PROGETTO PERSONALE

 

Che cos'è un progetto  di Vita Indipendente

È la sperimentazione individuale di un percorso di autogestione dell'assistenza personale. 

Scopo del progetto

Avviare e/o garantire nel tempo assistenza personale autogestita, un'innovativa forma di assistenza alla persona con grave disabilità, prevista nell'art. 39, comma 2 lettera l-ter della legge 104/92 (in seguito ad una modifica introdotta dalla legge 162/98) come "programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta", ossia direttamente dall'utente del servizio.

Nei paesi dell'Europa Settentrionale è già ampiamente sperimentata e diffusa. È considerata il principale strumento per la "Vita Indipendente" delle persone con grave disabilità, annoverata dalla Comunità Europea tra le buone prassi perché favorisce la parità di opportunità, offre strumenti per una piena integrazione sociale, permette alla persona con grave disabilità di condurre una vita al pari degli altri cittadini, superando per mezzo dell'assistente personale molti degli handicap posti dalla propria disabilità.

Destinatari  del servizio

Il servizio è rivolto a persone con gravi e gravissime disabilità, non superabili attraverso ausili tecnici, che necessitano e richiedono di gestire in prima persona la propria assistenza.

Tipologie di interventi

Gli interventi sono personalizzati e finalizzati alle necessità individuali, e permettono di compiere le azioni che la disabilità impedisce. Comprendono la cura della persona, l'aiuto domestico, la mobilità in casa e fuori, al lavoro e nel tempo libero, con un mansionario individuale  concordato direttamente con l'assistente o gli assistenti personali assunti.

Modalità di accesso

La richiesta va presentata al proprio Comune di residenza e/o al Settore sociale della propria ULSS.

Alla domanda si devono allegare:

la certificazione d'invalidità rilasciata dalla commissione di prima istanza

la certificazione dello stato di handicap in "situazione di gravità", come previsto dall'art. 3 comma 3 della legge 104/1992. 

Il progetto, oltre ai dati personali, deve contenere un'autovalutazione dei bisogni in termini di:

- numero di  ore di assistenza necessaria,

- numero di ore di servizio richiesto (oggi     significativamente inferiore ai bisogni),

- costo orario previsto,

- importo totale del finanziamento annuale stimato.

Una Unità Operativa Distrettuale UOD, o l’U.V.H. (Unità di Valutazione Handicap) oppure il Comune valuta le domande e i progetti individuali e  ne decide l'approvazione e i criteri di verifica.

Modalità del servizio

Le persone con disabilità cui è stato approvato il progetto individuale per un certo monte-ore di assistenza da gestire, possono assumere uno o più assistenti personali con regolare contratto di lavoro. Mansioni, orari, modalità, tipo di contratto e retribuzioni sono concordate direttamente tra l'utente del servizio, divenuto così datore di lavoro, e gli assistenti.

Gli assistenti possono essere persone di diverse età, disponibilità e capacità. Non è richiesta una formazione professionale. Ogni utente provvede alla formazione del proprio assistente in base alle esigenze. Per garantire la libertà di scelta degli assistenti personali, soddisfare le domande e contenere i costi orari offrendo stipendi adeguati, non è possibile fare riferimento solo a strutture accreditate.

La qualità del servizio è comprensibilmente garantita direttamente dall'utente che, se non soddisfatto, può, nei termini di legge, interrompere il rapporto di lavoro e assumere un altro assistente. A loro volta gli assistenti scelgono come, dove e con chi lavorare e quando licenziarsi,  in un libero rapporto di lavoro.

  

Nell’agosto 2002, grazie al costante lavoro dell’Associazione Consequor e F.I.S.H. Piemonte, e all’Assessore alle Politiche Sociali regionale Mariangela Cotto, in Piemonte viene pubblicata la Delibera che da il via alla “Sperimentazione di progetti di vita indipendente” a fronte di uno stanziamento di 1.000.000 di € espressamente destinati ai singoli progetti.

