DISABLED PEOPLE INTERNATIONAL Consulta Provinciale delle
Associazione nel mondo di persone con disabilità Associazioni di Volontariato e di Utenti
della PROVINCIA DI SIRACUSA
ORGANIZZAZIONE PER LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI DELLE PERSONE CON DISABILITA’
Via Carlo Forlanini, 3/I SIRACUSA – Referente: Ciccio Raffaele cell. 392. 6398631
LA SICILIA E IL SUO TERRITORIO
La Vita INDIPENDENTE quale momento di attiva partecipazione del territorio che trasforma una limitazione funzionale di un individuo in un rapporto sociale nel territorio.
L’obiettivo è quello di garantire alle persone con disabilità il diritto ad una vita in autonomia, e per questo rendere accessibili a “tutti” gli spazi sociali come l’alloggio, il trasporto, i servizi sociali e sanitari, il mondo del lavoro, scuola e tutte le sfere della vita quotidiana ivi compresa l’assistenza personale.
Sosteniamo che la “disabilità” rapportata su tutto il territorio nazionale, non essere una discriminante, cioè, il “SUD” del “SUD”, ma inequivocabilmente deve sostenere un'unica politica, un'unica voce, un unico progetto.
LA situazione locale, quindi l’Associazionismo diventa indispensabile a far crescere nei “palazzi” la cultura della Vita INDIPENDENTE, in quando le “politiche” per i bisogni mancano di “servizi speciali”, limitando le opportunità di vita in quel territorio.
Ciò dipende allo stesso tempo da una buona consapevolezza dell’autonomia delle persone con disabilità, della “gestione” quotidiana della propria vita, dei rapporti con gli assistenti personali, dai rapporti con le Badanti, utilizzate in alcuni casi impropriamente.
Altresì, la “fuga” degli assistenti personali, delle Badanti, che durante l’espletamento del loro servizio, decidono senza alcun avviso e ragione, di lasciare il lavoro facendo cadere nella disperazione totale le persone con grave disabilità, le quali impotenti ne subiscono tutti i disagi.
Le Amministrazioni Pubbliche, il Comune nella fattispecie, è impreparato ad affrontare una simile “emergenza”. Tale situazione non verrà mai risolta. Questo è generato dalla “povertà” dei servizi, dalla poca qualità degli stessi, le Associazioni locali devono incidere attraverso una buona “governance” dei problemi sin qui discussi. È per questo che allora diventa importante avere un’unica voce, un unico progetto in tutto il Paese.
Nel nostro territorio non ci sono dati certi e definiti, le statistiche in nostro possesso evidenziano come nella nostra Regione sia molto evidente il fenomeno dei falsi invalidi ed è pertanto difficoltoso affrontare con oggettività un dato certo, cioè quante persone necessitano interventi “speciali” e PRIORITARI.
L’Associazionismo locale, soprattutto le Associazioni storiche o più affermate numericamente, sono spesso “legate” alle Amministrazioni pubbliche, perciò non consente di sviluppare quella governance di cui sopra.
Il movimento mondiale delle persone con disabilità “niente su di noi senza di noi” che fanno proprio il modello sociale della disabilità basato sul rispetto dei diritti, è molto diffuso proprio sulle piccole organizzazioni, che faticosamente impongono modelli di Vita INDIPENDENTE.
È necessario sperimentare e avviare nei nostri Comuni un’innovativa forma di assistenza alla persona con grave disabilità: l’assistenza personale “autogestita” ci consente di affrontare i problemi che vivono quotidianamente le persone con disabilità gravi.
La mancata applicazione della Legge 162/98 in Sicilia, la mancata chiarezza con cui gli Enti locali, Regione Siciliana compresa, hanno determinato progetti o “deviato” i fondi della stessa in altre direzioni, non ci consentono di avere risposte, anche se minime, ai bisogni del territorio. Sarebbe un errore considerare la Legge "l’unica risposta" per risolvere i problemi della disabilità, in un territorio. La sua applicazione, infatti, va inserita nell’ambito della riorganizzazione dei servizi previsti dalle leggi nazionali (Piani di Zona – legge 328/2000 anche questa disattesa dall’Assessorato ai servizi sociali e regionali).
Intendiamo spendere qualche parola sulle persone con disabilità intellettiva: la loro rappresentatività, come conosciamo, è generalmente “condotta” dai loro familiari, le associazioni spesso svolgono un ruolo determinante e incisivo.
È altresì risaputo, che lo sviluppo di nuovi progetti innovativi nel territorio, sono esigui se non mancanti; si prediligono molto le attività svolte nei centri diurni.
Da qui è necessario, “forzare” dove è possibile la mano, per sviluppare progetti di vita indipendente per le persone con disabilità intellettiva, affrontare senza alcun equivoco “Il Dopo Di Noi”.
La Convenzione ONU è lo strumento necessario per l’affermazione dei DIRIITTI che pone al centro la disabilità nella qualità dei servizi da erogare alle persone. È il passaggio del “SUDdismo” di quell’Associazionismo “legato” alla politica alla governace nell’ottica della Convenzione ONU.
L’articolo 3
La Convenzione chiede che alle persone con disabilità sia assicurata” la possibilità di scegliere il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere, sulla base di eguaglianza con gli altri e non siano
b” dell’art. 19, che recita:
le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi di sostegno domiciliare, residenziale o di comunità, compresa l’assistenza personale necessaria per permettere loro di vivere all’interno della comunità e di servirsi e impedire che esse siano isolate o vittime di segregazione.
Le discriminazioni rappresentano per ogni cittadino l’umiliazione della propria dignità umana, la consapevolezza dei DIRITTI è il nutrimento per lo sviluppo locale di azioni che consentono di vivere in maniera dignitosa quotidianamente la propria vita.
Report Raffaele Ciccio
Dal Movimento locale per la Vita INDIPENDENTE.
Associazione RISORSE – SIRACUSA
Siracusa, 30.09.2007