Traduzione di Germano Tosi
ENIL Proposta di risoluzione del Parlamento europeo sugli effetti dei tagli della spesa pubblica per persone con disabilità nell'Unione europea
Il Parlamento Europeo:
- Visto
l'articolo 13 del trattato CE,
- Visti gli articoli 21 e 26 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione
europea,
- Vista la direttiva del Consiglio 2000/78/CE del 27 novembre 2000, che
stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di
occupazione,
- Vista la risoluzione del Consiglio dell'Unione europea sulla situazione delle
persone con disabilità nell'Unione europea (2008 / C 75/01),
-
Vista la
sua
risoluzione
del 20
maggio 2008
sui
progressi realizzati in
pari opportunità e non
discriminazione
nell'Unione europea
(trasposizione delle
direttive
2000/43/CE e 2000/78/CE),
- Vista
la Strategia
europea dei disabili
2010 - 2020: un rinnovato
impegno per
un'Europa senza ostacoli
(COM (2010) 636 definitivo),
- Vista
la decisione
del Parlamento europeo
e del Consiglio,
del 22 ottobre 2008
riguardante l'Anno europeo
della lotta alla povertà
e all'esclusione sociale (2010),
- Vista
la Convenzione delle
Nazioni Unite sui diritti
delle persone con disabilità,
ratificata dall'Unione
europea il 23
dicembre 2010,
- Visto
l'articolo 4 delle
Regole Standard
delle Nazioni
Unite
sulle pari opportunità
delle persone con
disabilità (Risoluzione
dell'Assemblea Generale
48/96 del 20 dicembre
1993),
A. considerando che oltre 1,2 milioni
di persone con disabilità nell'Unione europea vive in soggiorno di lunga durata
o istituti residenziali[i]
a causa della grave mancanza o assenza di servizi di assistenza in molti Stati
membri,
B. considerando che il diritto ad una serie di servizi a
domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa
l'assistenza personale, è sancito dall'articolo 19 della Convenzione ONU sui
Diritti delle Persone con Disabilità,
C. considerando che l'Unione europea e la maggioranza dei
suoi Stati membri hanno ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone
con Disabilità,
D. considerando che l'accesso all'assistenza personale e
altri servizi di supporto è di fondamentale importanza se le persone con
disabilità devono assumere un impiego sulla base di eguaglianza con gli altri
cittadini europei,
E. considerando che il diritto all'assistenza personale e
ad altri servizi sociali di sostegno, è stato portato via alle persone con
disabilità o pesantemente ridotto in molti Stati membri nell'ambito delle misure
di austerità,
1. È profondamente preoccupato che le persone con
disabilità nell'Unione europea sono state colpite in modo sproporzionato dai
tagli alla spesa pubblica, a seguito della quale stanno perdendo servizi di
supporto come l'assistenza personale e dei pagamenti diretti, che permettono
loro di vivere indipendentemente nella propria comunità;
2. Teme che togliendo questi servizi di supporto alle
persone con disabilità porterà ad un aumento del numero di persone che vivono in
assistenza a lungo termine (in istituti) con esclusione sociale delle stesse
nell'Unione europea, che è in diretta violazione delle Comunità europee
dell'Unione e degli impegni derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui
diritti delle persone con disabilità e la Strategia europea sulla disabilità
2010 - 2020;
3. Sottolinea i diritti delle persone con disabilità
sanciti nelle convenzioni internazionali, in particolare nella Convenzione ONU
sui diritti delle persone con disabilità;
4. Sottolinea l'impegno dell'Unione europea per
l'inclusione sociale delle persone con disabilità, e per prevenire la
discriminazione nell'accesso al lavoro e all'occupazione;
5. Invita gli Stati membri ad
abbandonare
tutti i
tagli annunciati
al finanziamento dei
servizi di assistenza
per le
persone con disabilità;
6.
Invita gli Stati membri
a reintrodurre
servizi di comunità
per persone con disabilità,
quali l'assistenza personale
e dei pagamenti diretti,
che sono stati soppressi
o declassati
a seguito di
tagli alla spesa pubblica;
7.
