OGGETTO: Progetto “Vita indipendente” –Individuazione modalità  e tempi per la valutazione dei piani personalizzati e per la liquidazione dei contributi - Modifica ed integrazione precedente deliberazione n. 1486 del 2.12.2004  

 

 

LA GIUNTA REGIONALE,

 

-         VISTO il documento istruttorio riportato in calce alla presente deliberazione predisposto dal Servizio Politiche sociali dal quale si rileva la necessità di adottare il presente atto;

-         RITENUTO, per i motivi riportati nel predetto documento istruttorio e che vengono condivisi, di deliberare n merito;

-         VISTA l’attestazione della copertura finanziaria di cui all’art. 48 della l.r. 11.12.2001 n. 31;

-         VISTA la proposta del dirigente del Servizio Politiche Sociali che contiene il parere favorevole di cui all’articolo 16, comma 1, lettera d) della legge regionale 15 ottobre 2001, n. 20 sotto il profilo della legittimità e della regolarità tecnica;

-         VISTO l’art. 28 dello Statuto regionale

 

Con la votazione, resa in forma palese, riportata a pagina 1

 

                                                          D E L I B E R A

 

-         di stabilire le seguenti modalità  e tempi per la presentazione e valutazione dei piani personalizzati di  “Vita indipendente”, di cui al progetto sperimentale precedentemente approvato con deliberazione n. 1486 de 2.12.2004, nonché le modalità per la liquidazione ed eventuale revoca dei contributi e contestualmente modificare ed integrare i criteri precedentemente definiti con deliberazione n. 1486 del 2.12.2004:

 

 

 

MODALITA’ E TEMPI PER LA PRESENTAZIONE E VALUTAZIONE DEI PIANI PERSONALIZZATI DI “VITA INDIPENDENTE”

a)  Il comitato dei sindaci di ogni ambito territoriale sociale su proposta del coordinatore d’ambito costituisce, entro il 31 gennaio 2007, il gruppo di lavoro interprofessionale di cui alla già citata deliberazione n. 1486/04 che svolge i compiti e le funzioni dalla stessa previsti ed individua un proprio componente con funzioni di referente dell’ambito per la sperimentazione del progetto di vita indipendente;

b)    le province, successivamente ad un seminario regionale promosso dal Servizio Politiche Sociali, organizzano nei rispettivi territori incontri informativi e formativi  per favorire la conoscenza delle finalità e degli scopi che i progetti di vita indipendente intendono perseguire. Al seminario regionale ed agli incontri provinciali partecipano i coordinatori degli ambiti territoriali sociali, i referenti di ciascun ambito territoriale sociale individuati dal gruppo di lavoro interprofessionale, gli operatore di ciascuna UMEA, i disabili interessati a sperimentare progetti di vita indipendente e i referenti delle associazioni dei disabili che promuovono la vita indipendente;

c)    le persone interessate al progetto di vita indipendente  devono presentare, entro il 28 febbraio 2007, al proprio comune di residenza –che l’inoltra al comitato dei sindaci dell’ambito territoriale competente - richiesta di contributo corredata dalla documentazione già specificata  nelle “Modalità di accesso” di cui alla precedente deliberazione n. 1486/04  e così integrata:

- copia della certificazione di handicap grave permanente ai sensi della L. 104/92;

- piano personalizzato – redatto insieme all’UMEA e controfirmato dalla stessa -  con indicazione degli obiettivi, descrizione delle necessità, indicazione di eventuali altri aiuti (servizio civile, volontariato, ecc) che concorrono alla realizzazione del proprio progetto di vita indipendente, quantificazione delle ore di assistenza personale richieste e relativi costi.

