ARCHIVIO PRIMO PIANO - ARTICOLI 2006

 

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21 dicembre 2006

  Piergiorgio Welby è morto

La sofferenza di Piergiorgio è finita questa notte. Si chiude la sua storia ma molti sono gli interrogativi che ancora rimangono aperti: solo ieri il Consiglio Superiore della Sanità dichiarava che "le cure che mantengono in vita non si possono considerare accanimento terapeutico". La questione sull'eutanasia aperta tuttora tiene divisi i pensieri degli italiani, indistintamente, che si tratti di dottori, politici, cittadini. Ma se si pensa alle persone che sopravvivono grazie ad una macchina ma che sono impossibilitate ad esprimersi, che sono incoscienti e non possono comunicare la loro volontà di vivere o morire, il dramma è ancora più atroce ed evidente. Se volete esprimere la vostra opinione scrivetela ed inviatecela, la pubblicheremo qui o in uno spazio dedicato, sarà un modo per confrontarsi su questa difficile materia priva ancora di ogni elemento legislativo ma bisognosa di un chiaro riconoscimento.

redazione Consequor: info@consequor.it ; webmaster@consequor.it

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13 dicembre 2006

Ratificato all'ONU il Documento sui diritti delle persone disabili.

Dopo 8 sessioni di lavoro, ben 5 anni, trovato l’accordo sul testo elaborato dalla Commissione ad hoc d'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per la convenzione internazionale sui diritti delle persone disabili.

La convenzione arriva al termine di anni di negoziati e sarà adottata per consenso da 192 paesi membri dell’ONU.
Si tratta del PRIMO GRANDE TRATTATO SUI DIRITTI UMANI DEL XXI SECOLO ratificato il 13 dicembre scorso sotto l’egida del Segretario Generale dell’ONU Kofi Annan, ed entrerà in vigore dopo la ratifica di almeno 20 Paesi.

Dal documento, circa 50 articoli, emerge l’intento di promuovere, proteggere e garantire il totale rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali dei disabili, puntando sul rispetto della loro dignità di persone.
Per la prima volta, si tenta di eliminare radicalmente qualsiasi forma di discriminazione culturale nei confronti delle persone disabili. E, secondo quanto recita il testo ONU, “i Paesi firmatari dovranno evitare pratiche discriminatorie al loro interno nei confronti di persone con disabilità e dovranno assicurare loro l’inserimento completo nelle società garantendo pari opportunità.”

La prossima tappa - anch'essa quanto mai attesa - è a questo punto quella della ratifica e implementazione da parte dei 192 Stati membri dell'ONU e quella dell'entrata in vigore della Convenzione la quale, vale la pena ricordarlo, scatterà dopo che almeno 20 Paesi avranno fatto proprio l'importante documento".

Ecco il link al testo integrale (in inglese).
 

 

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1 dicembre 2006

TORINO - Il Centro Servizi CSV Idea Solidale e la Consulta per le persone in difficoltà C.P.D. organizzano tre giornate dedicate ai disabili, tra convegni, vetrina della solidarietà con l'insieme di associazioni (anche noi di Consequor insieme a DATARC), comicità con David Anzalone e Dolcenera che parteciperanno anche allo spettacolo teatrale conclusivo al  Teatro Piccolo Regio la sera del 3 dicembre. Il programma è consultabile sul sito www.3dicembre.it .

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20 novembre 2006

TORINO - Il prossimo 25 novembre si terrà il secondo incontro di Pianetabile (www.pianetabile.it) sul tema della Vita Indipendente, presso l'Associazione Ideasolidale in Corso Novara 64. Nell'incontro verrà presentato il documentario "Pinocchio una storia vera" realizzato con il regista Andrea Icardi, che ha partecipato il Film Festival di Torino ed al Salus Film Festival di Terni.

