i casi di parcheggi riservati impunemente non rispettati, multe comminate con criteri a soggetto, sovente favoriti da notori motivi di cassa. Tutto ciò è identificabile in termini di potere dell’ arbitrio , arbitrio del potere. Calando tale tratto in quella che è la nostra realtà sociale, esso sta producendo un ulteriore elemento di spinta verso la marginalità, delineando l’ ennesimo diritto inesigibile.
Però non basta analizzare l’ esistente, sarebbe ora di produrre nuovi modelli. Ecco che da qui organizzazione significa anche rigore a tutela di tutti. Un presupposto da tradurre in un quadro di regole articolate in forma integrata.
Qui di seguito poniamo in rassegna una sequenza di 12 articoli in forma di regolamento , tecnicamente utilizzabili anche come emendamenti. Dove ravvisiamo la necessità seguono dei commenti analitici al fine di intenderne le motivazioni.
Contenuti tramutati in forma di norme e relative motivazioni :
1) Il modello – logo deve recare caratteristiche tali da non poter essere contraffatto e / o essere sostituito da riproduzioni falsanti o espedienti analoghi. Tali accorgimenti vanno mutuati da quelli in uso per banconote – prodotti bancari.
Nei casi di disabilità scientificamente certificabili come irreversibili – stabilizzate /
progressive, si emette un tipo di contrassegno non soggetto a scadenza temporale. Per
queste fattispecie , in ottemperanza per analogia con la Legge 326 / 03 Art. 42 C. 7,
viene soppresso il citato rinnovo. Per questi resta il solo istituto di reiterazione da
duplicato per smarrimento – deterioramento;
Motivazioni punto 1: la prima questione risponderebbe ad un problema serio molto
sentito da più parti e la seconda richiamerebbe ad un assunto razionale, deducibile
dagli ICF dell’ OMS, ma innanzi tutto dal buon senso;
2) Occorre una diversificazione identificativa – cromatica che permetta di distinguere il modello in uso alla persona disabile intenta prevalentemente nel ruolo di guidatore, da quello in uso alla persona disabile recante esclusivamente il ruolo di passeggero. Ovvero, all’ atto del rilascio, il titolare deve dichiarare se è guidatore di veicolo con adattamenti ai comandi. Motivazione punto 2 : tale accorgimento servirebbe a discernere la prima tipologia dalla seconda, perché è più probabile (dato rilevato dalle autorità di PP SS) che nel secondo caso si verificano forme diffuse di abuso;
3) In ottemperanza alle competenze di cui alla riforma del Titolo V della Costituzione (Federalismo) , il Contrassegno Disabili deve essere rilasciato dalle Regioni, nella fattispecie amministrativa degli Assessorati con deleghe ai Trasporti – Mobilità. Essi istituiscono una banca dati meccanizzata e predisposta a controlli di tipo nazionale da parte dei vari Organi di Polizia. Tale predisposizione dovrà essere recepita dalle Regioni e messa a regime entro un anno dall’ approvazione del presente regolamento. I Comuni conservano le competenze in materia di affissione della segnaletica stradale. Entro 15 mesi dall’ entrata in vigore del presente regolamento i Comuni istituiscono le mappe comunali dei parcheggi riservati per disabili. Dette mappe dovranno tracciarne la dislocazione urbana secondo tre tipologie di parcheggi: per visitabilità urbana – rurale a referenti universali, per riserva domiciliare personalizzata , per riserva da lavoro personalizzata;
4) La banca dati di cui alle competenze delle Regioni, deve essere pre- disposta affinché possa essere utilizzata anche per controlli da interscambio di informazioni a livello di U. E. La banca dati di cui alle competenze dei Comuni deve essere disponibile come da quadri informativi di livello nazionale, internazionale. Alle rispettive banche dati delle Regioni e dei Comuni, eccetto che per le informazioni sensibili, è dato accesso internet (sul web). Motivazioni punti 3, 4: oltre alle ragioni da assetto istituzionale già citate, una banca dati regionale a predisposizione di livello europeo , semplifica, velocizza e rende omogenee le informazioni, aprendole a forme di servizi dovuti e necessariamente demandabili a controlli integrati. Anche qui si evidenzia come l’ attuale assetto sia particolarmente arcaico perché fonda su compartimenti frantumati e stagni. I controlli nazionali (verso / fra comuni) sarebbero particolarmente macchinosi