 

f)      Il gruppo di lavoro d’ambito oltre ai compiti già fissati con deliberazione n. 1486/04 svolge i seguenti adempimenti:

1)  avvia, nel territorio dell’ambito, la diffusione della conoscenza delle finalità e degli scopi del progetto di “Vita indipendente” e svolge un’azione di accompagnamento nei riguardi delle persone potenzialmente interessate a sperimentale tale percorso individuale; a tale scopo individua un proprio componente con funzioni di referente dell’ambito per la sperimentazione del progetto di vita indipendente;

2) verifica l’ammissibilità delle domande in base ai criteri della sperimentazione;

3)  valuta le richieste ed i piani personalizzati in merito all’efficacia del progetto rispetto allo sviluppo della vita indipendente ed all’integrazione sociale;

4)  seleziona i piani da proporre per la sperimentazione secondo l’ordine di priorità, previa negoziazione con ogni singola persona disabile, tenendo conto del complesso delle risorse a disposizione della persona – sia  in termini economici sia di aiuti ed opportunità disponibili – e del contesto ambientale di riferimento (se il disabile vive da solo o in famiglia, numero, età e condizioni di salute dei familiari, presenza di altri familiari conviventi in situazione di disabilità che necessitano di assistenza, contesto abitativo con o senza presenza di barriere architettoniche, utilizzo di ausili tecnici, collocazione dell’abitazione rispetto al centro abitato e ai servizi, ecc.);

5)  verifica le fasi attuative dei piani ammessi a sperimentazione in ordine agli adempimenti posti a carico dell’Ambito (quantificazione e regolare erogazione del budget finanziario concordato, verifica sul corretto utilizzo delle risorse attribuite) ed a  quelli posti a carico della persona disabile (scelta del/degli assistenti personali, stipula di regolare contratto di lavoro nel rispetto della normativa vigente);

6)    effettua la valutazione finale e complessiva della sperimentazione.

 

 h) Il gruppo di lavoro esercita le funzioni di cui al punto 4) senza la presenza del rappresentante delle associazioni dei disabili e con la presenza di un operatore sociale del comune di residenza della persona disabile e di un operatore dell’ UMEA che lo ha in carico.

i) Entro il 31 marzo 2007 l’ambito territoriale sociale trasmette alla provincia, competente per territorio, copia della documentazione in possesso - unitamente a copia della deliberazione di ciascun comune con la quale si  impegna a concorre alla spesa per la realizzazione del piano personalizzato nella misura minima del 25 per cento del costo” -   nonchè la propria valutazione su ciascuno piano personalizzato  indicando un ordine di priorità.

 

l) ciascuna provincia, con il supporto del Coordinamento provinciale per la tutela delle persone disabili,  attiva una cabina di regia per la valutazione dei piani e delle priorità indicate dagli ambiti, verificando la rispondenza alle finalità e agli scopi ispiratori della vita indipendente, la concreta fattibilità e gli impegni assunti dagli enti locali o quant’altri coinvolti per la realizzazione degli interventi;

 

 

m) provvede, poi, entro il 30 aprile 2007, a comunicare agli ambiti le risultanze della verifica effettuata  e ad erogare al comune capofila dell’ambito il contributo regionale nella misura corrispondente ai piani approvati  secondo le modalità  indicate  nel presente atto.

 

 

QUANTIFICAZIONE DEL FONDO REGIONALE E MODALITA’ DI RIPARTIZIONE

Il fondo regionale destinato al cofinanziamento della sperimentazione del progetto di “Vita indipendente”, già previsto con precedente deliberazione n. 1486/04 viene incrementato di ulteriori € 230.000,00 che vengono analogamente ripartiti in parti uguali tra amministrazioni provinciali.

 

Ciascuna provincia trattiene dal finanziamento assegnato la somma di € 2.000,00 per lo svolgimento dell’attività informativa-formativa sulla “Vita indipendente”.

 

L’onere di spesa di cui alla presente deliberazione è posto a carico del capitolo 52801143  del bilancio di previsione per l’anno 2006, approvato con L.r. 10.2.2006 n. 3 ed assestato con L.r. 2.8.2006 n. 13.

 

     In fase sperimentale il monte ore complessivo mediamente assegnabile a ciascun ambito è di 45 ore settimanali per 52 settimane; il massimo di ore attribuibili per ogni piano è di 25 ore settimanali fatte salve eventuale compensazioni in relazione ai piani personalizzati di ciascun ambito.

La Regione concorre al finanziamento del 75% della spesa sul costo orario lordo indicativo di € 9,80.

Gli enti locali partecipano alla spesa nella misura minima del 25%. Alla spesa degli enti locali nella misura sopradetta possono concorrere anche altri enti od organismi pubblici e privati.