Esorta gli Stati membri a
sviluppare e attuare
strategie nazionali per
trasferire la fornitura
di assistenza da parte
delle istituzioni alla
comunità;
8.
Esorta gli Stati membri a
sviluppare una politica
nazionale in materia di
assistenza personale
per le persone con
disabilità
e di
stanziare fondi per la
sua attuazione;
9.
Invita gli Stati membri a
fornire i rimedi
giuridici necessari
per le persone
con disabilità per il riconoscimento dei propri
diritti;
10.
Supporta gli
Stati membri che hanno
avviato il processo di
attuazione della Convenzione
ONU sui diritti
delle persone con disabilità,
e invita
gli altri Stati membri
a farlo;
11.
Invita il Consiglio ad
accelerare i negoziati
sulla
proposta di direttiva del
Consiglio recante applicazione del
principio
della parità di trattamento
fra le persone indipendentemente
dalla religione,
condizioni personali, disabilità,
età o orientamento sessuale,
al fine di estendere la
protezione contro la discriminazione
al di
là del settore dell'occupazione;
12.
Invita la Commissione a
sostenere la piena
partecipazione delle
persone con disabilità
nella società, come
indicato nella Strategia
europea dei disabili
2010 - 2020;
13.
Esorta la Commissione ad
adottare orientamenti per
l'utilizzo dei Fondi
strutturali e
altri strumenti di finanziamento
dell'UE per
sostenere lo sviluppo di
servizi di comunità
negli Stati membri;
14.
Invita la Commissione
ad accelerare
l'attuazione della Convenzione
ONU sui diritti
delle persone con disabilità
senza ulteriore indugio;
15.
Incarica il suo
Presidente di trasmettere
la presente risoluzione
al Consiglio e alla
Commissione.
[i] [i] Mansell J, Knapp M, Beadle-Brown J and Beecham, J (2007) Deinstitutionalisation and community living – outcomes and costs: report of a European Study. Volume 2: Main Report. Canterbury: Tizard Centre, University of Kent.
ENIL Proposta di risoluzione del Parlamento Europeo sugli effetti dei tagli della spesa pubblica per persone con disabilità nell'Unione europea
Nota di fondo, settembre 2011
La Rete Europea sulla Vita Indipendente (ENIL) è una organizzazione di persone con disabilità che opera in tutta l'Unione europea e con i Paesi vicini, per promuovere la Vita Indipendente e l'attuazione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. La missione di ENIL è quella di diffondere e sostenere i valori per una Vita Indipendente, i principi e le pratiche, la de-istituzionalizzazione, l’utilizzo di ausili tecnici adeguati all'assistenza personale, in particolare per l'ambiente senza barriere, per realizzare la piena cittadinanza delle persone disabili. Questa nota di fondo mira a fornire informazioni aggiuntive a sostegno della proposta di ENIL per una risoluzione del Parlamento europeo sugli effetti dei tagli della spesa pubblica per le persone con disabilità residenti nell'Unione Europea. Lanciata in occasione di Strasburgo del Freedom Drive 2011, questa proposta fissa una serie di azioni che devono essere adottate dagli Stati membri, la Commissione europea e il Consiglio europeo per salvaguardare i diritti delle persone con disabilità nell'Unione Europea.
1. Introduzione
La Rete Europea sulla Vita Indipendente (ENIL) teme che le misure di austerità adottate o annunciate dagli Stati membri, al fine di rispondere alla crisi economica attuale, colpiranno soprattutto le persone con disabilità, danneggiando irreversibilmente la loro possibilità di inclusione nella società. Almeno 1,2 milioni di persone con disabilità nell'Unione europea sono ancora costretti a vivere in istituti residenziali a lungo termine[i]. Ciò è causa in gran parte della mancanza di misure assistenziali alternative negli Stati membri e la dipendenza continua dovuta a speciali 'soluzioni', che escludono le persone disabili dai servizi e dalla società. Togliendo o limitando il diritto all'assistenza personale e ad altri servizi di sostegno, gli Stati membri alimentano il rischio di far crescere il numero degli assistiti a lungo termine negli istituti costringendo le persone disabili ad una sempre più ingiusta condizione di povertà ed esclusione sociale.