Programma:
13.30
Benvenuto e presentazione dell'incontro
Presentazione del documentario "Pinocchio è una storia vera" da parte del regista Andrea Icardi e  proiezione
14.30
Dibattito e relazione di Giancarlo Posati sulla Legge 162/98 e la Vita Indipendente
Intervento di Carlo Mariano Sartoris – architetto e scrittore: “Prevenzione e reinserimento post trauma”
15.30
Dimostrazione sull’utilizzo di FaceMouse da parte dell’ing. Simone Soria
16.45
Coffee break offerto da ASTRATECH
Distribuzione gratuita zainetti COLOPLAST contenenti il dvd “Pinocchio è una storia vera” e altro materiale
Carlo, Gabriele (autore di: Kamasutra dei disabili) e Santina ci vendono le loro pubblicazioni. Santina
espone alcuni dei suoi dipinti
17.00
Intervento di Santina Portelli – psicologa e pittrice: L'indipendenza: una meta da raggiungere, come?
“Dall'assistenza all'esistenza, dall'esistenza a condividere esistenza”
17.30
"Donne, disabilità e vita indipendente", relazione della dott.ssa Carla Castagna
18.15
Saluti e ringraziamenti

scarica la locandina (formato Pdf)

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27 ottobre 2006

Disabilità e vita indipendente: a Udine nasce una nuova “Sfida”

UDINE - Si tratta della prima impresa sociale a servizio delle persone disabili e delle loro famiglie creata da disabili (i tre soci fondatori). Mission dell'agenzia è quella di promuovere la pratica della vita indipendente tra le persone disabili e tra tutti coloro che, per una ragione o per l'altra, si trovino nello stato di dover chiedere assistenza per svolgere le normali operazioni della vita quotidiana. L'agenzia diffonderà sul territorio la pratica della vita indipendente mettendo in campo soluzioni ai principali problemi che i potenziali beneficiari di questa filosofia si trovano ad affrontare. Per questo, la nuova cooperativa si muoverà sostanzialmente su due canali di attività: la formazione degli assistenti personali o badanti e degli stessi disabili (che devono imparare ad adattarsi l'uno all'altro) e la consulenza alle persone con disabilità su tutti i temi che riguardano l'autonomia, l'occupabilità e l' imprenditorialità.

"L'esperienza della cooperativa nasce da una presa d'atto della situazione di estrema difficoltà, per i disabili della nostra zona e in generale in tutta Italia, a reperire assistenti personali qualificati" commenta Stefano Baldini, uno dei soci fondatori. "Non è semplice assistere un disabile, e non è semplice per il disabile adattarsi all'assistente" continua Baldini. L' assistente personale è, di fatto, un prolungamento del disabile e un anello di congiunzione che lo ricollega alla vita quotidiana e gli ridona l'autonomia. Una formazione adeguata per gli assistenti spesso non esiste, la persona impara direttamente "sul campo", con tutte le problematiche di relazione che questo comporta. Molto è legato alla predisposizione e alla buona volontà dell'assistente a integrarsi nella quotidianità del disabile. La nostra cooperativa nasce dalla volontà di far diventare impresa ciò che prima era una semplice attività di passaparola: il nostro presidente, Roby Margutti, persona di riferimento in regione per la vita indipendente, riceveva da amici e conoscenti decine di richieste di aiuto per trovare gli assistenti personali "giusti". Una situazione che, da solo, Margutti, anche lui disabile grave, non riusciva più a gestire. Allora ci siamo chiesti: perché non creare un vero e proprio servizio di consulenza e formazione?".

La cooperativa "La sfida" mira dunque a formare assistenti personali e disabili organizzando corsi sia in Italia sia all'estero. Grazie alla collaborazione con un gruppo di italiani attivi in Romania legati ad un centro Caritas locale e vista la maggiore predisposizione dei rumeni a svolgere questo tipo di attività, verranno svolti direttamente in Romania dei corsi per assistenti personali, con l'obiettivo di far arrivare poi i formati in Italia sulla base delle richieste delle famiglie. Un servizio che diventa dunque anche regolazione dei flussi migratori.