 Il costo per la realizzazione del piano personalizzato annuale è comprensivo di salario, oneri riflessi e spese assicurative per gli assistenti personali.

Il contributo complessivo (quota regionale + quota dell’ente locale) viene erogato ai soggetti interessati con le seguenti modalità:

-         50% all’avvio del progetto di vita indipendente;

-         40% dopo sei mesi;

-         saldo alla conclusione annuale del progetto ed entro 30 giorni dalla presentazione della rendicontazione delle spese sostenute.

 

La persona disabile è tenuta a presentare una rendicontazione contabile delle spese sostenute. La rendicontazione può essere autocertificata:  in questo caso la persona deve dichiarare dove sono depositati i documenti originali ed  impegnarsi a metterli a disposizione dell’ambito territoriale per gli eventuali controlli.

 

REVOCA  DEL CONTRIBUTO REGIONALE

Il contributo regionale può essere revocato qualora si ravvisino le seguenti fattispecie:

-         utilizzo delle risorse economiche per altri scopi diversi dal progetto vita indipendente;

-         inadempienze agli obblighi assunti con il comune capofila dell’ambito territoriale sociale attuatore dell’intervento;

-         mancato rispetto della normativa riguardante il contratto di lavoro con l’assistente personale.

 

Nel caso si verifichino le inadempienze sopra indicate, il soggetto attuatore dell’intervento è tenuto a contestarle  per iscritto alla persona disabile assegnando un termine per la loro giustificazione; qualora le giustificazioni addotte non vengano ritenute idonee potrà revocare il contributo concesso richiedendo il rimborso delle somme ingiustificatamente percepite.

MODIFICA ED INTEGRAZIONE PRECEDENTE DELIBERAZIONE N. 1486 DEL 2.12.2004

Il dispositivo di cui alla precedente deliberazione n. 1486 del 2.12.2004 è così modificato ed integrato:

 

Al primo comma del titolo “Destinatari” dopo le parole: “…la propria assistenza.” aggiungere le seguenti parole: “ e per le quali la totale non autosufficienza nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita non è superabile solo attraverso la fornitura di sussidi tecnici, informatici, protesi o altre forme di sostegno ai sensi dell’art. 9 della L. 104/92”.

La lettera c) del  terzo comma del titolo “Destinatari” è così  sostituita: “persone inserite in un percorso di formazione professionale”

Il primo comma del titolo “Modalità di accesso” è così sostituito:

 

- copia della certificazione di handicap grave permanente ai sensi della L. 104/92;

- piano personalizzato – redatto insieme all’UMEA e controfirmato dalla stessa -  con indicazione degli obiettivi, descrizione delle necessità, indicazione di eventuali altri aiuti (servizio civile, volontariato, ecc) che concorrono alla realizzazione del proprio progetto di vita indipendente, quantificazione delle ore di assistenza personale richieste e relativi costi.

 

     Al quarto comma del titolo “Costituzione e compiti del gruppo di lavoro d’ambito” dopo le parole: “ misura minima del” sostituire  il numero “30” con il numero “25”.

     Il sesto comma del titolo “Costituzione e compiti del gruppo di lavoro d’ambito” è soppresso.

 

 

 

L SEGRETARIO DELLA GIUNTA REG.LE             IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA  REG.LE

            (Dott. Bruno Brandoni)                                    (Gian Mario Spacca)

 

 

 

 

 

 

 

 

DOCUMENTO ISTRUTTORIO

 

Con precedente D.G.R. n.1486 del 2.12.2004 è stato dato avvio alla sperimentazione di piani personalizzati di “Vita indipendente” in favore di persone con grave disabilità motoria.

La predetta deliberazione rinviava ad un successo atto l’individuazioni dei tempi per la presentazione e valutazione dei piani personalizzati nonché delle modalità di liquidazione e di eventuale revoca dei contributi regionali.