e lenti. Quelli internazionali sarebbero di fatto quasi impossibili perché legati a procedure da rogatoria internazionale….. Da qui derivano molti dei disservizi – arbitri ed abusi notoriamente diffusi in forma stabile. Per quanto attiene alle competenze attribuite ai Comuni, esse permetterebbero la formulazione ed il controllo di piani urbanistico - territoriali in forma armonica. Questo si traduce nel fatto che anche in tale ambito si renderebbe possibile un monitoraggio di ogni situazione particolareggiata. Ad esempio, in tal modo si potrebbe conoscere preventivamente dove vi sono parcheggi riservati, discernendoli secondo la loro tipologia. In tale ambito questo semplificherebbe le attività della vita quotidiana delle persone disabili, italiane e straniere.;
5) Ogni modello di contrassegno deve essere corredato di un tesserino dotato di chip- apparato elettronico da utilizzarsi per gli accessi alle ZTL dotate di vigilanza meccanizzata. Il citato chip – apparato deve avere criteri di accesso universali , convertibili per profili internazionali. Motivazioni punto 5: negli attuali assetti, le ZTL predisposte presso Comuni diversi da quello del rilascio del contrassegno, innescano gravi limitazioni di profilo Costituzionale e / o secondo le Convenzioni U E e con altre nazionalità a cui si estendono taluni benefici.
Stando ai Trattati dell’ U E, si tratta di fatto di gravi limitazioni – vessazioni perpetuate a danno della libera circolazione dei cittadini (disabili). Infatti, è notorio che oggi presso molte ZTL di vari Comuni si accede solo previo preavviso verso i VV UU di almeno 24 h. Detto francamente, dovrebbe essere di facile comprensione il fatto che tale usanza costituisce un assurdo ed anacronistico appesantimento burocratico; di fatto si rivela per essere una pratica inaccettabile per le persone disabili e chi si accompagna ad esse. Alla luce della Costituzione e delle norme del diritto internazionale , lede un aspetto essenziale dei diritti soggettivi dei cittadini non
sottoposti a restrizioni di profilo penale: la libertà di muoversi. Perché una persona
disabile deve avvertire almeno 24 h prima se desidera andare a prendere un caffè nel
centro di Roma , Firenze etc?.....Se non conoscessimo “ le buone ragioni - pratiche “
che reggono questo stato di cose potremmo parlare di schizofrenia burocratica…..
E’ evidente che detto stato di cose sarebbe materia di contenziosi a vari livelli, ma
questo è occluso per questioni d rappresentanza politica di cui accenneremo in
conclusione;
6) Nei casi di insufficienza di parcheggi riservati ai disabili e / o di occupazione indebita di questi ultimi, nel rispetto dell’ esercizio di tale diritto, nelle more è consentito lo scorrimento presso i parcheggi a pagamento. Al fine di prevenire e contenere tale fenomeno, il personale preposto al controllo dei parcheggi a pagamento deve estendere tale vigilanza anche ad i parcheggi riservati per disabili, elevando contravvenzioni e provvedimenti di rimozione forzata a carico dei trasgressori; Motivazione punto 6: tale espediente strategico è pensato per dare una risposta pragmatica al costume incivile e troppo sovente sistematico nell’ occupazione dei parcheggi riservati per disabili. Questo provvedimento attualmente è praticato da alcuni Comuni a mezzo delibere ed i benefici ricavati meritano attenzione;
7) Nel caso in cui avvenga un utilizzo del contrassegno in assenza del titolare, devono essere elevate contravvenzioni a carico del titolare del contrassegno e a carico dell’ automobilista sorpreso nell’ infrazione. La contravvenzione potrà essere elevata nei casi in cui il titolare non sia presente nelle vicinanze del luogo preposto, ovvero non sia contestualmente identificabile in tempi ragionevoli. Nei casi di uso reiteratamente scorretto si procederà al ritiro del Contrassegno ed ad una sua sospensione;
8) Nei casi un cui vi sia divieto temporaneo alla circolazione, è consentito l’ utilizzo illimitato del contrassegno nei casi in cui la persona disabile sia nel veicolo. Nei casi in cui un autista – accompagnatore si rechi a prelevare una persona disabile, il corrispondente contrassegno può essere utilizzato. Nell’ accezione generale, in caso di controlli non deve essere comminata contravvenzione. Nei casi dubbi inerenti questa fattispecie, qualora le Autorità di Polizia ne ravvisino la necessità, si procederà come di seguito: entro le 24 h il titolare del contrassegno e l’autista – accompagnatore dovranno recarsi presso le autorità di Polizia che hanno effettuato il citato controllo per formalizzare di concerto quanto dichiarato in precedenza. Nel caso ciò non avvenga, si procederà ad elevare contravvenzioni come da punto 7;
