delibera comune di Roma 1775 del 24-9-99


 Sperimentazione di un servizio di assistenza indiretta denominato Servizio di Aiuto per la Vita Indipendente (SAVI).

Premesso che l’Amministrazione Comunale, sta realizzando la rete dei servizi di aiuto alle persone con disabilità per garantire, attraverso la pluralità degli stessi, la possibilità di scelta secondo esigenze personali e familiari;

Che nel quadro di tale diversificazione di interventi l’Amministrazione attualmente eroga il SAISH (servizio per l’autonomia e l’integrazione sociale della persona handicappata) e ha realizzato il Progetto Residenzialità (comunità-alloggio e residenze protette);

Che l’Amministrazione ha verificato come gli interventi a favore di cittadini che trovano un impedimento alla libertà delle proprie scelte di vita unicamente nella loro disabilità fisica grave siano difficilmente riconducibili nell’ambito dell’organizzazione di un servizio pubblico quale il SAISH;

Che il SAISH individua nel servizio ASL la titolarità dell’intervento, con la presa in carico dell’utente e le predisposizione di un progetto che disegna precisi percorsi di integrazione e autonomia, mentre, per tutti coloro che chiedono interventi tesi esclusivamente al raggiungimento di un maggiore livello di autosufficienza viene a cadere l’utilità del progetto globale definito da altri

Che, alla luce di queste ultime valutazioni, l’Amministrazione, nella deliberazione della Giunta Comunale n. 1764 del 28 maggio 1996 (parziale modifica della deliberazione della Giunta Comunale n. 1027 del 29 marzo 1996), riguardante il servizio per l’autonomia e l’integrazione sociale della persona handicappata (SAISH) riservava (art. 10 della Convenzione, allegato B/2) un’aliquota del 3% sulla somma assegnata ad ogni Circoscrizione, per la sperimentale attuazione del servizio in forma indiretta secondo modalità che sarebbero state approvate con un successivo specifico provvedimento;

Che l’Amministrazione ha, nel frattempo, stilato un progetto per l’organizzazione del servizio in forma indiretta e che tale progetto è stato discusso nel corso di incontri con la Consulta Cittadina per l’Handicap e con i rappresentanti della FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap Regione Lazio) e di ENIL (European Network on Independent Living);

Che per l’attuazione di tale progetto si rende necessario procedere ad una sperimentazione per una rilevazione di dati comparativi con l’attuale SAISH, scegliendo, un numero adeguato di utenti (per un massimo di 60 unità), che siano già beneficiari del SAISH e che siano interessati essi stessi alla sperimentazione secondo le modalità di cui all’allegato A del presente provvedimento;

La sperimentazione del SAVI avrà la durata di un anno. L’Amministrazione valuterà l’esperienza attraverso un’apposita Commissione tecnica e successivamente, sulla base dei risultati conseguiti, procederà all’eventuale istituzione definitiva del servizio.

Che con successiva Determinazione Dirigenziale si provvederà all’impegno fondi occorrenti per l’attuazione del servizio;

Visto l’art. 9 della L. 104/92;

Vista la legge 21 maggio 1998, n. 162, “Modifica alla legge 5 febbraio 1992, n. 104, concernente misure di sostegno in favore di persone con handicap grave”, che prevede la possibilità da parte delle regioni di disciplinare, allo scopo di garantire il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita, non superabili mediante ausili tecnici, le modalità di realizzazione di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, anche mediante piani personalizzati per i soggetti che ne facciano richiesta, con verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia;

Considerato che con nota n. 286 del 21 gennaio 1999 la Regione Lazio, in attesa del disciplinare per quanto previsto nell’art. 1 lettera c) della citata legge 162/98, ha autorizzato il Comune di Roma a sperimentare il progetto SAVI nelle more della definizione, da parte della Regione, delle modalità operative di cui all’art. 39, comma 2, lettera 1. bis e 1. ter della L. 162/98;

Vista la deliberazione del Consiglio Comunale n. 25 del 3 marzo 1999 “Indirizzi per la realizzazione di interventi diretti alle persone disabili”, che delibera di dettare alla Giunta Comunale, fra i vari indirizzi per la rapida e concreta attuazione di interventi diretti alle persone disabili, di “programmare l’istituzione di un servizio per le persone con deficit motori gravi in grado di autodeterminarsi al fine di poter scegliere un percorso di vita autonoma e indipendente”;

Viste le relazioni del Dirigente dell’Ufficio prot. Dip. V n. 54214 e n. 54217 del 23 settembre 1999;

Visto il parere favorevole espresso dalla IV Commissione Consiliare espresso nella seduta del 28 luglio 1999 ed esibito in atti;

ed emerge invece la valenza positiva di una progettualità autonoma, che rende l’utente libero di autogestirsi;3

LA GIUNTA COMUNALE

delibera:

1) di approvare la sperimentazione di un servizio di assistenza alla persona disabile, attuato in

forma indiretta, denominato Servizio di Aiuto per la Vita Indipendente (SAVI) da attuarsi per i destinatari e con le modalità di cui all’allegato A, parte integrante del presente provvedimento;

2) di stabilire che detta sperimentazione avrà la durata di un anno;

3) di autorizzare il Dirigente della U.O. Area della Solidarietà del V Dipartimento all’assunzione – mediante Determinazione Dirigenziale – dell’impegno dei fondi necessari per l’attuazione del servizio e alla nomina dell’apposita Commissione tecnica incaricata per la valutazione della sperimentazione del servizio.