 

Col presente atto si propone quindi di dare concreta attuazione a quanto precedentemente stabilito con D.G.R. n. 1486/04 prevedendo altresì la modifica ed integrazione di tale deliberazione, tenuto conto di  ulteriori approfondimenti, svolti successivamente all’adozione dell’atto, e concordati con gli ambiti territoriali sociali e con le amministrazioni provinciali, già individuate -con la D.G.R. N. 1486 - quali, tra l’altro, gestori del fondo regionale destinato all’attuazione della sperimentazione di che trattasi.

 

In considerazione di quanto sopra espresso si propone di definire le seguenti modalità  e tempi per la presentazione e valutazione dei piani personalizzati di “Vita indipendente”, di cui al progetto sperimentale precedentemente approvato con deliberazione n. 1486 de 2.12.2004, nonché le modalità per la liquidazione ed eventuale revoca dei contributi e contestualmente modificare ed integrare i criteri precedentemente definiti con deliberazione n. 1486 del 2.12.2004:

 

 

MODALITA’ E TEMPI PER LA PRESENTAZIONE E VALUTAZIONE DEI PIANI PERSONALIZZATI DI “VITA INDIPENDENTE”

a)  Il comitato dei sindaci di ogni ambito territoriale sociale su proposta del coordinatore d’ambito costituisce, entro il 31 gennaio 2007, il gruppo di lavoro interprofessionale di cui alla già citata deliberazione n. 1486/04 che svolge i compiti e le funzioni dalla stessa previsti ed individua un proprio componente con funzioni di referente dell’ambito per la sperimentazione del progetto di vita indipendente;

d)    le province, successivamente ad un seminario regionale promosso dal Servizio Politiche Sociali, organizzano nei rispettivi territori incontri informativi e formativi  per

 

e)     favorire la conoscenza delle finalità e degli scopi che i progetti di vita indipendente intendono perseguire. Al seminario regionale ed agli incontri provinciali partecipano i coordinatori degli ambiti territoriali sociali, i referenti di ciascun ambito territoriale sociale individuati dal gruppo di lavoro interprofessionale, gli operatore di ciascuna UMEA, i disabili interessati a sperimentare progetti di vita indipendente e i referenti delle associazioni dei disabili che promuovono la vita indipendente;

f)      le persone interessate al progetto di vita indipendente  devono presentare, entro il 28 febbraio 2007, al proprio comune di residenza –che l’inoltra al comitato dei sindaci dell’ambito territoriale competente - richiesta di contributo corredata dalla documentazione già specificata  nelle “Modalità di accesso” di cui alla precedente deliberazione n. 1486/04  e così integrata:

- copia della certificazione di handicap grave permanente ai sensi della L. 104/92;

- piano personalizzato – redatto insieme all’UMEA e controfirmato dalla stessa -  con indicazione degli obiettivi, descrizione delle necessità, indicazione di eventuali altri aiuti (servizio civile, volontariato, ecc) che concorrono alla realizzazione del proprio progetto di vita indipendente, quantificazione delle ore di assistenza personale richieste e relativi costi.

 

g)    Il gruppo di lavoro d’ambito oltre ai compiti già fissati con deliberazione n. 1486/04 svolge i seguenti adempimenti:

1)  avvia, nel territorio dell’ambito, la diffusione della conoscenza delle finalità e degli scopi del progetto di “Vita indipendente” e svolge un’azione di accompagnamento nei riguardi delle persone potenzialmente interessate a sperimentale tale percorso individuale; a tale scopo individua un proprio componente con funzioni di referente dell’ambito per la sperimentazione del progetto di vita indipendente;

2) verifica l’ammissibilità delle domande in base ai criteri della sperimentazione;

3)  valuta le richieste ed i piani personalizzati in merito all’efficacia del progetto rispetto allo sviluppo della vita indipendente ed all’integrazione sociale;

4)  seleziona i piani da proporre per la sperimentazione secondo l’ordine di priorità, previa negoziazione con ogni singola persona disabile, tenendo conto del complesso delle risorse a disposizione della persona – sia  in termini economici sia di aiuti ed opportunità disponibili – e del contesto ambientale di riferimento (se il disabile vive da solo o in famiglia, numero, età e condizioni di salute dei familiari, presenza di altri familiari conviventi in situazione di disabilità che necessitano di assistenza, contesto abitativo con o senza presenza di barriere architettoniche, utilizzo di ausili tecnici, collocazione dell’abitazione rispetto al centro abitato e ai servizi, ecc.);

5)  verifica le fasi attuative dei piani ammessi a sperimentazione in ordine agli adempimenti posti a carico dell’Ambito (quantificazione e regolare erogazione del budget finanziario concordato, verifica sul corretto utilizzo delle risorse attribuite) ed a  quelli posti a carico della persona disabile (scelta del/degli assistenti personali, stipula di regolare contratto di lavoro nel rispetto della normativa vigente);

7)    effettua la valutazione finale e complessiva della sperimentazione.