2. Il diritto a vivere indipendentemente nella propria comunità
L'articolo 19 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ('CRPD' in inglese) sancisce il diritto di tutte le persone disabili a 'vivere nella comunità, con scelte uguale agli altri', ed impone agli Stati europei di promuovere scelte atte a consentire alle persone disabili di essere pienamente incluse e poter partecipare alla vita sociale. Gli Stati che hanno ratificato la Convenzione hanno l'obbligo di fornire 'una gamma di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l'assistenza personale necessaria a sostenere la Vita Indipendente, l'inclusione nella comunità e prevenire l'isolamento o la segregazione'. Il godimento del diritto a vivere in comunità è fondamentale per la realizzazione di molti altri diritti nella Convenzione, come il diritto al lavoro sulla base di eguaglianza (articolo 27), il rispetto della privacy (articolo 22) e altri[ii].
La Convenzione ONU è stata ratificata da 18 Stati membri[iii] (15 dei quali hanno anche ratificato il Protocollo Opzionale) e dall'Unione europea il 23 dicembre 2010. Ciò significa che, oltre ad adottare 'tutte le misure legislative, amministrative per l'attuazione dei diritti riconosciuti dalla Convenzione', questi Stati membri e l'UE devono 'astenersi da qualsiasi atto o pratica in contrasto con la Convenzione' (articolo 4, obblighi generali).
Occorre quindi incrementare le politiche europee esistenti di supporto all'attuazione della Convenzione ONU. Nel protocollo di Strategia Europea della Disabilità 2010 - 2020[iv], la Commissione europea si è impegnata a facilitare la piena partecipazione delle persone con disabilità nella società, promuovendo “una gamma di servizi a domicilio o residenziali e ad altri servizi sociali di sostegno, compresa l'assistenza personale necessaria a sostenere la vita e l'inclusione nella società e impedire che le persone con disabilità siano isolate o vittime di segregazione nella società”. Inoltre, in questa Risoluzione, riguardo la situazione delle persone con disabilità nell'Unione europea[v], il Consiglio europeo ha invitato gli Stati membri ad assicurare che le persone disabili possano godere dei loro diritti umani adottando misure per facilitare la vita indipendente e l'inclusione nella comunità, fornendo loro l'accesso ad un'assistenza di qualità e servizi di supporto. Ha anche chiesto agli Stati membri di sostenere il processo di transizione dall'assistenza istituzionale verso servizi domiciliari personalizzati.
3. Esempi di tagli alla spesa pubblica delle persone con disabilità
ENIL ha ricevuto un certo numero di rapporti dai propri membri e da altre persone disabili sulle misure annunciate dai governi nazionali, che avranno un impatto devastante sulla vita indipendente e sul processo di transizione dall'assistenza istituzionale a servizi diversificati. Molte persone disabili stanno già subendo gli effetti dell'impatto di queste misure, con una forte riduzione delle loro ore di assistenza personale e dei propri servizi di supporto locale. Questo processo negativo include paesi come la Svezia e il Regno Unito, che finora rappresentavano gli Stati precursori nel promuovere il diritto alla Vita Indipendente.
- Olanda: il governo ha deciso di diminuire il budget per l’assistenza personale (PGB) del 90%. Al momento, i budget personali sono utilizzati da 130.000 persone con alta necessità di sostegno, per servizi come cura e assistenza personale. Entro il 2014, 117.000 persone perderanno il loro budget. Come risultato molte persone disabili non sanno che fine farà questo supporto vitale e questa situazione limiterà fortemente le loro possibilità di partecipare pienamente alla società: senza pagamenti diretti non saranno in grado di studiare, lavorare, impegnarsi in attività sportive, andare in vacanza, ecc[vi].
- Il Regno Unito: oltre 400.000 persone disabili perderanno le agevolazioni di riduzione sull’orario di lavoro entro un anno. 80.000 disabili residenti nelle case di cura perderanno il sostegno della mobilità, rendendo difficile la possibilità di spostarsi per vedere la loro famiglia, gli amici e partecipare alle attività della comunità. L'abolizione della Disability Living Allowance (DLA), interesserà oltre 750.000 persone, soprattutto disabili in età lavorativa[vii], mentre il Fondo Vita Indipendente, che supporta oltre 21.000 persone con necessità di supporto elevate, sarà gradualmente eliminato entro il 2015[viii].
