L’IRA DEI SISABILI GRAVI E GRAVISSIMI ABRUZZESI

L’ira o la “rabbia” è una cattiva consigliera. In ogni corso sulle tecniche di comunicazione, anche in quello più scalcinato si consiglia di tenere a bada l’ira, soprattutto di non mostrarla se si vuole convincere gli interlocutori e raggiungere gli obiettivi che ci interessano. È vero. Bisogna sempre mostrarsi calmi, ragionevoli e ben disposti. Ora mi chiedo e vi chiedo di rimanere calmi, di rimanere ben disposti, di avere pazienza, e soprattutto di non adirarvi quando leggerete ciò che segue e avrete preso visione dei documenti allegati. Soprattutto perché, se vi sale troppo la pressione, gli unici a correre dei rischi di infarti e ictus sarete solo voi stessi, e non certo, coloro responsabili di questo ennesimo affronto.

Sappiate che nella regione Sardegna, e quindi in Italia, non in Danimarca o in Olanda, i disabili gravi in base alla legge 104, da più di 10 anni, hanno rimborsi spese, assegni di Vita Indipendente e contributi annuali che possono raggiungere i 70.000,00 euro; si avete capito bene fino a settantamila euro annui. Inoltre, in totale i fondi stanziati dalle suddetta regione per il 2009 sono almeno 42 milioni di euro per l’assistenza. Vi alleghiamo la documentazione con addirittura i consigli alle famiglie per l’accesso ai contributi.

Ma si tratta della stessa Italia dove viviamo noi? Stanno impazzendo in Sardegna? O in Piemonte dove per esempio Germano Tosi per la sua Vita Indipendente riceve 22500 euro annui? Stanno impazzendo in Valle D’Aosta, Veneto, Toscana, Friuli, dove succede la stessa cosa?

O siamo solo sciocchi e magari cretini noi che accettiamo questo stato di cose sulla nostra pelle senza ribellarci?

Viene da pensare che chi ci ha governato fin’ora alla regione Abruzzo avrebbe voluto vederci migrare tutti e prendere la residenza in Sardegna così finalmente si sarebbero potuti liberare di noi e spartirsi la torta delle nostre indennità come poi in realtà pare che abbiano fatto.

Naturalmente speriamo che la nuova giunta provveda tempestivamente a riequilibrare la situazione della disabilità abruzzese, anche perché non credo che ci vogliano vedere tutti a sfilare come in una moderna Corte dei Miracoli davanti ai loro uffici. In ogni caso siamo pronti a tutto perché la “rabbia” sta montando, siamo si disabili ma non completamente rincitrulliti e non so per quanto ancora ci potranno prendere in giro. Comunque, siccome l’ira è una cattiva consigliera e non è mai produttiva, sfoggiamo almeno un falso sorriso di circostanza (sempre pronto a trasformarsi in un ringhio) e chiediamo gentilmente (ancora una volta) ai nostri rappresentanti politici di intervenire.

Camillo Gelsumini, Nicolino di Domenica e tanti altri disabili.

 

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