9) Nelle operazioni di imbarco verso le isole sottoposte a limitazioni di traffico , il titolare del contrassegno deve essere presente nel veicolo, tale presenza deve risultare dai vari controlli viari in contesto insulare e reiterata per le corrispondenti operazioni di imbarco dalle isole. Nel caso si riscontrino infrazioni, valgono i provvedimenti in precedenza enunciati con le aggravanti del caso;
10) Usi illegittimi del contrassegno , se ripetuti cumulativamente più di tre volte in un anno, devono provocare il suo ritiro per anni tre e la decurtazione di punti 3 dalla patente di tutti coloro che si rendono protagonisti dell‘ abuso; Motivazioni punti 6 / 10: si tratta di sbarramenti preventivi – repressivi necessari nel contesto italiano, metodi indispensabili per fare in modo che gli abusi non occludano i nostri diritti, rendendoli inesigibili. Motivazioni punti 7 / 10 : si tratta di una serie di articolazioni indispensabili per tutelare l’ esigibilità i nostri diritti, rendendoli sostenibili in un quadro di tutela del bene comune;
11) I luoghi pubblici ed i luoghi privati di interesse pubblico dotati di spazi carrabili, devono dotarsi di una riserva di posti per il parcheggio di autoveicoli guidati da automobilisti disabili, detta riserva può essere anche a scorrimento e deve essere rivolta esclusivamente ad automobilisti disabili muniti di contrassegno e simultaneamente alla guida di un veicolo con adattamenti ai comandi;
12) Il modello – logo di contrassegno adottato dovrà essere conforme alle normative sulla
riservatezza degli atti amministrativi.
Ogni parte scritta del documento in questione sarà espressa utilizzando almeno due
degli idiomi ufficiali della U E.
Qualche conclusione
Il vedere seriamente - positivamente conclusa la faccenda contrassegno risponde ad una speranza più che ad un idea fondata razionalmente. Tale posizione non può esimersi dal pensare anche ad altre surreali svolte; quelle approfondite in un precedente e già citato intervento. Si tratta una faccenda retriva e falsamente risolutiva. Una posizione erroneamente subita con fatalismo e / o sottovalutazione. Di contro, essa sarebbe da affrontare in vari modi e livelli…..
Osservando ciò che emerge dai dati ISTAT sul pesante stato in cui desta la disabilità in Italia (vedi intervento a tema) , sarebbe quanto meno strano se proprio la faccenda contrassegno potesse distinguersi per virtù di modernizzazione e corretta lungimiranza da sistema mondo…..
Dai contenuti passati qui in rassegna si possono ricavare vari indici: a) anche il cosi detto…. “ contrassegno “ rientra fra quelle misure di supporto per una vita indipendente auto > determinata – gestita; b) dai citati contenuti si evidenzia che almeno qui potremmo renderci la vita più semplice, nel rispetto delle regole del bene comune; c) invece la realtà ci dice che prevale l’ immobilismo politico, condizionato da posizioni (residuali) di natura cervellotico – patologiche; d) questa vicenda, letta nel suo insieme, dimostra ancora una volta che nel nostro paese i bisogni – istanze delle persone disabili comuni SONO PRIVE DI RAPPRESENTANZA POLITICA. E’ palese che tale tratto è diffuso in forma di sistema e pertanto investe ogni tipologia ed ordine di questioni. Le motivazioni sono chiare e note, almeno per chi vuole vederle / non ha interesse a far finta che non esistono e /o a travisandole – minimizzandole !…...
E’ chiaro che in questo quadro le soluzioni – svolte verso il mutamento appaiono marcatamente complesse, malgrado non impossibili.
Le possibilità , qui come altrove, si estrinsecheranno quando si avrà la volontà – capacità di dispiegare vera azione coesa ed organizzata.
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Vedi altri articoli di Claudio Roberti:
- percorsi di vita indipendente
- dati ISTAT sulla disabilità italiana 1
- dati ISTAT la chiave di volta 2
- dati ISTAT Organizzazioni no-profit 3