Ma "La sfida" non è solo formazione. La cooperativa mira infatti a fornire al disabile un servizio a 360 gradi. Attraverso consulenza telefonica, telematica (via email e videoconferenza con webcam) la nuova onlus offre infatti aiuto nel reperimento e selezione di assistenti personali e badanti; informazione sulla normativa in favore delle persone con disabilità, consulenza sull'inserimento lavorativo, sulla mobilità delle persone disabili e sulle barriere architettoniche; informazioni su sport per disabili, turismo accessibile, riabilitazione; organizzazione di attività di socializzazione per persone disabili, verifica dell'accessibilità dei siti web pubblici e privati.

"Attraverso convenzioni con gli enti pubblici, puntiamo a creare dei veri e propri Servizi di consulenza per i disabili con costi notevolmente più bassi per le amministrazioni pubbliche e nessun aggravio economico sulla persona disabile" commenta Baldini

Fonte: Superabile

 

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26 agosto 2006

La Commissione ONU approva la Carta sui diritti dei disabili

NAZIONI UNITE (fonte: Reuters 26-8-2006) - Un trattato per il rispetto dei diritti di 650 milioni di persone disabili nel mondo ha compiuto ieri un passo decisivo con l'approvazione da parte della Commissione dell'assemblea generale Onu della bozza sulla convenzione.I testo verrà ora sottoposto all'attenzione dell'assemblea generale delle 192 nazioni, che si prevede l'approverà nel corso della sua 61esima sessione annuale in programma all'inizio del prossimo mese.
Il documento sarà poi pronto per essere firmato e finalmente ratificato.La convenzione , che potrebbe entrare in vigore nel 2008 o 2009, richiederà alle nazioni di ratificarla adottando leggi che proibiscano la discriminazione sulla basi di qualsiasi forma di disabilità, dalla cecità alla malattia mentale.
Le nazioni dovranno anche eliminare ogni legge discriminatoria.La convenzione obbligherà anche i governi a combattere contro gli stereotipi ed i pregiudizi e promuovere la consapevolezza delle capacità delle persone disabili e dei loro contributi alla società.
Il documento proteggerà anche il diritto alla vita dei neonati venuti alla luce con handicap, e garantirà che i bimbi con invalidità non verranno separati dia genitori contro la loro volontà.
Per realizzare il trattato un comitato dell'assemblea generale che comprende tutti i 192 stati membri ha lavorato a partire dal 2001.
"State mandando il messaggio che vogliamo vivere con dignità per tutti e che tutti gli esseri umani sono uguali", ha detto il presidente dell'assemblea Jan Eliasson elogiando i delegati per l'approvazione della bozza all'unanimità, senza bisogno di ponteggio di voti.

Vai al testo del documento (inglese)

Vai al sito dell'ONU

 

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8 Marzo 2006

Si e' tenuta a Padova la conferenza regionale su diritti umani e strumenti di tutela