 

 h) Il gruppo di lavoro esercita le funzioni di cui al punto 4) senza la presenza del rappresentante delle associazioni dei disabili e con la presenza di un operatore sociale del comune di residenza della persona disabile e di un operatore dell’ UMEA che lo ha in carico.

i) Entro il 31 marzo 2007 l’ambito territoriale sociale trasmette alla provincia, competente per territorio, copia della documentazione in possesso - unitamente a copia della deliberazione di ciascun comune con la quale si  impegna a concorre alla spesa per la realizzazione del piano personalizzato nella misura minima del 25 per cento del costo” -   nonchè la propria valutazione su ciascuno piano personalizzato  indicando un ordine di priorità.

 

l) ciascuna provincia, con il supporto del Coordinamento provinciale per la tutela delle persone disabili,  attiva una cabina di regia per la valutazione dei piani e delle priorità indicate dagli ambiti, verificando la rispondenza alle finalità e agli scopi ispiratori della vita indipendente, la concreta fattibilità e gli impegni assunti dagli enti locali o quant’altri coinvolti per la realizzazione degli interventi;

 

 

m) provvede, poi, entro il 30 aprile 2007, a comunicare agli ambiti le risultanze della verifica effettuata  e ad erogare al comune capofila dell’ambito il contributo regionale nella misura corrispondente ai piani approvati  secondo le modalità  indicate  nel presente atto.

 

 

QUANTIFICAZIONE DEL FONDO REGIONALE E MODALITA’ DI RIPARTIZIONE

Il fondo regionale destinato al cofinanziamento della sperimentazione del progetto di “Vita indipendente”, già previsto con precedente deliberazione n. 1486/04 viene incrementato di ulteriori € 230.000,00 che vengono analogamente ripartiti in parti uguali tra amministrazioni provinciali.

 

Ciascuna provincia trattiene dal finanziamento assegnato la somma di € 2.000,00 per lo svolgimento dell’attività informativa-formativa sulla “Vita indipendente”.

 

L’onere di spesa di cui alla presente deliberazione è posto a carico del capitolo 52801143  del bilancio di previsione per l’anno 2006, approvato con L.r. 10.2.2006 n. 3 ed assestato con L.r. 2.8.2006 n. 13.

 

     In fase sperimentale il monte ore complessivo mediamente assegnabile a ciascun ambito è di 45 ore settimanali per 52 settimane; il massimo di ore attribuibili per ogni piano è di 25 ore settimanali fatte salve eventuale compensazioni in relazione ai piani personalizzati di ciascun ambito.

La Regione concorre al finanziamento del 75% della spesa sul costo orario lordo indicativo di € 9,80.

Gli enti locali partecipano alla spesa nella misura minima del 25%. Alla spesa degli enti locali nella misura sopradetta possono concorrere anche altri enti od organismi pubblici e privati.

 Il costo per la realizzazione del piano personalizzato annuale è comprensivo di salario, oneri riflessi e spese assicurative per gli assistenti personali.

Il contributo complessivo (quota regionale + quota dell’ente locale) viene erogato ai soggetti interessati con le seguenti modalità:

-         50% all’avvio del progetto di vita indipendente;

-         40% dopo sei mesi;

-         saldo alla conclusione annuale del progetto ed entro 30 giorni dalla presentazione della rendicontazione delle spese sostenute.

 

La persona disabile è tenuta a presentare una rendicontazione contabile delle spese sostenute. La rendicontazione può essere autocertificata:  in questo caso la persona deve dichiarare dove sono depositati i documenti originali ed  impegnarsi a metterli a disposizione dell’ambito territoriale per gli eventuali controlli.