- Belgio (Fiandre): oltre 5.500 persone con disabilità sono in lista d'attesa per il necessario supporto di un budget per l'assistenza personale[ix].
- Svezia: ci sono stati cambiamenti nel regolamento di valutazione dei bisogni delle persone con disabilità, con conseguente diminuzione del numero di ore di assistenza personale concesso[x].
- Irlanda: dopo i recenti tagli del fondo disabilità e invalidità[xi], nuovi tagli stanno interessando il numero di ore di assistenza personale concesso[xii].
Tagli e misure di austerità sono previsti ai servizi di comunità ed ai budget di assistenza indiretta e domiciliarità per le persone disabili anche in Germania, Italia, Francia, Norvegia e Bulgaria[xiii].
4. raccomandazioni
ENIL accoglie favorevolmente la ratifica dell'Unione europea della Convenzione ONU, è necessaria però un'azione concertata per garantire che i diritti sanciti dalla stessa siano tutelati in tempi di crisi economica. Pertanto, con l'occasione del Freedom Drive di quest'anno e la presenza di attivisti disabili provenienti da tutta Europa davanti al Parlamento Europeo, invitiamo i Membri dell'Intergruppo Disabilità e altri deputati a:
• Supportare questa proposta di risoluzione rivolta al Parlamento Europeo contro gli effetti dei tagli della spesa pubblica verso le persone con disabilità nell'Unione europea,
• Formare un gruppo di lavoro che comprenda rappresentanti delle organizzazioni delle persone con disabilità, come ENIL, per rispondere agli attacchi contro l'indipendenza delle persone con disabilità e l'inclusione sociale da parte dei governi nazionali durante la crisi economica,
• Elaborare altre misure legislative per facilitare l'attuazione della Convenzione ONU da parte dell'Unione europea e degli Stati membri.
Traduzione a cura di G. Tosi www.enil.it
Note
[i] [i]Mansell J, Knapp M, Beadle-Brown J e Beecham, J (2007) deistituzionalizzazione e vita comunitaria - esiti e costi: relazione di uno studio europeo. Volume 2: Relazione principale. Canterbury: Tizard Centre, Università di Kent,
[ii] Coalizione Europea per la vita comunitaria, Focus Report 2009, Focus sull'articolo 19 della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, a: http://www.community-living.info/?page=268
[iii] Si tratta di Austria, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Danimarca, Romania e Repubblica ceca.
[iv] COM(2010) 636 final
[v] Risoluzione del Consiglio dell'Unione europea ei rappresentanti dei governi degli Stati membri, riuniti in sede di Consiglio del 17 marzo 2008 sulla situazione delle persone con disabilità nell'Unione europea (2008 / C 75/01)
[vi] PerSaldo Budget Holders Association, August 2011, http://www.pgb.nl/persaldo/over-per-saldo/taking-control/?waxtrapp=ketvrMsHcwOhcPjBCcBD
[vii] Disability Alliance,la più forte lobby dei disabili contro la 'nuova era della miseria', 10 maggio 2011
[viii] BBC News, il Fondo Vita Indipendente sarà chiuso entro il 2015, 13 dicembre 2010 http://www.bbc.co.uk/news/uk-11985568
[ix] Vedere 10 jaar PAB, Bol-Budiv, June 2010, http://www.10jaarpab.be/rapport/standvanzaken/
[x] Membri Svedesi di ENIL, esperienze personali dopo una nuova valutazione. I dati personali sono contenuti nel sito di ENIL www.enil.eu
[xi] Irish Time, Welfare: tagli assegni familiari da oggi, 3 gennaio 2011http:/www.irishtimes.com/newspaper/ireland/2011/0103/1224286668632.html
[xii] Come riferito dal Centro per la Vita Indipendente di Dublino http://www.dublincil.org
[xiii] Le informazioni ricevute dagli esperti europei nell'ambito della rete di ENIL. Info su www.enil.eu