Allegato “A”

Progetto sperimentale del Servizio di Aiuto per la Vita Indipendente (SAVI)

Finalità

L’Amministrazione Comunale, in attuazione del mandato istituzionale di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 104:

Destinatari del servizio

“Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, sta realizzando una rete di servizi di aiuto per l’autosufficienza, l’autonomia e la socializzazione delle persone con disabilità, al fine di garantire in tal senso l’esercizio dei loro diritti e la possibilità di una diversificazione nell’offerta di servizi che possa essere maggiormente aderente alle esigenze personali e familiari di ognuno. Oltre al SAISH (Servizio per l’autonomia e l’integrazione sociale della persona handicappata), viene sperimentato il SAVI (Servizio sperimentale di aiuto per la vita indipendente). Il SAVI è un servizio che ha lo scopo di garantire il diritto ad una vita indipendente alle persone con disabilità permanente e grave limitazione dell’autonomia personale nello svolgimento di una o più funzioni essenziali della vita, non superabili mediante ausili tecnici. Per le persone che ne fanno richiesta, questo servizio prevede la realizzazione di programmi di aiuto alla persona, gestiti in forma indiretta, mediante piani personalizzati con verifica delle prestazioni erogate e della loro efficacia (art. 39 della L. 104/92 così come modificato dalla L. 162/98 e deliberazione del Consiglio Comunale n. 25 del 3 marzo 1999).

Il servizio sperimentale è rivolto a persone adulte, con

Tipologia degli interventi

disabilità fisica grave, in grado di autodeterminarsi e per le quali la disabilità fisica non superabile attraverso sussidi tecnici, informatici, protesi o altre forme di sostegno, costituisce il solo impedimento al raggiungimento di una piena autonomia. In questa prima fase sperimentale soltanto coloro che sono già utenti del SAISH, per l’esperienza acquisita come fruitori del servizio, e per la possibilità di esservi reinseriti, possono richiedere il passaggio totale o parziale al SAVI. L’utente può sperimentare la gestione del nuovo servizio per un tempo da tre a sei mesi, trascorso il quale egli deve dichiarare la propria scelta di modalità di fruizione dello stesso. In ogni caso, la scelta per il SAVI non può essere complementare con la scelta per il SAISH, sulla base del progetto individuale che verrà concordato con l’utente, la ASL e la Circoscrizione. La sperimentazione prevede l’inserimento (secondo quanto descritto più avanti: Modalità di accesso) in media di n. 3 utenti per ogni Circoscrizione, con la possibilità, qualora in alcuni territori si verificasse un esubero di richieste ed in altri un numero inferiore alle tre unità, di compensare daun territorio all’altro, rimanendo fermo il numero massimo di 60 utenti su tutto il territorio comunale.

Gli interventi di aiuto sono finalizzati alla cura della persona, all’aiuto domestico, nonché a facilitare l’autosufficienza e la possibilità di integrazione della persona disabile.

Modalità di accesso

Per accedere al servizio occorre presentare domanda in carta semplice presso il Dipartimento V – U.O. Area della Solidarietà – Servizio Handicap – via Merulana, 123 – 00185 Roma a seguito di apposita comunicazione, agli attuali utenti del SAISH, da parte dell’Amministrazione sulla natura e modalità organizzativa del servizio. Nella domanda dovrà essere indicata l’ipotesi di intervento necessaria al raggiungimento dei propri obiettivi e le modalità di utilizzo di uni o più assistenti, nonché la qualificazione economica dell’intervento tenendo a riferimento i parametri usualmente utilizzati per regolarizzare il rapporto di lavoro di collaborazione domestica. La domanda dovrà inoltre essere corredata dalla certificazione rilasciata dal responsabile del Settore Handicappati Adulti della ASL di appartenenza, attestante che la totale non autosufficienza nello svolgimento delle normali attività della vita quotidiana, non è superabile attraverso la fornitura di sussidi tecnici, informatici, protesi o altre forme di sostegno (art. 9 L. 104/92). Nella domanda va specificato che il richiedente usufruisce già del servizio SAISH. Il Servizio Handicap del Dipartimento V predisporrà una graduatoria sulla base  ella data di immissione del richiedente nel SAISH e, in caso di parità, sulla base dell’ordine di arrivo delle domande. Spetta al Dipartimento autorizzare l’accesso al servizio. L’autorizzazione, o il suo diniego motivato, deve essere fornita entro i 30 giorni successivi al ricevimento della richiesta. Autorizzato l’accesso al servizio, il Dipartimento presenterà una proposta di piano personalizzato che dovrà essere sottoscritta per accettazione dall’utente.