Si è tenuta a Padova, al Centro "Papa Luciani", la Conferenza regionale sulla disabilità, incentrata sul tema dei diritti umani e strumenti di tutela, promossa dalla Giunta regionale e dell'Osservatorio regionale handicap.
L'iniziativa ha consentito di fare il punto sul cammino istituzionale percorso a favore dei disabili in questi anni e di annunciare le iniziative future per dare pienezza di cittadinanza alle persone con disabilità.
I diversi interventi di esponenti della Regione Veneto, delle Associazioni dei disabili, dell'Università di Padova, di rappresentanti delle Aziende Ullss, delle cooperative sociali, hanno messo in evidenza come, nel corso di questi anni, grazie all'impegno dei disabili stessi, dei loro familiari e delle loro associazioni, delle cooperative sociali, del volontariato, dei servizi sociali e sanitari sia stato realizzato un sistema integrato di servizi territoriali che hanno migliorato le risposte di assistenza sanitaria e sociale alle persone con disabilità.
In sintesi, l'impegno della Regione Veneto su tale campo si è concretizzato passando nell'ultimo quinquennio da 33 a 76 milioni di euro stanziati a favore delle persone con disabilità. E ancora su altri diversi aspetti: integrazione scolastica (nel 2003/2004 sono stati certificati 9491 bambini di cui 2648 seguiti dal personale sociosanitario dell'Ulss); inserimento lavorativo, un diritto imprescindibile per integrare i disabili nell'economia e nella società in generale (il Veneto, con la legge regionale n. 16 del 2002, ha potenziando e razionalizzato l'attività dei servizi di integrazione lavorativa); i Centri Educativi Occupazionali Diurni (CEOD) la risposta più consolidata ai disabili gravi e alle loro famiglie (oggi, nel Veneto, sono presenti 249 CEOD, 73 pubblici e 176 privati che ospitano 5321 disabili); i servizi residenziali, che si orientano sempre più sulle piccole dimensioni e che rispondono alle persone disabili prive, anche temporaneamente, del sostegno della famiglia (le persone disabili ospitate nei servizi residenziali sono state 2.631, distribuite in strutture con diversa capacità ricettiva e con modelli organizzativi multimodali).
Sono stati ricordati, inoltre, i provvedimenti a favore delle persone con disabilità grave per offrire alla famiglia un concreto sostegno e permettere la costruzione di percorsi di vita indipendente ma anche servizi di sollievo e di accoglienza temporanea legate alla soddisfazione di particolari necessità della famiglia. A questo scopo, la Regione con un provvedimento del 2001 ha assegnato buoni servizio ed assegni di sollievo, privilegiando la determinazione autonoma della famiglia nella scelta delle modalità di assistenza.
E' stata ricordata, infine, la recente proposta di legge d'iniziativa della Giunta regionale che istituisce un fondo per finanziare il superamento delle barriere architettoniche negli edifici pubblici e privati, anche attraverso l'utilizzo di ausili tecnici e tecnologici.
[Ufficio Stampa Regione Veneto]
 

Ed a proposito di...

25 Gennaio 2006
 

''La cosa più importante che la Regione Veneto può fare per sostenere la 'vita indipendente' delle persone con disabilità è ciò che stiamo già facendo: farci carico complessivamente e in modo individuale e personalizzato della persona, rispondendo alle sue esigenze con servizi domiciliari territoriali potenziati e razionalizzati, con un aumento costante, come è stato in questi ultimi anni, di risorse regionali pur a fronte di trasferimenti nazionali sempre più esigui''.
Così Antonio De Poli, Assessore regionale alle politiche sociali, risponde al consigliere regionale Pettenò sui progetti di ''Vita indipendente'' destinati a sostenere la vita autonoma della persone con disabilità grave. L'Assessore regionale ricorda che la Regione Veneto, dal 2000 ad oggi, e' passata dall'impegno di 24 milioni di euro nel settore della residenzialità per i disabili a più di 70 milioni di euro attuali. Per quanto invece riguarda il Fondo della domiciliarità sono circa 18 i milioni di euro destinati dalla programmazione regionale nei quali confluiscono, appunto, le risorse per i progetti di ''vita indipendente (ai quali la Regione quest'anno destinerà oltre 5 milioni di euro), gli interventi previsti dalla legge 28 (contributi per chi assiste in casa persone congiunte disabili) per la quale sono assegnati 6 milioni di euro, mentre 4 milioni di euro sono previsti per gli interventi sulla disabilità indicati dalla specifica legge nazionale n. 162 del 1998. Infine, tra le altre voci di spesa rimanenti per il settore, De Poli ricorda la riconferma degli stanziamenti regionali di 3,5 milioni di euro per l'abbattimento delle barriere architettoniche. ''Una mole di risorse e di interventi - conclude l'Assessore regionale - che non è certo marginale e che rende evidente il nostro impegno istituzionale per rendere sempre piu' concreto il diritto di cittadinanza delle persone con disabilità".
[Ufficio Stampa Regione Veneto]

 

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Febbraio 2006

Disabili: terza nazione al mondo

Si è conclusa all'Onu, nel disinteresse generale, la conferenza sui «diversamente abili». Eppure sono ben 600 milioni

 

DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK – La delegata con i capelli tagliati corti e la cuffia della traduzione simultanea, seduta nella sala a semicerchio delle Nazioni Unite davanti a una targhetta con la scritta Germany, indossa la tipica divisa di lavoro della donna manager. Tailleur con pantaloni grigio scuro e valigetta nera un po’ imbottita per il computer. Ma qualcosa di inconsueto la distingue. La delegata-manager, mentre ascolta in cuffia, con le dita scalze del piede sinistro, dove all’altezza della caviglia si nota l’orologio, scorre l’ordine del giorno e con il piede destro batte velocemente i tasti del computer, sistemato in basso su un tavolinetto. Tocco tipicamente femminile, il terzo e il quarto alluce sono ingentiliti da due anelli. Ogni tanto, con disinvoltura da ginnasta, la donna ripiega ad angolo una gamba verso l’alto e si concede una pausa, appoggiando la faccia sul tallone. Chi, dopo avere visto questa scena, si sentirà di usare un’altra volta la parola offensiva «minorato»? Nella sala numero 4 dove per tre settimane si è riunito il comitato per la nuova Convenzione internazionale sulle persone disabili, in un angolo si trovano le copie di tutti gli atti in Braille, che permettono anche ai ciechi di seguire i lavori e intervenire alla pari dei vedenti. Elementare si dirà. Ma in molti Paesi, dove nessuno pensa ancora di introdurre le schede elettorali Braille, il non vedente, per esercitare il suo diritto di voto, dipende dalla benevolenza di accompagnatori e scrutatori. Sul lato opposto della sala un gruppo di persone gesticola con grande animazione. Sono gli speciali interpreti per i sordomuti che si affiancano ai traduttori simultanei. Come spiegano i delegati, il popolo dei 600 milioni di disabili è praticamente la terza «nazione» del pianeta, dopo Cina e India.

IN ITALIA - In Italia, aggiunge Isabella Menichini del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, i disabili gravi sono oltre 3 milioni; ma la cifra si raddoppia tenendo conto delle disabilità più lievi: in totale dunque il 10 per cento degli italiani. «Il problema non è solo di numeri e neppure di risorse insufficienti» sottolinea Pietro Barbieri, presidente della Federazione Italiana Superamento Handicap. «In Italia, anche se qualcosa si incomincia a fare, per esempio con le deduzioni introdotte nel 2005 di 3700 euro dal reddito per chi ha figli disabili, occorre un cambiamento radicale di mentalità. Nei treni italiani, per esempio, con gli scalini di accesso e le pensiline non a livello, a differenza di altri paesi, il diritto dell’anziano e del disabile alla mobilità esiste spesso solo sulla carta. E pesanti sono le discriminazioni imposte da molte compagnie aeree. Basterà ricordare la WindJet, che al disabile impone la soprattassa di ben 40 euro, l’Alitalia che gli assegna solo i posti in coda e la Air One che nella tratta fra Cagliari e Milano addirittura non lo imbarca nei primi voli del mattino».
VICENDA EMBLEMATICA - La storia di Barbieri, 39 anni, paralizzato per un tuffo dalla vita in giù a vent’anni quando studiava architettura, è stata un vero campionario di discriminazione. «L’università – ricorda – negli anni Ottanta a Roma non era attrezzata per un caso come il mio. Dato che avevo perso parzialmente anche l’uso delle dita, i miei comprarono a loro spese un costosissimo computer per il disegno assistito. Ma non mi permisero di usarlo. Tutto quello che mi dissero fu «che t’importa, vai, tanto ti promuovono d’ufficio col 18 politico». Preferii lasciare. Ora è vero, dopo vent’anni, molto sta cambiando. Le nostre università ospitano 10mila studenti con disabilità anche se con strutture tuttora inadeguate. Ma in Germania, ad Heidelberg, una università accoglie solo disabili, addirittura 5mila». Il problema, su scala mondiale, è di gran lunga più drammatico. «In tutto il mondo – dice l’olandese Lech Grandia presidente della Federazione mondiale sordociechi - il 96% dei disabili non va a scuola, spesso non può votare, non può aprire un conto in banca, è fuori dal mondo del lavoro, a volte gli è perfino vietato di sposarsi». Ma la Convenzione internazionale in che cosa può aiutare? «Sarà un grande passo avanti», assicura il neozelandese Don McKay, presidente del Comitato ONU che la sta elaborando. Servirà a
«riformare le vecchie istituzioni, che per secoli hanno discriminato e ghettizzato i disabili nel mondo. Dobbiamo far capire che questi 600 milioni non soltanto devono godere degli stessi diritti di ogni altro essere umano, ma sono anche una risorsa culturale, intellettuale e perfino produttiva».
 
