Intervento Coordinamento nazionale italiano per la Vita Indipendente stati generali fish

 

“Vita Indipendente” è una Filosofia ed un Movimento Europeo  di persone con disabilità grave che opera per una vita di pari opportunità e autodeterminazione e propone l’assistenza personale autogestita per renderla possibile.

 

La Vita Indipendente per le persone con disabilità come per chiunque altro è il diritto fondamentale

e inalienabile all'autodeterminazione della propria esistenza, per affrontare e controllare in prima persona il proprio presente e il proprio futuro senza decisioni altrui.

 

Il II° Forum Nazionale sulla Vita Indipendente “Organizziamoci”, riunitosi a Lignano Sabbiadoro il 1-2-3 Marzo 2007,  ha inteso rilanciare il tema dell’Assistenza Personale quale precondizione indispensabile per realizzare la Vita Indipendente delle persone con disabilità grave.

Per questa ragione delegazioni provenienti da tutta Italia hanno  dato vita al Coordinamento Nazionale Italiano per la Vita Indipendente, sensibile alla filosofia del movimento internazionale per la Vita Indipendente e ad ENIL (European Network on Independent Living - Rete europea per la Vita Indipendente).

In coerenza con l’Articolo 19 della Convenzione Internazionale ONU dei Diritti delle Persone con Disabilità, il Coordinamento si mobilita per rendere esigibile il diritto alla Vita Indipendente e si riserva eventuali iniziative di proposte legislative in materia di assistenza personale e

 

rivendica

 

1)      Il recepimento tempestivo delle indicazioni della Convenzione Onu sulla “Promozione e tutela dei diritti e della dignità delle Persone con disabilità”;

2)      Una forte politica nazionale che solleciti ed indirizzi le singole Regioni verso il finanziamento di Progetti per l’Assistenza Personale, e per l’Assistenza Personale autogestita per la Vita Indipendente;

3)      Azioni concrete finalizzate a far uscire dalla istituzionalizzazione numerose persone con disabilità presenti in strutture e scongiurare il rischio di istituzionalizzazione per altre;

4)      Una maggiore ed effettiva presenza rappresentativa delle persone, equamente ripartita tra uomini e donne con disabilità, nelle politiche italiane di inclusione sociale.

5)      Il diritto per le persone con disabilità gravi, su tutto il territorio nazionale, all’Assistenza Personale autogestita per la Vita Indipendente. A tale scopo sarà necessario organizzare una forte pressione sul Governo e sulla Conferenza Unificata affinché venga inserita tra i livelli essenziali delle prestazioni sociali (LIVEAS) l’Assistenza Personale autogestita con atto avente forza di legge;

 

Inoltre intende:

 

6)      Promuovere la Filosofia della Vita Indipendente rilanciando una campagna tesa a far conoscere il “Manifesto per la Vita Indipendente” di Enil Italia onlus;

7)      Sollecitare azioni positive atte a combattere la discriminazione esistente nei confronti di persone con disabilità e favorire le pari opportunità, con particolare attenzione alle donne con disabilità sottoposte a discriminazioni multiple;

8)      Organizzare ogni anno una Conferenza nazionale sulla Vita Indipendente.

In questi giorni, precisamente il 4-5-6 ottobre 2007 il Coordinamento Nazionale Italiano per la Vita Indipendente, è riunito a Roma nella Conferenza Nazionale: ““Diritto ad una Vita Indipendente: Diritto alla Libertà”

Tema centrale della Conferenza   è l’assistenza personale per la Vita Indipendente, per i disabili gravi .

Con  rappresentanti istituzionali e giuristi  stiamo ragionando su alcune proposte di Legge Nazionale per la Vita Indipendente, una norma che garantisca il diritto all’ assistenza personale per la Vita Indipendente, problema vitale.

E’ un diritto che non può restare, come oggi, solo una possibilità. Deve essere realmente esigibile; un obbligo degli enti locali ed un diritto soggettivo della persona con grave disabilità.

 

Chiediamo:

al ministro Ferrero di aprire un tavolo permanente di confronto e porre all’attenzione del legislatore la nostra proposta affinchè il diritto all’assistenza, in tutte le forme previste dalla legge, non continui a restare solo una possibilità ma diventi, finalmente, un obbligo degli enti locali ed un diritto, soggettivo, di cittadinanza della persona con grave disabilità.

 

 

Si ricorda che il l’Albero del Programma del Governo Prodi  “Per il bene dell’Italia” nei Nuovi Diritti

 ( pag. 17) riporta: (Recepimento tempestivo delle indicazioni della Convenzione Onu sulla “Promozione e tutela dei diritti e della dignità delle Persone con disabilità): Convenzione Internazionale dei Diritti delle Persone con Disabilità, approvata nel 2006, sottoscritta dall’ Italia, che, richiamandosi ai principi della Carta delle Nazioni Unite, all’Articolo 19 (Vivere in maniera indipendente ed essere inclusi nella comunità), recita: “Gli Stati Parte di questa Convenzione riconoscono l’eguale diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella comunità, in pari condizioni di scelta rispetto agli altri membri, e prenderanno misure efficaci e appropriate al fine di facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e della piena inclusione e partecipazione all’interno della comunità, anche assicurando che:

(b)       le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi di sostegno domiciliare, residenziale o di comunità, compresa l’assistenza personale necessaria a sostenere la vita e l’inclusione all’interno della comunità e a prevenire l’isolamento o la segregazione fuori dalla comunità”.

 

 

 

Roby Margutti

Coordinatore pro-tempore, (assieme a Dino Barlaam) del Coordinamento Nazionale Italiano
per la Vita Indipendente.

 

 

 

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