 

REVOCA  DEL CONTRIBUTO REGIONALE

Il contributo regionale può essere revocato qualora si ravvisino le seguenti fattispecie:

-         utilizzo delle risorse economiche per altri scopi diversi dal progetto vita indipendente;

-         inadempienze agli obblighi assunti con il comune capofila dell’ambito territoriale sociale attuatore dell’intervento;

-         mancato rispetto della normativa riguardante il contratto di lavoro con l’assistente personale.

 

Nel caso si verifichino le inadempienze sopra indicate, il soggetto attuatore dell’intervento è tenuto a contestarle  per iscritto alla persona disabile assegnando un termine per la loro giustificazione; qualora le giustificazioni addotte non vengano ritenute idonee potrà revocare il contributo concesso richiedendo il rimborso delle somme ingiustificatamente percepite.

 

MODIFICA ED INTEGRAZIONE PRECEDENTE DELIBERAZIONE N. 1486 DEL 2.12.2004

Il dispositivo di cui alla precedente deliberazione n. 1486 del 2.12.2004 è così modificato ed integrato:

Al primo comma del titolo “Destinatari” dopo le parole: “…la propria assistenza.” aggiungere le seguenti parole: “ e per le quali la totale non autosufficienza nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita non è superabile solo attraverso la fornitura di sussidi tecnici, informatici, protesi o altre forme di sostegno ai sensi dell’art. 9 della L. 104/92”.

La lettera c) del  terzo comma del Titolo “Destinatari” è così  sostituita: “persone inserite in un percorso di formazione professionale”

Il primo comma del titolo “Modalità di accesso” è così sostituito:

 

 - copia della certificazione di handicap grave permanente ai sensi della L. 104/92;

- piano personalizzato – redatto insieme all’UMEA e controfirmato dalla stessa -  con indicazione degli obiettivi, descrizione delle necessità, indicazione di eventuali altri aiuti (servizio civile, volontariato, ecc) che concorrono alla realizzazione del proprio progetto di vita indipendente, quantificazione delle ore di assistenza personale richieste e relativi costi.

 

     Al quarto comma del titolo “Costituzione e compiti del gruppo di lavoro d’ambito” dopo le parole: “ misura minima del” sostituire  il numero “30” con il numero “25”.

     Il sesto comma del titolo “Costituzione e compiti del gruppo di lavoro d’ambito” è soppresso.

 

                                                      IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

                                                                         (Anna Bernacchia)

 

 

AUTORIZZAZIONE DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO SALUTE

Si autorizza l’utilizzo dei fondi a carico del cap. 5.28.01.143 del bilancio 2006, per un importo di € 230.000,00 a favore delle amministrazioni provinciali per l’avvio della sperimentazione di piani personalizzati di “Vita indipendente” a favore di persone con grave disabilità motoria.

 

                                                                                          IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO

                                                                                              (Dott. Giuseppe Zuccatelli)

 

 

 

ATTESTAZIONE DELLA COPERTURA FINANZIARIA

 

 Si attesta la copertura finanziaria dell’onere complessivo di € 230.000,00 derivante dall’esecuzione della presente deliberazione con la disponibilità a carico del cap. 5.28.01.143 del bilancio di previsione per l’anno 2006 approvato con L.r. 10.2.2006 n. 3 ed assestato con L.r. 2.8.2006 n. 13.

Beneficiari: Amministrazioni provinciali                                                                            

                                                                       

 

                                                                       IL RESPONSABILE DELLA P.O. DI SPESA

                                                                                       (Dott.sa Anna Elisa Tonucci)

 

 

 

                       

 

 

PARERE DEL DIRIGENTE DEL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI

Il sottoscritto, considerata la motivazione espressa nell’atto esprime parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica e sotto il profilo di legittimità della presente deliberazione.

 

                                                                            IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO

                                                                                  (Dott.  Paolo Mannucci)

 

 

 

 

La presente deliberazione si compone di n.     pagine.

 

ILSEGRETARIO DELLA GIUNTA REG.LE

          (Dott. Bruno Brandoni)

 

AB/

 

 

 

 

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