Fonte: Corriere della Sera
Renzo Cianfanelli
28 febbraio 2006

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Gennaio 2006:

Volare in Europa: senza barriere dal 2008

Il Parlamento europeo dichiara illegale il rifiuto d'imbarco di passeggeri disabili e obbliga aeroporti e compagnie aeree a predisporre entro 2 anni servizi di assistenza gratuita

 

ROMA - Entro il 2008 gli aeroporti europei saranno completamente accessibili ai passeggeri disabili. Lo ha deciso il Parlamento Europeo, che il 15 dicembre ha adottato, con 506 voti favorevoli, 6 contrari e 1 astenuto, una risoluzione che garantirà i diritti dei passeggeri disabili e con mobilità limitata.

Tre i punti cardine della risoluzione: il divieto di negare l’imbarco ai disabili, l’obbligo di un'assistenza ininterrotta dall'aeroporto di partenza fino a quello di destinazione, compresi scali e coincidenze, e la gratuità dei servizi aggiuntivi, che saranno distribuiti sul prezzo dei biglietti di tutti i passeggeri. In particolare l’assistenza riguarda l’imbarco e lo sbarco. A disposizione dei passeggeri ascensori, sedie a rotelle e l’aiuto durante gli spostamenti all’interno dell’aeroporto verso il banco del check-in o la sala ritiro bagagli, per raggiungere l’uscita o le toilette, per espletare le procedure di immigrazione e doganali. La richiesta di assistenza dovrà però pervenire almeno 48 ore prima dell’orario di partenza.

 

La risoluzione riguarda soltanto gli aeroporti con un traffico di almeno 150mila passeggeri all'anno. Gli obblighi saranno effettivi entro il 2008, ma già dal 2007 sarà illegale rifiutare l'imbarco a persone disabili o a mobilità ridotta. Ad informare i passeggeri disabili sui loro diritti e sulle possibilità di reclamo presso gli organismi designati saranno gli Stati membri, che dovranno anche verificare l'applicazione della risoluzione. Uniche deroga prevista: se le dimensioni dell’aeromobile o dei suoi portelloni rendono impossibile il trasporto di disabili per motivi di sicurezza. Ma in tal caso saranno offerte alternative accettabili: il rimborso del biglietto o la possibilità di prenotare un altro volo. Bruxelles inoltre raccomanda ad aeroporti e compagnie di progettare nuovi terminal e aerei tenendo sempre conto delle esigenze dei passeggeri disabili. La notizia è stata "accolta con entusiasmo" da Roy Griffins, presidente dell'Aci (Airport Council International), la società che raccoglie i proprietari del 90% degli scali europei. Yannis Vardakastanis, presidente della Edf (European disabled forum) - il forum delle principali associazioni di persone disabili in Europa che ha fortemente richiesto questa risoluzione - ha dichiarato che la norma mostra la volontà dell'Europa di porre fine ad una discriminazione "incredibile", ma ha ricordato che occorre migliorare ancora la legislazione affinché "le persone disabili abbiano accesso a tutti i beni e i servizi".

Fonte:http://www.superabile.it

 

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Anche la Toscana contro la partecipazione alla spesa

(a cura di Crizia Narduzzo)
Anche la Regione Toscana - come le Marche - riconosce ufficialmente l’illegittimità delle richieste di sostegno economico avanzate da enti e istituzioni verso i familiari di persone con disabilità grave e di anziani non autosufficienti
Proprio all’inizio di gennaio è arrivato dalla Giunta Regionale della Toscana il riconoscimento dell’illegittimità delle richieste di contributi economici avanzate da enti e istituzioni verso i familiari di persone con disabilità grave e anziani non autosufficienti.
Questo dopo quasi un anno di grande impegno profuso dall’ADUC (Associazione per i Diritti degli Utenti e dei Consumatori), e in particolare dal suo delegato di Pisa Gianfranco Mannini, in una vera e propria battaglia, iniziata da quest’ultimo nel maggio del 2005, quando per la prima volta si è rivolto ai prefetti, chiedendo il loro intervento contro Comuni e ASL per le continue richieste di sostegno avanzate da questi ultimi e divenute ormai una sorta di consuetudine.
 