Il 2004 è l’anno che vede realizzati e finanziati 75 progetti in tutto il Piemonte, che, grazie al rifinanziamento della Regione Piemonte aumentato di 500.000 € previsto per l’anno 2005, porterà nell’anno corrente il numero dei progetti finanziati a 100.

 

 

l’assistenza personale autogestita

I principi della Vita Indipendente per le persone  con  disabilità, indipendentemente dal fatto che possano essere considerate gravi o gravissime:

I soli veri esperti sulla disabilità sono le stesse persone con disabilità;

- tutte le persone con disabilità hanno diritto di scegliere autonomamente come vivere, dove vivere, con chi vivere;

- ogni persona disabile che riceve risorse economiche dallo Stato o altri enti, deve poter scegliere autonomamente la maniera di impiegarle e chi assumere per l’assistenza personale;

- le persone con disabilità devono essere titolari degli stessi diritti e delle stesse opportunità di tutti gli altri cittadini.

 

L'Assistente  Personale è il più importante ausilio di cui le persone con disabilità necessitano per la loro libertà e per uscire dalla condizione di subalternità. In moltissimi casi l' A.P. rappresenta la condizione senza la quale è impossibile parlare di uguali diritti e di autodeterminazione e grazie alla quale istituti, luoghi speciali e segregazione domestica diverrebbero inutili. E' una figura professionale nettamente diversa da quel che è oggi in Italia l'assistente domiciliare, sia per formazione che per metodi di assunzione e di gestione. Si parla infatti di persone preparate a rispettare i principi della V.I., tutelate da regolari contratti, assunte in forma diretta dalle persone con disabilità, istruite dalle stesse persone con disabilità a svolgere le funzioni con esse pattuite. Soltanto rispettando queste indicazioni è possibile organizzare l'A.P. in modo da consentire la massima libertà di scelta, e quindi a rendere possibile ad ognuno di noi che utilizzi questi servizi il poter scegliere: da chi farsi aiutare, come farsi aiutare, quando farsi aiutare."

L’assistenza personale autogestita permette alla persona con grave disabilità di operare le scelte che riguardano la propria vita quotidiana: alzarsi, vestirsi, lavarsi, andare in bagno, uscire, mangiare, vedere amici, lavorare, studiare, viaggiare,  divertirsi.

Ciò significa avvicinarsi ad una vita di pari opportunità rispetto alle persone senza disabilità, per le quali questo tipo di scelte sono scontate.

“Vita Indipendente”, in letteratura internazionale “Independent Living”, è un modo di pensare e movimento internazionale di persone con disabilità che opera per pari opportunità, rispetto di sé stesse e autodeterminazione. Persone  che chiedono di essere cittadini come tutti gli altri con gli stessi diritti e doveri delle persone senza disabilità. Perché ciò sia possibile sono necessarie accessibilità architettoniche e assistenza personale per diminuire la dipendenza della persona con disabilità e le dipendenze che crea a chi gli sta vicino.

L’assistente personale è il migliore ausilio di cui una persona con grave disabilità fisica necessita per poter essere protagonista della propria vita. Permette alle persone con disabilità di vivere a casa propria,  allontanando inaccettabili e pur costose soluzioni di istituzionalizzazione e di ricoveri. E’ quindi un fondamentale strumento per favorire la domiciliarietà.

Apre spazi di libertà non solo per le persone con disabilità ma anche per le loro famiglie, libere di vivere insieme, ma senza l’onere assistenziale obbligatorio e continuativo, scardinando dipendenze reciproche e permettendo ai familiari di ridisporre della loro vita. E’ una propositiva soluzione per sostenere la famiglia.  

Permette alla persona con disabilità di vivere a casa propria, frequentare molti degli stessi posti delle persone senza disabilità, utilizzare mezzi pubblici, vivere situazioni, svolgere attività lavorative, essere parte attiva della società. E’ quindi un nuovo strumento di integrazione sociale. 

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