Personale impiegato

L’utente è libero di scegliere i propri assistenti, ed è tenuto a regolarizzare il rapporto con un contratto di lavoro nel rispetto della normativa vigente. Tale accordo non instaura alcun rapporto di lavoro tra l’Amministrazione comunale e i singoli assistenti che prestano il servizio di cui trattasi.

Oneri assicurativi

E’ a carico dell’utente ogni onere assicurativo e previdenziale riguardante gli assistenti impegnati nelle attività assistenziali. Il Comune di Roma è sollevato da ogni e qualsiasi onere e responsabilità sia relativamente all’osservanza delle disposizione di legge e regolamenti, sia per qualunque atto od omissione, da parte degli assistenti, nei confronti dell’utente e/o di terzi che possa cagionare responsabilità amministrative, civili, e penali. L’utente è tenuto a tale scopo a provvedere alla stipula di idonea polizza assicurativa RCT a favore degli assistenti impiegati nel servizio per un importo proporzionato alla qualità e alla quantità dei rischi verificabili, adeguato alle valutazioni economiche (tabelle) correnti in materia di liquidazioni di danni e con una Compagnia Assicurativa autorizzata ai sensi della normativa vigente.

Pagamento

All’utente verrà corrisposto un rimborso, per un massimo mensile di L. 4.500.000. Tale importo è comprensivo di ogni altro onere derivante dal presente progetto. L’ammontare delle risorse economiche da assegnare ad ogni utente sarà individuato, nell’attuale fase di sperimentazione, attraverso una valutazione del Dipartimento sulla base della documentazione esibita dell’utente stesso, in forza di criteri predeterminati e omogenei stabiliti dall’Amministrazione, con apposito atto, che prendano in considerazione la situazione personale, familiare ed economica e le risorse disponibili da parte dell’Amministrazione, nell’ottica di una possibile generalizzazione del servizio. I rimborsi avranno cadenza bimestrale posticipata e potranno essere versati, non appena acquisita la relativa documentazione di spesa, secondo le preferenze dell’utente sul conto corrente bancario o postale dello stesso oppure in Tesoreria, entro il quindicesimo giorno feriale di ogni mese.  Per il 90% della cifra assegnata l’utente è tenuto a presentare una rendicontazione bimestrale (o a conclusione del periodo per cui è stato autorizzato il rimborso, se inferiore al bimestre) delle spese sostenute, nonché quella relativa a tutti gli altri oneri previsti dal presente progetto, con particolare attenzione a quanto concerne il rispetto dei contratti di lavoro. il 10% della cifra assegnata all’utente non dovrà essere rendicontata in quanto viene erogata per le spese generali di gestione, gli imprevisti e le emergenze assistenziali.

Modalità di gestione

In questa fase sperimentale è necessario che gli utenti si avvalgano di un supporto tecnicogestionale volto a garantire in particolar modo la corretta applicazione del contratto di categoria e la corretta rendicontazione delle spese sostenute. Tale supporto potrà essere ricercato dall’utente nell’ambito di un organismo organizzato e gestito dagli assistenti; oppure dagli utenti; oppure da organismi sociali. In tutti i casi l’utente stabilisce i termini contrattuali e il protocollo operativo che sarà sottoscritto dall’assistente e da lui stesso, senza alcun coinvolgimento dell’Amministrazione comunale. Una o più commissioni paritetiche (utenti e servizio pubblico) controlleranno il rispetto dei termini contrattuali e dei protocolli operativi.

Vigilanza

L’Amministrazione esercita la vigilanza ed il controllo sul piano personalizzato stipulato con l’utente.

Revoca dell’autorizzazione

Al verificarsi delle sottoelencate inadempienze, l’Amministrazione è tenuta a contestare per iscritto all’utente dette inadempienze, assegnando un termine per la loro giustificazione. Trascorso tale termine. l’Amministrazione, a seguito di valutazione delle stesse, se del caso, provvederà alla revoca dell’autorizzazione al servizio. Inadempienze che possono provocare la revoca del servizio:

- destinazione delle risorse economiche ad altri scopi diversi dal SAVI;

- inadempienze agli obblighi assunti con l’Amministrazione attraverso l’adesione al SAVI;

- mancato rispetto della normativa riguardante il contratto di lavoro con l’assistente personale.

Durata

La sperimentazione del SAVI avrà la durata di un anno. L’Amministrazione valuterà l’esperienza attraverso un’apposita Commissione tecnica e successivamente, sulla base dei risultati conseguiti, procederà all’eventuale istituzione del servizio. L’autorizzazione a favore dell’utente cessa al termine della sperimentazione del SAVI salvo diversa comunicazione dell’Amministrazione.

21-12-2006 Fonte: sito internet Comune di Roma

 

 

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