Una lunga battaglia
Nella sua prima richiesta, il delegato dell’ADUC - anche in qualità di presidente del Coordinamento Etico dei Caregivers - denunciava apertamente l'irregolarità di questa modalità di agire, fondando le sue affermazioni sull’articolo 25 della Legge 328/2000 (la cosiddetta "Riforma dell'assistenza"), secondo il quale «ai fini dell'accesso ai servizi disciplinati dalla presente legge, la verifica della condizione economica del richiedente è effettuata secondo le disposizioni previste dal Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 109, come modificato dal Decreto Legislativo 3 maggio 2000, n. 130».
Quest'ultimo stabilisce che «per le prestazioni di natura socio-sanitaria erogate a domicilio o in ambiente residenziale a ciclo diurno o continuativo, rivolte a persone con handicap permanente grave, nonché a soggetti ultrasessantacinquenni la cui non autosufficienza fisica o psichica sia stata accertata dalle Unità sanitarie locali, deve essere presa in considerazione la sola situazione economica dell'assistito [grassetto nostro, N.d.R.]».
Invece, spiegava Mannini nella sua lettera, «nei casi di persone colpite da handicap invalidanti o da malattie croniche, gli enti pubblici, anziché esprimere atti concreti di solidarietà, sottraggono ai loro congiunti somme di denaro non dovute, sovente di importo non indifferente. A volte avviene addirittura che le contribuzioni siano imposte con odiosi ricatti: "Se non firmate, il vostro familiare non verrà ricoverato!". Le Regioni non hanno assunto finora alcuna concreta iniziativa per il rispetto delle leggi vigenti, dando in questo modo ampio spazio alle illegalità compiute in materia da Comuni, Province e ASL. Anzi, alcune, tra cui la Toscana, hanno approvato provvedimenti in cui è previsto che gli enti gestori dei servizi socio-assistenziali debbano pretendere contributi economici dai parenti di assistiti maggiorenni (coniuge, figli, genitori, nuore, suoceri, fratelli e sorelle)».
Concludendo la sua analisi, Mannini rivolgeva un interrogativo ai destinatari: «Perché molti amministratori e operatori ritengono eticamente corretta la richiesta di contributi economici ai parenti tenuti agli alimenti, per i servizi socio-assistenziali, e nulla obiettano per il mancato coinvolgimento dei congiunti per attività come i soggiorni di vacanza, l'affitto, l'assegnazione di alloggi popolari, benché anch'esse abbiano natura assistenziale e i cui oneri - a carico del settore pubblico - siano molto gravosi e superiori ai mancati introiti derivanti dalla corretta applicazione delle vigenti norme sui parenti tenuti agli alimenti?».
Un quesito evidentemente non semplice, visti i cinque mesi che sono trascorsi prima che giungesse all'ADUC anche solo una risposta “difensiva” (e negativa), inviata dall’ASL 5 di Pisa al prefetto.
A questo punto l’Associazione ha deciso di continuare comunque a difendere la propria posizione, inviando ancora al prefetto, al presidente e ad alcuni assessori della Regione Toscana, oltre che al direttore dei servizi sociali della stessa ASL, un documento con la segnalazione di avere messo in mora l’Azienda Sanitaria pisana, quale premessa per un’azione legale.
 

Arriva il no ai contributi
E così - a distanza di nove mesi - si è giunti alla recente risposta di Aldo Ancona, direttore generale per il Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà della Regione Toscana, il quale attraverso una comunicazione ufficiale ha dichiarato che «in passato era consuetudine introdurre nei regolamenti dei Comuni e delle ASL, in particolare per quanto riguardava l’inserimento di soggetti in strutture residenziali, il riferimento alla determinazione della retta sulla base del reddito calcolato sui “tenuti agli alimenti” ai sensi delle previsioni del Codice Civile. D’altro canto numerose sentenze, anche della Corte di Cassazione, hanno ritenuto illegittima questa previsione, sia perché le richieste al mantenimento possono essere avanzate solo dall’assistito, sia perché un altro soggetto, anche se pubblico, non può sostituirsi al Giudice nella determinazione della contribuzione. Bisogna ricordare, infine, che la Legge Regionale 41/2005, in coerenza con la Legge 328/2000, prevede all’art. 47 che "il concorso degli utenti ai costi delle prestazioni è stabilito a seguito della valutazione della situazione economica del richiedente, effettuata con lo strumento dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE)". Per quanto riguarda invece le norme che regolano il calcolo dell’ISEE, deve essere correttamente interpretata la previsione di cui all’art. 3, comma ter, del Decreto Legislativo 109/98 modificato, dove si dice che "per soggetti non autosufficienti e con handicap grave deve essere presa in considerazione la sola situazione economica dell’assistito". In questo caso, nello stesso comma, si specifica come tale previsione "intenda favorire la permanenza dell’assistito presso il nucleo familiare di appartenenza". Chiaro è che tale previsione sembra doversi applicare in caso di interventi domiciliari (come l’assistenza integrata), ma non in caso di inserimento in strutture. Peraltro, non risulta ancora emanato il Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri che dovrebbe dare attuazione a tale previsione, mentre risultano approvati altri decreti che regolano i criteri di valutazione economica di individuazione del nucleo familiare, di calcolo della situazione reddituale e patrimoniale (vedere il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 242/2001). Si può quindi prevedere che nella definizione del prossimo Piano Sociale, in forma integrata relativamente alle funzioni sanitarie, saranno emanati specifici indirizzi per l’applicazione del sistema ISEE in ambito regionale [grassetti nostri, N.d.R.]»
 

Con soddisfazione ha reagito a questa nota Gianfranco Mannini, il quale ha voluto ribadire come «la Legge 328/2000 garantisca l'assistenza sanitaria gratuita agli handicappati e agli anziani non autosufficienti, ma che nella realtà le Regioni (tra cui quella Toscana da cui è partita la nostra iniziativa), attraverso i Comuni e le USL, hanno preteso per anni dai familiari l'impegno scritto a versare cifre mensili per ricoveri nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, oltre a ritirare l'indennità di accompagnamento e parte della pensione dell'assistito. Oggi Aldo Ancona, responsabile della Direzione Generale del Diritto alla Salute della Regione Toscana, dopo la denuncia del Coordinamento Etico dei Caregivers e dell’ADUC, ha riconosciuto l’illegittimità da parte dei Comuni e delle ASL di imporre ai parenti un contributo per integrare la retta. Diamo quindi atto alla Regione Toscana di essere tra le prime (anche le Marche, nei giorni scorsi, hanno deciso in questo senso) a riconoscere l’abuso compiuto contro i parenti degli anziani non autosufficienti. Adesso, però, pretendiamo che oltre ad informare tutti i Comuni e le USL della necessità di bloccare tempestivamente questo comportamento illegale, si disponga automaticamente il rimborso a coloro che dall’entrata in vigore della Legge 328/2000 sono stati costretti a versare il contributo di cui sopra. Da parte nostra, come Coordinamento Etico dei Caregivers e in collaborazione con l’ADUC, abbiamo preparato un apposito modulo per ottenere detto rimborso, che si può trovare sul sito www.aduc.it».

Ultimo aggiornamento (venerdì 13 gennaio 2006 12:25)

Fonte:http://www.superando.it

 

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Dal numero 153 di febbraio 2005 della rivista DM (trimestrale edito dalla Direzione Nazionale dell'Unione Nazionale Lotta alla Distrofia Muscolare) alcuni articoli di sicuro interesse:

vai all'articolo

 

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Prossimo Convegno di Brescia del 21 maggio 2005 sulla Vita Indipendente, nel quale è previsto un intervento di Gianni Pellis:

Programma 1 in Pdf

Programma 2 in Pdf

 

 

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